Lo
abbiamo
appreso dalla minoranza di “Progetto
comune”
che
ha incontrato
il Direttore dell’ASL, dottor Fortunato Romeo e il Sindaco Enzo
Garrone. La
dottoressa che ha ottenuto l’incarico non ha accettato di venire a
None e ha scelto di restare a Vinovo,
nonostante le varie insistenze e rassicurazioni. La decisione non
risolve così la carenza prodotta dalla mancata sostituzione del
compianto dott. Armand.
La
già difficile situazione si aggraverà quando a gennaio 2018 il
dott. Pelle andrà in pensione e i suoi assistiti (circa 800)
dovranno rivolgersi ad altri medici di None, Candiolo o Vinovo per
avere il proprio medico di base. Per Vinovo non ci sono mezzi di
trasporto pubblico: il disagio sarà notevole specialmente per i
pazienti anziani che dovranno cercarsi un’automobile.
Anche
a Vinovo ci sarà un medico di base che andrà in pensione nei primi
mesi del prossimo anno e questo rimetterà nuovamente in movimento il
meccanismo delle graduatorie. Al riguardo, il dott. Romeo ha
prospettato “una
opportunità
– dice “Progetto comune” - che
potrebbe essere favorevole a None se, in caso di dimissioni
anticipate del medico di Vinovo, si arrivasse a poter dare un
incarico a tempo determinato riportando la possibile sostituzione del
medico in modo preferenziale a None. Appena il medico di Vinovo darà
le dimissioni si potrà procedere con un nuovo incarico vincolato a
None”.
Il
paziente dovrà pazientare. Gli anziani che hanno difficoltà ad
andare a Vinovo per ora devono accontentarsi di sentirsi dire che
“il medico di base è tenuto ad effettuare la visita domiciliare
quando richiesta correttamente”. Va
bene, ma se il medico non viene, che fai? Lo denunci? Lasci perdere?
Molto strano: un insegnante di Enna se vuole lavorare deve accettare
di trasferirsi con la famiglia a Pordenone. Un medico può
rifiutare di spostarsi di dieci chilometri…..
Per
quanto
riguarda il cambio del medico, “si
sta pensando di aprire un recapito, di concerto con l’ASL, presso
il Comune di None appena verranno inviate le lettere informative agli
utenti interessati”.
E
bisognerà pazientare per vedere l’attivazione anche a None di un
Centro
di Cure Primarie
che
“Progetto comune” ha
chiesto più volte e ha riproposto nell’incontro di marzo 2016 sia
al Comune, sia all’ASL. Raggruppare in un unico locale i medici di
base consentirebbe un servizio infermieristico in grado di snellire
alcuni primi interventi utili (rilascio ricette, misurazione
pressione, assistenza per terapie iniettive,).
Il discorso fu avviato negli anni 2007- 9 ma non andò avanti.
Il discorso fu avviato negli anni 2007- 9 ma non andò avanti.
Speriamo
che la situazione si normalizzi entro febbraio 2018. Nel frattempo,
non possiamo non vedere che il peggioramento delle prestazioni
sanitarie è dovuto alla politica dei tagli che i governi stanno
conducendo da decenni. Le Amministrazioni comunali dovrebbero
promuovere la ribellione civile delle loro comunità per difendere la
salute dei loro cittadini, specie dei più anziani e dei più malati.
Non dovrebbero rassegnarsi a svolgere il ruolo di passive esecutrici
delle pretese governative quando aggravano le ingiustizie sociali e
le condizioni della vita quotidiana.
COMUNICATO N. 88, 20 novembre 2017
dall’angolo di via Roma 11 Loredana Brussino, Mario Dellacqua e Angelo Pibiri
dall’angolo di via Roma 11 Loredana Brussino, Mario Dellacqua e Angelo Pibiri
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