domenica 27 aprile 2014

NON ERANO ANGELI

Ancora una volta ci ritroviamo a ricordare l'impegno di quanti hanno combattuto la dittatura fascista e l'occupazione nazista del nostro Paese allo scopo di riconquistare la Libertà e di ricostruire l'Italia in senso democratico.Lo facciamo nel settantesimo anniversario dell'uccisione da parte tedesca, l'8 marzo 1944, di tre giovani partigiani nei pressi della stazione ferroviaria, ma anche della morte violenta di due giovani nonesi, Michele Griglio e Bartolomeo Demichelis, quale tragico effetto collaterale di un sabotaggio partigiano alla linea ferroviaria Torino-Pinerolo all'altezza del ponte sul Chisola, il 15 luglio dello stesso anno.

Lo facciamo senza remore, nonostante la rabbia che suscita anche in noi quest'ultima tragedia, perchè non abbiamo interesse a nascondere i fatti reali anche quando possono risultare scomodi alla causa partigiana.
Lo facciamo da quest'anno anche con la costituzione a None di un piccolo comitato per la celebrazione dell'anniversario della Liberazione che ci auguriamo sempre più partecipata e peculiare rispetto ad altre ricorrenze repubblicane. Il 25 aprile non è il 27 gennaio, il 2 giugno o il 4 novembre.
La Resistenza di cui ci preme fare memoria, che raccontiamo ai ragazzi nelle scuole e dei cui valori democratici ci sforziamo di essere promotori, non è stata fatta da angeli ma da uomini in carne e ossa con tutti i difetti del caso. Da uomini, tuttavia, che in quel frangente, la II guerra mondiale, hanno scelto più o meno consapevolmente di stare dalla parte giusta della Storia, dalla parte cioè della Democrazia e del Diritto, contro il sopruso fascista e la barbarie nazista.
Dopo venti anni di fascismo, non era facile scegliere da che parte stare e riconosciamo in generale dignità storica e in qualche caso persino la buona fede a coloro che si sono ritrovati tra i repubblichini e nonostante tutto hanno deciso di rimanere, in ultima analisi, al fianco di Hitler.
Tutto ciò però non scalfisce l'irriducibile asimmetria dal punto di vista del giudizio storico tra partigiani da un lato e fascisti di Salò dall'altro, così come tra alleati e forze dell'asse.
La Resistenza, con tutti i suoi limiti, ha reso l'Italia indubbiamente migliore di quanto non sarebbe stata in caso di completa passività degli italiani nei confronti dell'azione alleata di contrasto del nazifascismo.
Il frutto più maturo e prezioso dell'impegno partigiano, la nostra costituzione repubblicana, non può restare però confinata nel passato e nei manuali di diritto, ma deve animare il nostro impegno quotidiano per un'Italia, un Europa ed un Mondo migliori.
Il nostro Paese, sfiduciato e diviso, ha bisogno come del pane dell'applicazione reale dei valori di Libertà, Uguaglianza e Solidarietà da essa sanciti.
E agli anti-europeismi e populismi di estrema destra che alzano nuovamente e prepotentemente la loro voce anti-democratica ed intollerante dobbiamo rispondere sostenendo le forze politiche più convintamente europeiste, spingendole a trasformare progressivamente un coacervo di stati europei in perenne competizione economica in una vera federazione capace di perseguire la convivenza civile e solidale al proprio interno e la pace al proprio esterno, con particolare riguardo all'area mediterranea e medio-orientale.


Roberto Cerchio
Presidente della sezione ANPI “Michele Ghio” di None

1 commento:

  1. Le foto sulla giornata del 25 aprile si devono alla gentilezza di Caludio Bonifazio che ringraziamo.

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