Strano, ma in Italia ci sono anche buone
leggi. Una di queste è certamente la legge numero 138 dell'11 aprile 1974 che
vieta la detenzione e l'utilizzo di latte in polvere per la produzione di
formaggi, yogurt e latte alimentare. Questa norma garantisce da 40 anni la
tutela dei consumatori e previene possibili frodi assicurando il primato
italiano nella produzione casearia.
Ora l'Unione Europea, sollecitata
dall'Assolatte, cioè dall'Associazione italiana delle industrie
lattiero-casearie, ha inviato all'Italia una lettera di diffida che obbliga a
eliminare tale divieto perchè esso impedirebbe la libera circolazione delle
merci nel mercato europeo.
E' il caso di ricordare che con un chilo di
polvere di latte dal costo di due euro si possono produrre 15 mozzarelle o 64
confezioni di yogurt e 10 litri di latte al prezzo di 20 centesimi: la metà di
quanto costa produrlo ai nostri allevatori. Il tutto con lo stesso sapore.
Dare via libera alla polvere di latte darebbe
altro spazio alle frodi, abbatterebbe e appiattirebbe la qualità dei prodotti,
distruggerebbe la specificità dei sapori che solo il latte alla stalla con le
sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi e agli yogurt.
Sono dunque in pericolo, secondo la Coldiretti, 487 formaggi tradizionali
censiti dalle Regioni italiane e sin qui ottenuti secondo metodi mantenuti
inalterati nel tempo grazie a una professionalità trasmessa di generazione in
generazione.
Per ogni centomila quintali di latte in
polvere importato in più scompaiono 17mila mucche e 1200 occupati solo in
agricoltura. Accettare di rimuovere il divieto e lasciare libera la
circolazione della polvere di latte significherebbe aumentare la dipendenza
dall'estero con la chiusura di altre stalle, perdere altri posti di lavoro e
abbandonare le montagne dove il formaggio si fa con il latte vero.
La Coldiretti ha promosso a luglio e a
settembre manifestazioni e petizioni per fermare la mano delle lobby. Sui
cartelli portati davanti a Montecitorio stava scritto: “Gli industriali che
vogliono fare il formaggio senza latte sono gli stessi sono gli stessi che
sottopagano il latte italiano”. “Oggi mandano in polvere il latte, domani il
Paese”. “No a formaggi e yogurt senza latte. Difendiamo il made in Italy”.
“Mamme, attente alle schifezze”.
Di questi problemi, però, in giro si parla
troppo poco per non dire niente.
Dall'angolo di via Roma 11 COMUNICATO
N. 55, 16 SETTEMBRE 2015
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