lunedì 21 ottobre 2013

DOPO LAMPEDUSA, IL NAZISMO CI ATTENDE

Ho sentito persino parlare di rivoluzione. Ma vedo una sola rivoluzione dietro l'angolo: quella che muoverà le curve degli stadi all'incendio dei campi rom, all'assedio delle case abitate dagli stranieri, all'occupazione delle scuole frequentate dai loro figli, al boicottaggio dei parlamentari, dei Sindaci, dei gruppi e dei militanti che oseranno difendere nella crisi lo spettacolo insopportabile di una tenda e di un panino regalato a chi non è annegato prima.
Circolano ricorrenti e intermittenti proposte di associazione, di movimento e di partito. Nascono o resistono imprese per la diffusione di idee, progetti ed esperimenti di riforma sociale. Sono accolti come rispettabile testimonianza di un impegno etico minoritario e impotente. O sono approvate in silenzio. O sono derise, lasciate morire di inedia, condannate come un disturbo della normalità. Accetto tutto, specialmente la mia stanchezza.
Troppe domande di giustizia sociale (e di ingiustizia) sono rimaste senza risposta per decenni, nell'illusione di poter così conservare la propria riserva di consensi elettorali. Ora la rabbia accumulata esplode e la domanda di giustizia si rivolterà presto nel suo contrario. I terzultimi verranno sguinzagliati alla caccia degli ultimi. Agli sconfitti non sembrerà vero di potersi sentire finalmente liberi di menare le mani come desideravano da anni e non hanno mai osato fare. Ora sono circondati da un clima sospeso fra approvazione, entusiasmo o passività rassegnata. I bagliori del fuoco e del fumo ci illumineranno e ci precipiteranno nel buio. E cielo e terra si mostrò qual era....

Mario Dellacqua


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