lunedì 9 dicembre 2013

l'italia si ferma ma per conto di chi?


Ente Morale D.L. n.244 del 5 aprile 1945

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA 
COMITATO PROVINCIALE DI TORINO

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Sito: www.anpitorino.it


COMUNICATO STAMPA

Un fantomatico “Coordinamento nazionale per la rivoluzione” attraverso Facebook 09.12.13 ha indetto per lunedì prossimo una manifestazione di protesta in tutta Italia rivolgendosi in modo particolare agli ambulanti, ai negozianti, agli autotrasportatori e ad altre categorie «invitando il popolo italiano alla ribellione». In molti negozi e in tanti mercati rionali del Piemonte sono apparsi volantini per la mobilitazione. 
Dietro a questi “rivoluzionari”, come risulta da Facebook, ci sono “i forconi” che già avevano fatto parlare di sé in Sicilia e altre sigle consimili. Nei giorni scorsi a San Mauro Torinese si è svolta un'affollata assemblea dei promotori dell'iniziativa nel corso della quale il presunto leader, tale Danilo Calvani, contadino di Latina, ha rivendicato «la costituzione di un governo temporaneo magari con una figura militare di riferimento».
È di ieri l'adesione al “Coordinamento dei rivoluzionari” del gruppo di estrema destra “Forza Nuova”, fondata dall'ex terrorista di “Terza Posizione”, Roberto Fiore, già latitante a Londra e rientrato in Italia qualche anno fa durante il governo Berlusconi. “Forza Nuova” vanta oltre che legami con gruppi di nostalgici del fascismo anche con i fondamentalisti cattolici che fanno la guerra all'attuale pontefice. 
Su segnalazione dell'associazione commercianti pervenuta in questura risulta che stamane, venerdì 6 dicembre, in numerosi negozi della città si sono presentate alcune persone qualificatesi come agenti di polizia in borghese le quali hanno invitato gli esercenti a tenere lunedì prossimo le saracinesche abbassate onde evitare tafferugli. 
L'Anpi denuncia alle autorità competenti questo stato di cose e invita tutti gli antifascisti e i democratici a respingere con fermezza le iniziative illegali messe in atto da questi provocatori invitando tutte le sezioni del Piemonte dell'Anpi a vigilare e soprattutto a svolgere un'azione di denuncia e di informazione della cittadinanza. 

La Presidenza Anpi Piemonte


3 commenti:

  1. "quando un governo non fa quello che vuole il popolo va cacciato anche con mazze e pietre"?
    se questa non è eversione...
    mi dispiace ma, sicuro della buona fede di tanti commercianti nonesi, mi unisco all'appello di diego novelli contro la strumentalizzazione populista e (para-)fascista di questioni in buona parte reali e gravi.

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  2. di ritorno dal turno notturno faccio un giro per il paese per vedere se qualche esercizio commerciale non ha aderito ad una protesta, quella di oggi, che mi inquieta non poco.
    tra i promotori ci sono soggetti che non mi pare brillino per limpidezza morale e civismo (vedi i forconi, i cobas de latte, la life, etc...) per non parlare dell'adesione di una notoria componente dell'estrema destra neofascista e del più becero tradizionalismo cattolico come forza nuova...
    anche il volantino è un po' inquietante (anche se trasparente perchè contrassegnato dalle sigle dei suddetti promotori) con quella frase molto dura, erroneamente attribuita a sandro pertini: "quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre" (la smentita della paternità dell'ex-presidente della repubblica viene direttamente dalla fondazione sandro pertini).
    comunque un po' per curiosità, un po' perchè dovrei fare un po' di spesa, vado a vedere se il mercatò è operativo e, sorpresa, trovo l'accesso al parcheggio bloccato da vari auto in sosta all'ingresso. vedo un'auto dei carabinieri... decido di parcheggiare in altra sede e di avviarmi apiedi all'igresso del supermercato.
    vi trovo un picchetto, non saprei definirlo diversamente, in gran parte costituito da commercianti di none che in gran parte ben conosco, mi si parano davanti e mi si rivolgono con un "oggi è chiuso" (ma io vedo bene che il supermercato è aperto) invitandomi caldamente a non entrare per "solidarietà" con loro. mi dimostro contrariato e chiedo ulteriori spiegazioni. interviene ad un tratto uno di loro dicendo che se proprio voglio posso entrare ma che loro mi chiedono di non farlo. rispondo che mi conoscono e che sanno che faccio ogni giorno la spesa da loro ma che nel supermercato ci voglio entrare comunque.
    mi lasciano entrare con gran disappunto, biasimando la mia scelta ("complimenti: l'unico che entra...") ma senza l'utilizzo di maniere forti o anche solo di insulti (un punto a loro favore!).
    recupero qualche omogeneizzato ed esco (capisco che la cassiera silenziosamente depreca la protesta e la vedo piuttosto inquieta).
    mi fermo a parlare con gli autori del picchetto che sostengono le ragioni della loro protesta con motivazioni in buona parte condivisibili ma anche con i soliti generici e populistici attacchi alla politica, ai ministeri, ai sindacati e a chi non condivide (come me) l'iniziativa di oggi.
    spiego che li credo in buona fede ma che non mi piace buona parte dei promotori della serrata e che ritengo abbiano sbagliato a non mettere in piedi una piattaforma più limpida e condivisibile, distinta da quella un poco equivoca della giornata. inoltre chiedo loro perchè non distribuiscano volantini e non cerchino il dialogo invece di impedire l'accesso al supermercato (visto che tra l'altro deprecano i sindacati...).
    poi, dopo un po' di discussione piuttosto sterile ma interessante, decido di andarmene a casa.

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  3. Caro Roberto,
    quando il malcontento cresce e non trova un canale democratico che lo interpreti e lo rappresenti, fatalmente esplode da solo e trova prima o poi chi ne prende la testa. Comprendo i tuoi timori, ma in questi casi se le origini, le motivazioni e gli obiettivi della protesta sono in parte condivisibili bisogna dialogare per chiedere una gestione democratica della mobilitazione e per contribuire ad una selezione degli obiettivi che non contraddica i principi fondamentali della solidarietà e dell'uguaglianza sociale.

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