domenica 10 marzo 2013

8 marzo


A forza di essere democratico, e di dar sempre ragione a tutti, ogni tanto vengo a noia perfino a me stesso, così oggi voglio essere polemico. Qualche anno fa me l’ero presa con Roberto Cerchio, che aveva scritto un proclama (forse sul manifesto, non ricordo più) perché le donne prendessero il potere nella Chiesa, e io ero in imbarazzo: alla fine mi sembrava che si ripetesse uno schema, che in quel modo Roberto finisse per porsi come il classico uomo che, capendo il mondo meglio delle donne, volesse insegnar loro come vivere, di fatto dimostrando la loro inferiorità: «Possibile mai che non ci arriviate da sole?». E adesso di nuovo, con RBM che, travestito da donna nella finzione letteraria del mondo, propugna «calci nelle palle» agli uomini violenti; ragione sacrosanta, su cui sono d’accordissimo – ma anche qui, vagamente fuori luogo: ma se non sono le donne a sottrarsi alla violenza, a insegnarsi a vicenda, per esempio di madre in figlia, il rispetto per sé stesse, possono servire i consigli e le ordinanze dei maschi, per quanto sensibili e attenti, per quanto ‘dalla parte giusta’? Da maschi, bisognerebbe forse lavorare su noi stessi in primo luogo, e poi ragionare insieme agli altri maschi sulla violenza e il sopruso, su superiorità e inferiorità, sulla nostra sessualità – declinata in ogni e qualsiasi direzione. Magari ragionare anche sul nostro perbenismo, perché no? Io sarei disposto.

Massimo Bonifazio

1 commento:

  1. proclama: "discorso ufficiale e solenne contenente una dichiarazione o un'esortazione a qualcuno".
    perbacco!
    mi sembra quasi di essere badoglio...

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