mercoledì 16 luglio 2014

un campanile da ripensare

Aveva sollevato curiosità e attese, sollecitato speranze e antico orgoglio, destato complimenti e prevedibili malignità appena impacchettato dal ponteggio che, da fine aprile a ridosso delle elezioni comunali, nasconde l'orologio e mostra solo la croce in punta. Ora che i lavori sono fermi (ma quando sono iniziati?), il campanile della Chiesa di San Rocco è diventato un grande punto interrogativo.
La Soprintendenza alle Belle Arti e il Ministero dei Beni culturali, su richiesta inoltrata dalla Parrocchia il 16 dicembre 2013, autorizzavano il 5 marzo scorso “la sola erezione del ponteggio e la rimozione degli intonaci irrimediabilmente compromessi o incoerenti”. Escludevano, per parte loro, la possibilità di ritenere “pertinente l'uso di malta a base di cemento o tinteggiature al quarzo, come espressamente citato in relazione tecnica e negli elaborati grafici di progetto”.
Il 10 di marzo la Giunta approvava una delibera che dichiarava di avviare insieme con l'Associazione commercianti, un intervento di restauro della Chiesa e del Campanile. Autorizzava l'arch. Primo a prestare la sua opera “in forma gratuita” e “nell'ambito dell'orario di servizio” quale progettista e direttore dei lavori. Una formulazione piuttosto anomala.
Nel frattempo, fiancheggiando l'alacre attivismo del Presidente dei commercianti e candidato, il programma elettorale del Sindaco Garrone annunciava che “grazie alla collaborazione con un gruppo di professionisti e con l’associazionismo locale (che hanno offerto la loro opera gratuitamente) è stato possibile iniziare il restauro del campanile della Chiesa di San Rocco. Spesa prevista: 40 mila euro.
In seguito ad una richiesta del gruppo di minoranza e della consigliera Laura Ferrari, il Segretario comunale, la dott.ssa Di Raimondo, chiariva però che “trattandosi di opera non realizzata dal Comune ne' su bene di proprietà del medesimo, gli elaborati costituenti il progetto sono conservati presso la Parrocchia Santi Gervasio e Protasio di None, proprietaria dell'immobile, alla quale peraltro risulta diretta la comunicazione della Sovrintendenza pervenuta, solo per conoscenza, a questo Ente ed allegata". 
Rivendicato sotto elezioni il protagonismo dell'Amministrazione comunale, subito dopo ogni titolarità sulla esecuzione dei lavori tende ad evaporare e viene ora dirottata sulla parrocchia che si trova così nelle condizioni di sostenere da sola il peso delle più impegnative responsabilità (principalmente legate alla sicurezza, alla durata e ai costi complessivi dell'opera). Se l'intervento non è realizzato dal Comune, resta da chiarire infatti quale ente pubblico o privato possa assumerne la responsabilità, se non la Parrocchia.
Stupisce pertanto che nella delibera del 10 marzo l'Amministrazione decida di compartecipare alle spese per il restauro del Campanile assegnando un contributo all'Associazione commercianti che deve dividere 4.500 euro per coprire le spese anche delle manifestazioni svolte nel 2013 con None al cioccolato, con la Festa Patronale, con il Mercatino di Natale e con la Mostra dei Presepi. 
Stupisce poi che, prima di promuovere una raccolta di contributi tra i cittadini, l'Amministrazione abbia trascurato di avvalersi dei possibili benefici che la legge regionale n.15 del 7 marzo 1989 offre per sostenere fino al 60% della spesa il recupero e la ristrutturazione degli edifici di culto di interesse storico, artistico o monumentale. Ma la Giunta regionale assume i provvedimenti in questa materia “entro il 31 luglio di ogni anno” e adesso è molto tardi.
La vicenda merita un ripensamento per chiarire con urgenza ruoli e responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati interessati a concorrere alla realizzazione dell'opera. Questo è l'obiettivo dell'interrogazione presentata dal gruppo consiliare di minoranza di “Progetto comune”: combattere il pericolo di ritardare i lavori e il rischio di appesantire i costi sopportati dalla collettività che può comparire quando l'entusiasmo si mescola con l'improvvisazione.

 14 luglio 2014 dall'angolo di via Roma 11 Loredana Brussino e Mario Dellacqua

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