mercoledì 19 giugno 2013

Amministrative 2014/2019 – NONE 2.0

Negli ultimi anni il fenomeno delle liste civiche si è molto diffuso soprattutto nei piccoli paesi, a causa anche della legge elettorale, che obbliga i partiti a riunirsi in coalizioni e presentare insieme un'unica lista per avere maggiori possibilità di vittoria .
Una definizione che ne riassuma le caratteristiche potrebbe essere:"lista elettorale presentata alle elezioni amministrative, autonoma rispetto ai partiti tradizionali, con un programma che mira ad affrontare e risolvere problemi locali
 Quindi un movimento d’opinione temporaneo e a dimensione locale, libero ed aperto a tutti, che enfatizza l’aspetto partecipativo della democrazia. La sua struttura evidenzia uno sviluppo orizzontale e non verticistico ed i suoi candidati sono delegati al servizio dei cittadini.

La caratteristica che emerge su tutte, non incorporando alcuna ideologia di partito nazionale, è l’estrema eterogeneità dei suoi potenziali partecipanti. Questo sarebbe un fattore disgregante se venisse meno il collante che ne è la sua ragion d’essere: il programma locale, ovvero come i suoi aderenti immaginano i cambiamenti del paese nel prossimo quinquennio. Ne deriva che la lista civica può comprendere sostenitori di “fazioni” che a livello nazionale possono risultare contrapposte ma, al netto delle ideologie e considerate le diverse problematiche rispetto alle nazionali, condividono un’idea di sviluppo locale. In quest’ottica, sebbene la drastica divisione tra Guelfi e Ghibellini  abbia avuto radici comunali, proprio le liste civiche comunali possono essere la chiave di superamento di talune anacronistiche contrapposizioni.
La lista civica arricchisce il concetto di democrazia enfatizzando l’aspetto partecipativo. Questo processo avviene tramite la comunicazione e la trasparenza. La comunicazione è sempre a due vie: dal centro alla periferia e viceversa. Se il politico deve intendersi come delegato al servizio dei cittadini deve metterli in condizione di esprimersi e, qualora questi per desuetudine non lo facciano, deve attivare canali di sollecitazione, oltre le estemporanee ed inefficaci comunicazioni di rito, che li coinvolgano. Ma per sentire le domande della periferia occorre anche che il centro comunichi e spieghi in maniera tempestiva e chiara le sue risposte. Occorre quindi attivare e praticare precise vie di comunicazione altrimenti, per vie diverse e sconosciute … neanche Maometto e la montagna si possono incontrare e l’uno si lamenterà dell’altro in una spirale senza fine.
Stabilito il contatto nasce il rapporto. Un rapporto cittadino/istituzioni ovvero cittadino/burocrazia che nella maggior parte dei casi è vissuto con terrore e sofferenza. Eppure trattasi dell’apparato che le istituzioni mettono a disposizione dei cittadini per ricevere i servizi di cui   sono creditori quali contribuenti. La lista civica, chiamata a dare gli indirizzi gestionali al municipio, deve  diffondere  a tutta la struttura quello spirito di servizio talora mancante, talora latente. Ma cambiare non deve essere un dogma. Vi sono cose che non funzionano, cristallizzate nel tempo, e queste vanno cambiate, Vi sono cose migliorabili che vanno rettificate. Vi sono pure eccellenze da confermare.
Il cambiamento delle cose inevitabilmente passa dal cambiamento delle persone. Non è un cambiamento critico verso il passato, che pur tra detrattori ed estimatori,  ha coperto . un vuoto non certo rassicurante. E’ un cambiamento generazionale naturale che in generale in Italia la classe politica tende ad eludere. Ci potrà essere un prezzo da pagare all’inesperienza ma fa parte del processo di rinnovamento per entrare nella fase None 2.0

                                                                                                                                              Mario Ruggieri 

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