sabato 3 marzo 2018

CARO AMICO, TI SCRIVO… (BILANCIO DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE) PIGRIZIA, VILTA’, CALCOLO O SFINIMENTO?

Un bilancio della campagna elettorale sulle rive del Chisola? E’ prevalsa l’autoriduzione del diritto costituzionale a prendere la parola. Non so se per sfinimento, pigrizia, viltà o calcolo.
Ha circa 1300 elettori, ma il primo partito non va oltre gli interventi di qualche leone da tastiera. Tra i 5 stelle nessuno si fa avanti per assumere la rappresentanza pubblica di un movimento che aspira a governare l’Italia.

Artigiani del sofà anche nella coalizione di centrodestra. Fa eccezione l’attivismo del drappello locale della Lega. Nessuno tra i berlusconiani si è esposto e ha preso la parola. Ancor meno i simpatizzanti di estrema destra che non osano dirsi neofascisti: alle parole, i patrioti nemici del buonismo preferiscono i fatti, cioè la violenza pubblica e privata, l’esercito in strada, la pistola in ogni casa, l’eroe che spara esasperato sui neri e sui rossi. Caduto nel vuoto il mio invito a un confronto pubblico.
Se si escludono le periodiche comparse del vicesindaco su FB e l’intraprendenza del segretario del circolo nonese, molto risparmio anche dalle parti del Pd. Eppure, il Sindaco e la sua maggioranza sono stati eletti con l’appoggio del partito di Renzi. Per parte sua, il direttore del Mondo ha fatto risalire a Liberi e Uguali la responsabilità delle attuali divisioni a sinistra.
Misteriosa l’autocensura del gruppo di minoranza. Solo Paola Difino ha preso la parola. E lo ha fatto firmando l’appello per Liberi e Uguali. Gli altri, nè di qua, né di là.
Il gruppo improvvisato dei sostenitori di Liberi e Uguali ci ha messo la faccia con nomi e cognomi. Abbiamo cercato di smuovere le acque della palude, abbiamo provato – nella serata del 26 febbraio – a dialogare con i soggetti sociali che soffrono la crisi economica e per superarla cercano un programma coerente di riforme, di lotte sociali e di impegno militante nella democrazia partecipativa.
Un contributo sereno e senza pretese alla vita democratica. Eppure, alcune poco brillanti prestazioni televisive sono state rivelatrici o di incertezze programmatiche, o di resistenze burocratiche alla necessaria opera di innovazione nella scelta delle candidature. E dai, inutile negarlo.
Ora non so come mi sentirò dopo aver visto i risultati.

Mario DELLACQUA

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