mercoledì 15 maggio 2013

25 APRILE 2013, FACCIAMO I NOMI



Questo 25 aprile 2013, noi della sezione “Michele Ghio” dell’ANPI, abbiamo deciso di fare i nomi.
A cominciare da quello di Renata Novarese che ci ha lasciati giusto un mese fa, il 25 marzo; aveva 86 anni. Nella sua Volvera, nei terribili venti mesi che fanno seguito all’8 settembre del ’43, sceglie di sporcarsi le mani e di stare dalla parte della resistenza all’occupazione tedesca e al redivivo fascismo italiano. A diciassette anni, sull’esempio del fratello Piero, diventa staffetta partigiana. Dal dicembre del ’44, fino all’aprile del ’45 più e più volte la sera viene a None per accompagnare, in sella alla sua amata bicicletta, il capitano Patrick ORegan, dei servizi segreti britannici, da San Ponzio, ove si nasconde, alla propria casa di Volvera. Qui l’ufficiale di collegamento inglese passa gran parte della notte ad ascoltare Radio Londra, per poi essere riaccompagnato da Renata a None il mattino seguente.
Ma quest’anno vogliamo ricordare anche il nostro Michele Vernetti, anch’egli recentemente scomparso, che prima di diventare prete sceglie di militare nella Resistenza, con il tacito consenso dell’allora Parroco, Monsignor Andrea Vigo.
Michele Ghio, Renata Novarese, Patrick O’Regan, Michele Vernetti, Andrea Vigo: ecco dei nomi che in una giornata come questa dobbiamo tenere bene a mente. E con loro il nostro concittadino Matteo Dao Ormena, deportato in Germania.

Ma non sono queste le uniche persone da ricordare.
Certo ci sono lo studente universitario torinese Carlo Emilio Camosso, l’operaio orbassanese Angelo Cresti e il commerciante torinese Alfredo Serra, che cadono in seguito al combattimento della stazione.
Ma anche il contadino orbassanese Mattia Dealbera e il tornitore airaschese Aldo Ferretti, che vengono catturati e deportati in Germania nella stessa occasione.
E ancora Giovanni Farò, antifascista della prima ora e primo sindaco di None dopo la Liberazione, i ragazzi della brigata Nonese “Edo Dabbene” e gli altri partigiani nonesi, tra cui Nicola Borla, Domenico Botta, Giovanni Cane, Francesco e Giacomo Carossia, Giuseppe Cerchio, Domenico e Giuseppe Ecclesia, Anna Ghion, Renato Lerda, Giuseppe Mola, Pietro Preandi, Angelo Racca, Simone Vercelli e Antonio Viola.
Ed infine le vittime civili della violenza: Michele Griglio, Bartolomeo Demichelis, Giovanni Giraudo, Giovanni Para, Domenico Bollati e Giovanni Canalis.
Ecco i nomi che noi riteniamo giusto fare il 25 Aprile, oggi e sempre.
Viva la Resistenza, viva l’Italia liberata!

Roberto Cerchio
Presiden te della sezione “Michele Ghio” dell'ANPI di None
Intervento alla manifestazione comunale del 25 aprile

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