sabato 21 dicembre 2013

MAL COMUNE, COMUNE INQUINAMENTO



L'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) ha condotto fra il 10 aprile e il 10 maggio 2013 una campagna di rilevamento dello “stato della qualità dell’aria” a None. Il 29 novembre il dott. Francesco Lollobrigida ha consegnato la sua relazione. L'apparecchiatura era installata dietro la Chiesa di san Rocco e ha fornito dati dai quali emerge che nel Comune di None respiriamo una quantità di sostanze pericolose simili a quelle galleggianti nei polmoni di chi abita in località della provincia di Torino “con caratteristiche analoghe di fondo urbano/suburbano, come Torino-Lingotto, Borgaro o Orbassano”.

Anzi, secondo l'Arpa, “mediamente la situazione della concentrazione degli inquinanti, risulta migliore di quella rilevabile in siti di traffico urbano come Torino Consolata o Torino Rebaudengo”. La notizia ci consola ma non ci può rallegrare, dal momento che, notoriamente, via della Consolata è tra le più inquinate d'Italia. Fra i peggiori è una bella lotta che non appassiona.
Se le soglie di allarme stabilite dalla normativa non sono mai state superate per ozono, biossido di zolfo e biossido di azoto, i valori di riferimento per la protezione della salute umana, sono stati superati sia per il PM10 (tre superamenti del valore limite giornaliero per la protezione della salute di 50 millesimi di grammo al metro cubo), sia per l’ozono (dieci superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana).
Il numero di superamenti della campagna – scrive la relazione dell'Arpa - rispetto alle centraline di monitoraggio fisse, varia a secondo dell’inquinante: per il PM10 i valori sono prossimi a quelli della stazione di fondo urbano di Torino-Lingotto, mentre per l’ozono e il biossido di azoto i valori sono confrontabili alla stazione fissa di fondo suburbano di Orbassano”.
Il dott. Francesco Lollobrigida avverte che la durata del monitoraggio, per acquisire più convincente valore scientifico, dovrebbe raggiungere almeno il 14% annuo di misurazioni: una in un giorno a caso della settimana oppure otto settimane distribuite in modo regolare nell'arco dell'anno. Tuttavia, non manca di proporre all'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica osservazioni tutt'altro che rassicuranti: “il confronto con le stazioni fisse fa presumere che a livello annuale il numero massimo di giorni di superamento di PM10 consentiti dalla legge (35) non venga rispettato, come d’altra parte avviene per tutta l’area di pianura del territorio provinciale e come era già stato rilevato nel corso delle campagne effettuate tra il 2006 e il 2007”.
Non buone le notizie “per quanto riguarda il rispetto dei valori limite su base annuale per biossido di azoto e PM10”: se si confrontano le stime effettuate nelle stazioni fisse “la media annuale nel sito di None, presumibilmente supera il valore limite che per entrambi gli inquinanti è pari a 40 μg/m3 (millesimo di grammo per metro cubo).
Preoccupante anche il caso dell’ozono: “un inquinante – scrive l'Arpa - tipico del periodo estivo, in quanto il forte irraggiamento solare favorisce le reazioni fotochimiche che lo producono. La campagna è stata effettuata in un periodo relativamente caldo dell’anno” e questa è la ragione principale per cui “si sono registrati dieci superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana”.
Anche per l'ozono l'Arpa presume che “il numero massimo di giorni di superamento consentito dalla normativa su base annuale non sia rispettato”, delineando una tendenza non esclusiva del sito di None ma “comune a tutto il territorio regionale; l’ozono è infatti di origine secondaria, cioè è un inquinante non emesso direttamente da fonti antropiche e che si genera in atmosfera grazie all'instaurarsi di un ciclo di reazioni fotochimiche che coinvolgono altri inquinanti e avvengono su scala spaziale molto vasta . Ciò fa sì che l’ozono sia di fatto ubiquitario (si può trovare dappertutto nello stesso tempo ndt)”.
L'esame dei “dati rilevati per gli inquinanti più critici nel corso delle campagne effettuate nel 2006 e nel 2007”, permette di affermare che “le concentrazioni di ozono risultano sostanzialmente stabili mentre un miglioramento significativo si osserva sia per il PM10 che per il biossido di azoto”. Anche qui siamo in linea con tutto il territorio provinciale.
Il rapporto dell'Arpa si conclude con informazioni interessanti sui flussi di traffico in Via Roma, dove ogni giorno transitano circa 4700 veicoli “con una netta prevalenza di autovetture, che sono quasi il 70% del totale”. Non trascurabile la presenza di traffico commerciale leggero (17%) e pesante (9%) che diminuisce il giovedì in occasione del mercato. A livello di andamento giornaliero si osserva in media un massimo assoluto di traffico nel pomeriggio e un massimo relativo attorno alle dieci del mattino”.

Sarebbe meglio se tanti genitori, figli e insegnanti andassero a scuola a piedi o in bici.

Mario Dellacqua

1 commento:

  1. Anche gli insegnanti potrebbero usare la bici se non vogliono il cavallo di san francesco.

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