mercoledì 6 marzo 2013

Credevo fosse un grillo, ma può essere una cavalletta


Per non passare dalla retenella rete

A None il recente risultato elettorale ricalca, per larghe linee, l’esito nazionale, e trova risalto, ancor di più, il successo del movimento di Grillo con una quota superiore al 30%.
Tale risultato raddoppia se si prendono in esame le nuove leve elettorali: quasi 2 su tre votano Grillo mentre solo 1/3 si divide tra i vecchi schieramenti.
Spingendo l’analisi alle ultime elezioni amministrative, pur con tutte le cautele del caso per la diversa dinamica decisionale dell’elettore rispetto alle politiche, è di tutta evidenza che il Movimento 5 Stelle ha costruito il proprio risultato a danno dellasinistrae, solo marginalmente, limando il risultato del raggruppamento dicentro destra”,a quel tempo unito, ed ora titolare di distinte opposizioni.
Le analisi a livello nazionale ci dicono che, a rendere maggiormente consistente tale flusso migratorio, ci ha pensato la partecipazione al voto di un elettorato che in precedenza aveva affidato la propria protesta all’astensione. Tale protesta, che ora ha assunto una veste attiva, si salda con i delusi del mancato rinnovamento dei partiti, impresentabili in taluni loro esponenti, e dei loro programmi inefficaci se non addirittura dannosi.


Una strada in discesa, ma la macchina ha i freni?
A Grillo è stato concesso tanto, dal linguaggio triviale, alla struttura parademocratica del suo movimento, alla mancanza di contraddittorio, alle epurazioni e scomuniche e tanto altro. Più volte ho avuto il dubbio di non essere in grado di cogliere fino in fondo questa novità, ma la tappezzeria è talmente cadente che si è disponibili ad accettare che il decoratore sporchi in qualche misura il pavimento della casa.

Quantomeno è possibile scalare di marcia ed azionare il freno- motore ?
Il motore sembra essere tale Gianroberto Casaleggio, maestro d’immagine e comunicazione (stando a quanto c’è dato conoscere non certo le sue), già curatore del sito dell’Italia dei Valori ma, con la sua società Casaleggio Associati, essenzialmente consulente d’aziende per il loro sviluppo commerciale in rete. Un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero esponenziale di utenti finali. Il vecchio principio della catena di SantAntonio sparato con la micidiale potenza della rete.
Il suo ruolo, senz’altro primario nel movimento, è perennemente avvolto in un alone di mistero. Se la democrazia è prima di tutto trasparenza, il suo profilo e la sua definizione di guru del movimento stesso, aprono la porta ad una setta più che ad un partito.
Ma è mai possibile che per rinnovare la tappezzeria si debbano abbattere i muri ?
Evviva! Ora che sono il primo partito cominciamo a rinnovare. Manco per idea. Se Bersani ha detto che non vuol governare sulle macerie, questi aspettano le macerie per governare da soli. Presi in contropiede dall’entità successo, pronti a controllare e non a fare, il programma del Movimento 5 Stelle sembra ora essere quello di blandire la situazione fino a nuove elezioni e sperare di ottenere una maggioranza assoluta Strano programma per un innovatore. La storia è ricca di uomini soli al comando che non si chiamavano guru ma dittatori.

Chi di noi non ha qualche volta riso alle battute di Grillo? Anch’io ho avuto la tentazione di votarlo. Ora ho il dubbio che egli stesso possa essere un ologramma, Con la sua grande capacità di comunicativa, sparato verso di noi utenti finali, secondo i canoni suddetti della Casaleggio Associati marketing.
Mario Ruggieri

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