mercoledì 27 maggio 2015

INDENNITA' DI POSIZIONE O RETRIBUZIONE DI RISULTATO?



Il nostro intervento sulla delibera del 30 marzo, la quale approvava il piano delle Performance e stabiliva le retribuzioni di risultato, ha sollevato reazioni disparate. Da un lato alcuni cittadini si scagliano contro i dipendenti comunali e parlano di “cose vergognose”. Dall'altro tra i dipendenti comunali titolari di posizione organizzativa, c'è chi ravvede nel nostro scritto una “diffamazione del lavoro dei responsabili di Servizio”,“disinformazione”, “disonestà intellettuale”, “populismo spicciolo”, “facile demagogia” e ci chiede una  “immediata rettifica su tutti i mezzi interessati senza ulteriori distinguo od apprezzamenti”.

Non era nostra intenzione sminuire o mettere in cattiva luce la professionalità e la figura di alcun dipendente. Tuttavia riconosciamo che può sorgere un'incomprensione se, come ci è accaduto di fare, si usa il termine di indennità di posizione confondendolo con retribuzione di risultato. Le cifre da noi indicate come “retribuzione di risultato” sono in realtà “indennità di posizione”. La retribuzione di risultato è il 30% dell'indennità di posizione, cifra effettivamente versata nel caso di raggiungimento degli obiettivi riportati nel piano delle performance. Riassumendo, lo stipendio del dipendente è dato: dallo stipendio tabellare; dall'indennità di posizione (che è parte integrante dello stipendio); dalla retribuzione di risultato che “può essere assegnata nella misura massima del 30% dell'indennità di posizione” qualora il dipendente fosse in Convenzione con altri Comuni.
Facciamo volentieri ammenda per la confusione involontariamente determinatasi, ma confermiamo nell'essenziale la validità delle nostre osservazioni, tese ad auspicare, come ribadiamo, che l’Amministrazione Comunale, una volta approvato il Bilancio,  approvi il Piano Performance per l’anno in corso in tempi più celeri, non a fine anno o quasi, quando gli obiettivi da raggiungere possono agevolmente essere presentati a consuntivo come risultati raggiunti al cento per cento e quindi utili a “meritare” la quota incentivante di salario accessorio ai responsabili di servizio. Gli obiettivi concordati non devono limitarsi ad assicurare l'ordinaria amministrazione. L'aspirazione pur legittima dei dipendenti al massimo della retribuzione non è l'obiettivo esclusivo. Questa aspirazione deve essere invece armonizzata nel negoziato sindacale con il principale obiettivo di conseguire un miglioramento delle prestazioni e una maggiore efficienza qualitativa dei servizi offerti ai cittadini. I bisogni della collettività sono la priorità e questa è la missione istituzionale di chi amministra la cosa pubblica”.


Dall'angolo di via Roma 11

Loredana Brussino, Mario Dellacqua e Angelo Pibiri

COMUNICATO N. 47, 27 maggio 2015

Nessun commento:

Posta un commento