giovedì 18 luglio 2013

AVANTI POPOLO ALLA RINFUSA

Il dopo-festa è sempre un misto di sentimenti contraddittori: entusiasmo e amarezze, combattività e persino commozione.  E’ saggio saper vedere anche le difficoltà insuperate, le tensioni e le incomprensioni, proprio mentre si ritiene che la festainrosso a None, in 23 anni, abbia accumulato un patrimonio umano e politico di energie democratiche e solidali sempre più rare di questi tempi. Sarebbe sciocco dilapidarle. Ne parlerò con tutta la parzialità del mio punto di vista.
E' vero che il mondo va male, ma non è vero che va male perchè gli altri non fanno quello che vogliamo noi. Con gli altri bisogna stabilire relazioni fatte di rispetto e di comprensione, non di vanteria e litigio. Guardati da chi dice: “Io sono ignorante però”, perchè in realtà, tradotto in italiano, io sono un ignorante vuol dire: io so come dovete fare. E le cose vanno male solo perchè non fate come dico io.

Preferirei parlare uno per volta se vogliamo capirci. Sarebbe una grande conquista di civiltà, più di quanto non appaia, perche rivelerebbe la consapevolezza che gli altri esistono e hanno pensieri, comportamenti, pregi e difetti con i quali bisogna saper convivere per andare avanti sulla strada dell'uguaglianza. Io non penso che la libertà dell’altro sia un ostacolo alla realizzazione della mia libertà- Non penso che la mia libertà finisca dove comincia la libertà dell’altro. Penso che la mia libertà si realizzi dove comincia la libertà dell’altro. L’umanità piena dell’altra persona è la realizzazione della mia stessa libertà e umanità. E dunque la libertà di ciascuno è condizione della libertà di tutti.
Stiamo lavorando per migliorare la vita quotidiana dell’umanità che ci circonda. Non stiamo lavorando per difendere il prestigio di un’organizzazione da piazzare sul mercato elettorale. E fino a quando il nostro movimento non acquisirà una dimensione più meditativa e più riflessiva, la nostra capacità di farci promotori di comprensione e di trasformazione resterà gravemente menomata. L’ho letto recentemente nell’opera di un saggio vietnamita.


Perciò bisognerebbe rinunciare alla violenza verbale, segno di una volontà di annientamento dello scomodo e del diverso da me. La violenza verbale è l'altro volto dell'infelicità e della debolezza. La violenza verbale non cura debolezza infelicità. Le aggrava a spirale. Non voglio più sentireVi farei andare con la frusta”. Non voglio più sentire e subire insulti e bestemmie e non so se vale la pena pagare il prezzo preventivo di questa violenza che ci avvelena, pur di fare la festa.

2 commenti:

  1. Leggo con interesse anche se mi ritengo immeritatamente inserito nella lista delle persone che negli anni hanno contribuito alla riuscita della festa.
    Mi permetto di fare due domande:
    - non comprendo bene il discorso sulla violenza verbale... come se ci fosse un non detto. essa viene più dall'esterno o dall'interno del gruppo?
    - l'assenza del simbolo del prc dai manifesti è una dimenticanza o frutto di un'evoluzione politica (che personalmente mi verrebbe peraltro da ritenere positiva)?
    Con stima, amicizia e un po' di curiosità.

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  2. la violenza verbale è stata la forma con cui abbiamo vissuto alcuni momenti di tensione e di difficoltà nei rapporti tra di noi durante i lavori preparatori. io stesso sono stato oggetto di critiche per alcuni comportamenti giudicati autoritari e mi sembra giusto anche se scomodo parlarne. oggi, grazie a questo chiarimento i rapporti tra di noi sono ottimi. i simboli non ci sono ed è curioso che a notarlo sia chi non è stato mai iscritto al partito. è il risultato di un'evoluzione graduale, ma anche di un'operazione giacobina dell'incaricato della pubblicità. Operazione sempre discutibile, che però fa coincidere i contenuti sempre più aperti alla pluralità degli apporti con la forma sempre meno legata all'esclusiva promozione dell'immagine del partito. qualche amico e compagno ha anche criticato la presenza della bandiera della fim-cisl fra le altre. io penso che l'unità è una fatica da affrontare, non da rinviare ma non sono sempre sicuro di azzeccare la modalità giusta. ciao e grazie. solo oggi ti leggo. mario

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