venerdì 17 aprile 2015

le bandiere della discordia


Lettera pubblicata sul quotidiano il manifesto del 16.4.2015 nell'ambito del dibattito (interventi, tra gli altri, di Moni Ovadia e di Piero Bevilacqua) sulla accesa polemica sortatra esponenti della comunità palestinese in Italia, la Brigata Ebraica e l'ANED, con la decisione di queste ultime due (sulla scia di pregressi episodi di intolleranza reciproca) di non partecipare quest'anno alle celebrazioni romane del settantesimo anniversario della Liberazione.

Dissento da Bevilacqua

In merito alla querelle ANPI-ANED-Comunità Ebraica romana sul 25 aprile, pur condividendo in buona parte la lettura che ne fa Moni Ovadia, dissento profondamente da quella di Piero Bevilacqua. La bandiera della Brigata Ebraica ha piena cittadinanza nelle celebrazioni della Liberazione così come ce l'hanno quella palestinese o quella curda. Anche la presenza di quella israeliana potrebbe avere un senso (pur tenendo conto di tutte le contraddizioni storiche che lo hanno visto nascere e delle disastrose politiche israeliane di destra e sinistra, lo "stato degli Ebrei" è stato e resta anche il risultato di un profondo anelito di libertà) ma sicuramente non come provocazione ed in opposizione a quella palestinese. Fondamentale però resta il rispetto di ogni gruppo (anche della comunità palestinese italiana) per la memoria e le aspirazioni degli altri. Da parte ebraica e palestinese bisogna evitare di "giocare" a riprodurre i conflitti medio-orientali e da parte nostra va evitato un inutile e controproducente tifo per l'una o l'altra parte.

Roberto Cerchio
Sezione ANPI "Michele Ghio"
None (TO)

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