lunedì 11 marzo 2013

SINISTRA NON RIFORMABILE?


Quando era Ministro del secondo governo Prodifra il 2006 e il 2008 – Paolo Ferrero venne a Torre Pellice per un'assemblea pubblica. Renzo Tibaldo assessore lo introdusse dicendo che la ripresa della sinistra in Italia poteva venire solo in chiave unitaria e citò Norberto Bobbio: il comunismo era sconfitto, ma persistevano rocciose le ragioni di chi voleva combattere le ingiustizie sociali del capitalismo.
Rispondendo a chi in sala aveva lamentato un po' di delusione per l'assenza di messaggi riformisti, Ferrero affermò che sarebbe stato un errore far cadere il governo e aggiunse che la ripresa della sinistra sarebbe avvenuta solo da un suo bagno neopuritano nelle sofferenze sociali delle classi subalterne. Sommerse dalla precarietà e abbandonate a se stesse, domandavano segnali concreti di utilità concreta dalle loro rappresentanze politiche.
Presi il coraggio e la parola per dire: 1) Non ho più l'età per subire delusioni; 2) Buona l'idea del bagno neopuritano, ma allora bisogna dirottare subito almeno una parte del finanziamento pubblico verso interventi socialmente utili di solidarietà concreta.

Niente. Solita burocrazia di funzionari in movimento dalle Dolomiti a Capo Passero e impegnati in discussioni accanite su prossimi assessori, consiglieri, deputati, segretari o senatori. E frustrante conferma che la sinistra italiana non è riformabile dall'interno. Come l'URSS.
E infatti bisogna riconoscere che solo dopo l'irruzione grillina, Matteo Renzi ha partorito la proposta di destinare i rimborsi elettorali all'edilizia popolare. Speriamo che il suo suggerimento sia accolto dal programma di un auspicabile governo Bersani.
Quanto a Rifondazione, dopo il film della sua impossibile riforma interna, rischiamo di assistere anche allo spettacolo della sua irreformabilità di fronte a calamità esterne, ora che si è consumato il secondo trauma elettorale. Non so se ce lo devono dire con la chitarra. Se ripropone se stessa, Rifondazione spreca altre energie umane, morali e materiali.

Mario Dellacqua

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