giovedì 12 giugno 2014

La Giunta di None: ad Orietta Berti e Patty Pravo bisognerebbe aggiungere Mina (Parole parole) e il classico napoletano (Simmo e Napule, paisá)

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Ad Orietta Berti e Patty Pravo bisognerebbe aggiungere forse Mina (Parole parole, “Le rose e i violini questa sera raccontali a un’altra”), se non addirittura riferirsi al classico napoletano (Simmo 'e Napule, paisá! “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto... chi ha dato, ha dato, ha dato…”).

Spetta certamente al sindaco scegliere i suoi collaboratori, liberamente, anche chiamando figure esterne, tecnicamente valide. Quello che non torna è non far fede a quanto dichiarato, per di più se ciò è parte del discredito verso l’avversario.
Chissà se i cineoperatori cicaleggianti vorranno prodursi in un altro indimenticabile cortometraggio, alle parole di Giovanni Garabello durante la presentazione al cinema Eden, Enzo Garrone ha risposto con insinuazioni ed accuse, e impegni: “noi ci mettiamo nelle mani dei nostri elettori, io ritengo che se uno si candida, si candida per lavorare per il proprio paese, non per portare i voti a qualcun’altro, che lo ritengo ingiusto per lui e soprattutto per gli elettori”.
Non siamo cioè noi – interpreto il pensiero – disonesti come gli altri incapaci copiatori che stanno promettendo sedie in cambio di voti provenienti da chissà dove, noi rispettiamo il voto dei Nonesi.

Bene, provo ad analizzare questo proclama, alla luce delle deleghe appena rassegnate (sic!) provando a fare una analisi del voto, se posso ovviamente entrare nella “schiera” dei commentatori, “sesto di cotanto senno”.

Partirei dai numeri e li confronterei con le deleghe.

Il più giovane, Casciani, che ha avuto un buon risultato personale, lo considererei a parte, mi sembra sia questa l’occasione per lui per fare esperienza; la delega ricevuta pare rispecchiare questo dato, per di più è sovrapposta a quella di un altro consigliere.
Se consideriamo gli altri sette, l’ordine di preferenza vede i 4 candidati uscenti di Solidarietà e Progresso (D’Agostino, Tortone, Bori, Ferrua) tutti sotto, e di parecchio, alle new entry (Cetrangolo, Tuninetti, Messa).
A ciò si aggiunge il flop a None di Catizone, fortemente sponsorizzato dalla Simeone, con presentazioni, visite anche durante le operazioni di voto, lettere ricevute da tutti i cittadini di None. Catizone era candidato del posto, ha fallito l’argomento del “potremo chiamarlo al telefono a Strasburgo”, ed è soprattutto renziano della prima ora, ha fallito quindi il potente traino del nuovo PD.
Mi sembra di poter dire che la scelta degli elettori si sia orientata verso un segnale di discontinuità rispetto all’esperienza di Solidarietà e Progresso.
Le deleghe non rispecchiano questo dato, si è scelta piuttosto la continuità. In particolare è data la carica, che ha anche valenza fortemente simbolica, di vice sindaco a Bori, con 130 preferenze, contro le 321 di Cetrangolo o le 300 della Tuninetti (un numero più alto di ben 2 volte e mezzo!).
Era questo il prezzo da pagare per la macchina del fango organizzata, e ancora attiva (!) del locale circolo del PD contro Garabello, i candidati e sostenitori di Progetto Comune?
Era questo il prezzo da pagare per il contributo, tutto da dimostrare, in termini di voti, dovuto al facile collegamento tra il PD di Renzi e Solidarietà e Progresso?
Quanti voti ha portato quel manifesto in cui si lasciava intendere che Chiamparino in persona stesse sostenendo Garrone e soci? A giudicare dalle preferenze, veramente pochi, hanno contato più preferenze portate da qualcun altro, anche se è “ingiusto per lui e per gli elettori”. Non credo infatti Cetrangolo, la Tuninetti o Messa abbiano preso voti storici di area PD, anzi, stando a quanto ascoltato da un autorevole componente di Solidarietà e Progresso, c’era più PD in Progetto Comune che da loro.
Lo stesso Gregorio Codispoti, a domanda fatta durante lo spoglio dei voti, mi ha confermato che il solo rappresentante storico del PD fosse Bori e che i risultati per lui non erano entusiasmanti. Dove son finiti gli oltre 200 voti di Rizzo (a preferenza singola!) delle scorse elezioni?
I sillogismi (o sofismi?) che si leggono sui manifesti in paese, che vedono scendere in linea consequenziale i successi europei, regionali e locali del PD sono quindi molto discutibili.
Che il risultato del PD infatti sia esclusivamente dovuto, quale che sia la propria opinione sul senso di ciò, al ciclone Renzi, è fuor di dubbio, lo dicono tutti i commentatori politici. Immaginate solo ci fossero stati Bersani o Letta al posto di Renzi!
C’è già uno straordinario spettacolo di migrazioni verso il premier tipo gli gnu del National Geographic, che osservo ammirato", dice Pippo Civati dopo il voto. Chissà cosa penserebbe Civati di quella pattuglia di attempati civatiani nonesi che in questi giorni sventolano il loro fiero orgoglio per il contributo determinante, dicono (ma ci credono forse solo loro), per la vittoria del sindaco Garrone.

Mi son permesso di intervenire sull'argomento anche in funzione degli 8 euro fuoriusciti dalle casse della mia famiglia nelle sole due occasioni, prima di questa pietosa iniziativa di feroce denigrazione, in cui, nei miei quattro anni da cittadino nonese, ho visto all'opera i membri della locale sezione del PD: le primarie.

Ma ormai, “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”. A Progetto Comune tocca fare opposizione, sperando che queste prime cadute di stile non proseguano nell’attuazione del programma, bello e originale senza dubbio, anche se piuttosto di basso profilo.
Ma questo è comunque solo il parere personale di un disonesto e incapace.


Domenico Demuro

P.s. Come nel film “Non ci resta che piangere”, proprio nell’anniversario della morte di Troisi, ci tengo a precisare le mie scuse per le offese eventuali, i punti esclamativi non sono uomini col puntino sotto e soprattutto “oh, e che è… tutti insieme, diamoci una calmata”

6 commenti:

  1. Sinceramente non ricordo di aver avuto alcun avvicinamento con te. Né ricordo, in quanto attempato civattiano, non transfuga, di aver fatto qualsivoglia riflessione con te durante lo spoglio. Quando fai delle citazioni, cerca di contestualizzare, perché estrapolare un'eventuale battuta e interpretarla alla tua maniera è quantomeno scorretto. Siccome sei un cinefilo e anche un apprezzato melomane, ti do due consigli: guarda il film di Orson Welles "F for Fake" e ascolta la canzone "Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu (la verità ti fa male, lo so). Vedo che hai l'abitudine di dare patenti a destra e manca: per caso ultimamente lavori alla motorizzazione o all'Aci? Greg

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    1. Sulla citazione del tuo nome hai ragione, mi ero già accorto che avrei dovuto rivedere quella parte. Rimane il pensiero, a conferma del mio ragionamento (errato o frettoloso, per carità, ma ognuno fa come è capace). Mi meraviglia però la tua abilità nel trasformarti da cattivo di strada con il coltello tra i denti quando batti con il randello, in pudica e suscettibile educanda quando vengono fatte osservazioni sul vostro operato politico, perchè non mi pare di avere espresso giudizi personali offensivi (a questo punto penso che potrei avere dei seri problemi di espressione e comprensione verbale).

      Quanto ai consigli, sto ancora finendo di guardare Palombella Rossa e soprattutto Il Marchese del Grillo.

      Chiudo con una domanda: in base a cosa mi hai dato la "patente" di cinefilo e melomane?
      DD

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  2. Ammesso e non concesso che Domenico Demuro sia solito emettere giudizi sommari sulla persone, non mi sembra che tu, almeno in quanto direttore di giornale, o alcuni dei tuoi collaboratori (più o meno anonimi) de "Il Mondo di None", vi siate mai particolarmente astenuti dall'assegnare patenti politiche e non solo. Per stare all'attualità mi ha colpito in negativo l'accusa più o meno indiretta di strumentalizzazione della figura di Annibale Mazzoni rivolta in ultima analisi anche alla moglie Malvina e alla figlia Fernanda (per parte mia assolutamente da censurare sia nell'intervista a Stefano Rizzo che nella dichiarazione di tutta Solidarietà e Progresso apparsa in rete all'indomani della serata di presentazione di Progetto Comune) ma anche la tua cronaca (a posteriori) assolutamente non polemica (così come io mi chiamo Napoleone) dell'ultimo scorcio di campagna elettorale nonese non scherza. L'ho trovata molto distante dal finalmente nuovo fair-play che pare emergere dall'intervista ad Enzo Garrone e dai "propositi di Progetto Comune". Spero davvero che sia finita qua ma temo che la tua resistenza a concedere agli avversari sconfitti l'onore delle armi sia indice del fatto che, nonostante tu lo neghi, qualche residuo risentimento nei confronti dei fuoriusciti di Solidarietà e Progresso e di coloro che vi si accompagnano, tu devi proprio ancora averlo...
    Con franchezza.

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    1. Ciao Napoleone! Come al solito, ogni tanto piove dall'alto dei cieli la tua saggezza. Voli sempre in arie rarefatte, poi scendi in picchiata e ti fai contaminare dalle brutture delle polemiche.
      Sì la mia ricostruzione è stata polemica (ma risale ai giorni caldi); pertanto d'ora in poi ti chiamerò Napoleone. Quanto però ti sbagli nel giudizio, caro Roberto! Vedi, io non nutro risentimenti. Le mie scaramucce con "i fuorusciti di Solidarietà e Progresso" sono legate puramente al rapporto con il partito (leggi PD) e a ben leggere certi miei interventi, vi si riscontra un po' di vis polemica con chi ha negli ultimi anni bistrattato questa piccola sezione di attempati. C'è un dettaglio, niente affatto trascurabile. Voi, tu per primo, continuate a minimizzare un comportamento non del tutto corretto. Resistenza è una parola troppo grande, la userei per scopi più nobili. L'onore delle armi si dà agli sconfitti, quando questi riconoscono i vincitori e non mi sembra che ciò sia avvenuto. Con assoluta franchezza, tuo Maresciallo Jean-Baptiste Jules Bernadotte

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    2. insomma il nocciolo è che io sarei un'anima bella e fuori dal mondo...
      può anche darsi ma il più delle volte è solo un modo di delegittimare l'opinione altrui quando non gradita ma difficilmente contestabile.
      su napoleone noto una carenza di consequenzialità ma fai come credi.

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    3. Il gioco è finito! Ognuno si tenga le sue opinioni. Nessuno ti delegittima! Anzi!
      Consequenzialità: quel pezzo non è polemico, ma solo la cronaca abbastanza obiettiva (ma è una mia opinione), di quanto accaduto. Quindi tu ti chiami Napoleone! Come già detto ad altri, anche l'ultimo giapponese, Hiroo Onoda, si accorse, anche se con un ritardo di trent'anni, che la guerra era finita. Vivi in pace anche tu!

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