venerdì 22 marzo 2013

AMREF: A tu per tu con i Piccoli Ambasciatori


Cari amici dei Piccoli Ambasciatori,

Il mese di Febbraio è stato segnato da moltissime attività nelle scuole di Malindi. Come da calendario scolastico, la prima parte dell’anno ha visto gli alunni impegnati negli allenamenti per le competizioni sportive.

Sono anche stati resi noti i risultati degli esami di fine anno, e la scuola Mida – una delle scuole dei Piccoli Ambasciatori – si è distinta  tra quelle con i migliori risultati nel Distretto di Malindi. Alunni e insegnanti, soddisfatti e orgogliosi, ci tengono a ringraziare vuoi tutti sostenitori per aver avuto un ruolo tanto importante  nel garantire loro un ambiente per l’apprendimento adeguato e sicuro. Prima dell’intervento di AMREF la scuola non aveva servizi igienici, le classi erano fatiscenti e troppo piccole, condizioni che rendevano molto difficile l&rsq uo;apprendimento e la crescita per le centinaia di bambini che la frequentavano.  I bambini non conoscevano le basilari norme di educazione sanitaria, e non sapevano quindi come prendersi cura di sé e proteggersi dalle malattie legate all’uso di acqua sporca, come la diarrea e infezioni della pelle, spesso letali, purtroppo, per i bambini di questi villaggi.

mercoledì 20 marzo 2013

BASTA CON GLI SCIOPERI


E' un mio amico (ma questo non vuol dire niente). E' un operaio iscritto alla Fiom (e questo, almeno per me, vuol dire molto). Sulla sua pagina FaceBook, accanto ad una foto di Bersani che ha sulla fronte una cicatrice con otto punti, pubblica un commento inquietante: Otto? A me ne basterebbe uno, in mezzo alla fronte”. Ormai è come bere un bicchier d'acqua. Si vuole impiccare Tizio all'albero più alto. Si vorrebbe dare fuoco a Caio. Si vorrebbe “andare a Roma a spaccare il culo a questi infami” e a far saltare Montecitorio con una bomba. Quando il linguaggio della morte va di moda, la prima tentazione è quella di richiamare alla memoria quel tale che, senza essere ancora fascista, l'11 maggio 1915 suggeriva per la salute dell'Italia di fucilare, dico fucilare nella schiena qualche dozzina di deputatigiacchè il Parlamento è il bubbone pestifero che avvelena il sangue della nazione e occorre estirparlo”. Ma non servono le scomuniche e i cartellini gialli. Forse, come dice una mia amica pinerolese, “su Facebook la gente dà il peggio di sè o chi scrive non è la crema del mondo (senza offesa, ci sono anch'io) o è proprio lo strumento a stimolare le espressioni peggiori, per le sue caratteristiche di sfogo personale e solitario. Anch'io mi sono depressa e ho deciso che le persone vere sono meglio delle virtuali, forse”.

giovedì 14 marzo 2013

LA FESTAINROSSO COMPIE 23 ANNI


2012 i lavoratori della Festainrosso 
Si sono incontrati all'angolo martedì 5 marzo Giovanna e Desirèe Baffa, Anna Maria Bruno, Paolo Cremi Lai, Mario Dellacqua, Alessandro Lambra, Fabrizio Piscitello, Andrea Testa, Mario Vruna. Dai precedenti incontri era già emerso che le scelte di voto del giro rifondarolo e dintorni sono state variegate e molto differenti. Chi ha votato Rivoluzione civile sia alla Camera, sia al Senato. Chi invece ha votato SEL alla Camera e al Senato. Altri hanno preferito il voto disgiunto per Rivoluzione civile alla Camera e Sel al Senato. Chi non ha nascosto le sue simpatie per  le cinque stelle. L'esito del voto non lascia spazi all'entusiasmo, ma è interessante e promettente constatare che la pluralità degli orientamenti elettorali non è stata vissuta come un indebolimento e neppure come una lacerazione irrimediabile. Piuttosto era il frutto di una ricerca che ciascuno faceva liberamente per conto suo. E, dopo il voto, i presenti si sono trovati d'accordo nel confermare la festainrosso perchè le motivazioni che la animano sono indipendenti dall'esito elettorale e stanno nella sua immagine sempre più unitaria e aperta a tutte le collaborazioni affratellate dall'obiettivo popolare di raccogliere fondi per la solidarietà locale e internazionale.

martedì 12 marzo 2013

UN SEGGIO IN PROPRIETA'?


Luigi Ferrajoli
Attribuire a Grillo una volontà di controllo autoritario dei suoi parlamentari rischia a mio avviso di apparire ridicolo. Forse lui è attraversato da tentazioni leaderistiche, ma la vita democratica alla quale ci hanno abituato Pd e anche rifondazione o le confederazioni sindacali non era forse fondata sulla cooptazione e sul silenzio degli aderenti, invitati a parlare solo negli organismi dirigenti per omaggiare il capo e per salvarsi il posto (vedi bonanni) e subire l'espulsione (allontanamento) in caso di dissenso esplicitato e praticato? La disciplina di partito (l'obbligo di votare in aula come stabilito dal gruppo parlamentare) è stata introdotta proprio per combattere l'uso esclusivamente proprietario del seggio parlamentare e per aggirare il divieto del mandato imperativo. Dietro la libertà di coscienza agivano infatti liberamente protetti gli Scilipoti e i Turigliatto. Ma il dissenso va rispettato o solo rispettato in certi casi?

lunedì 11 marzo 2013

SINISTRA NON RIFORMABILE?


Quando era Ministro del secondo governo Prodifra il 2006 e il 2008 – Paolo Ferrero venne a Torre Pellice per un'assemblea pubblica. Renzo Tibaldo assessore lo introdusse dicendo che la ripresa della sinistra in Italia poteva venire solo in chiave unitaria e citò Norberto Bobbio: il comunismo era sconfitto, ma persistevano rocciose le ragioni di chi voleva combattere le ingiustizie sociali del capitalismo.
Rispondendo a chi in sala aveva lamentato un po' di delusione per l'assenza di messaggi riformisti, Ferrero affermò che sarebbe stato un errore far cadere il governo e aggiunse che la ripresa della sinistra sarebbe avvenuta solo da un suo bagno neopuritano nelle sofferenze sociali delle classi subalterne. Sommerse dalla precarietà e abbandonate a se stesse, domandavano segnali concreti di utilità concreta dalle loro rappresentanze politiche.
Presi il coraggio e la parola per dire: 1) Non ho più l'età per subire delusioni; 2) Buona l'idea del bagno neopuritano, ma allora bisogna dirottare subito almeno una parte del finanziamento pubblico verso interventi socialmente utili di solidarietà concreta.

domenica 10 marzo 2013

8 marzo


A forza di essere democratico, e di dar sempre ragione a tutti, ogni tanto vengo a noia perfino a me stesso, così oggi voglio essere polemico. Qualche anno fa me l’ero presa con Roberto Cerchio, che aveva scritto un proclama (forse sul manifesto, non ricordo più) perché le donne prendessero il potere nella Chiesa, e io ero in imbarazzo: alla fine mi sembrava che si ripetesse uno schema, che in quel modo Roberto finisse per porsi come il classico uomo che, capendo il mondo meglio delle donne, volesse insegnar loro come vivere, di fatto dimostrando la loro inferiorità: «Possibile mai che non ci arriviate da sole?». E adesso di nuovo, con RBM che, travestito da donna nella finzione letteraria del mondo, propugna «calci nelle palle» agli uomini violenti; ragione sacrosanta, su cui sono d’accordissimo – ma anche qui, vagamente fuori luogo: ma se non sono le donne a sottrarsi alla violenza, a insegnarsi a vicenda, per esempio di madre in figlia, il rispetto per sé stesse, possono servire i consigli e le ordinanze dei maschi, per quanto sensibili e attenti, per quanto ‘dalla parte giusta’? Da maschi, bisognerebbe forse lavorare su noi stessi in primo luogo, e poi ragionare insieme agli altri maschi sulla violenza e il sopruso, su superiorità e inferiorità, sulla nostra sessualità – declinata in ogni e qualsiasi direzione. Magari ragionare anche sul nostro perbenismo, perché no? Io sarei disposto.

Massimo Bonifazio

venerdì 8 marzo 2013

IL PORTAVOCE


«Lui», Grillo, in un'intervista a un'emittente americana, dice di essere «solo il portavoce», il «garante» che nel suo movimento non entra «chi ha già fatto politica». Non dovevo entrare nel movimento sindacale e nella Fim-Cisl. Non dovevo interessarmi di palestinesi, di contingenza nelle liquidazioni, di cassa integrazione a rotazione, di scala mobile, di Mezzogiorno, di lavori socialmente utili. Ultimamente persino di ambiente, di centrali a biomasse legnose o a biogas. Non dovevo partecipare alle lotte contrattuali, ai presidi in difesa dell'Indesit o ai 35 giorni della Fiat nell'Ottanta. Democrazia Proletaria, poi, un partito senza speranza e soprattutto senza soldi. Anzi, ne chiedeva. E, in un clima da convento laico, educava i suoi sparuti funzionari al tiro della cinghia e al salto del pasto e dello stipendio.

mercoledì 6 marzo 2013

Credevo fosse un grillo, ma può essere una cavalletta


Per non passare dalla retenella rete

A None il recente risultato elettorale ricalca, per larghe linee, l’esito nazionale, e trova risalto, ancor di più, il successo del movimento di Grillo con una quota superiore al 30%.
Tale risultato raddoppia se si prendono in esame le nuove leve elettorali: quasi 2 su tre votano Grillo mentre solo 1/3 si divide tra i vecchi schieramenti.
Spingendo l’analisi alle ultime elezioni amministrative, pur con tutte le cautele del caso per la diversa dinamica decisionale dell’elettore rispetto alle politiche, è di tutta evidenza che il Movimento 5 Stelle ha costruito il proprio risultato a danno dellasinistrae, solo marginalmente, limando il risultato del raggruppamento dicentro destra”,a quel tempo unito, ed ora titolare di distinte opposizioni.
Le analisi a livello nazionale ci dicono che, a rendere maggiormente consistente tale flusso migratorio, ci ha pensato la partecipazione al voto di un elettorato che in precedenza aveva affidato la propria protesta all’astensione. Tale protesta, che ora ha assunto una veste attiva, si salda con i delusi del mancato rinnovamento dei partiti, impresentabili in taluni loro esponenti, e dei loro programmi inefficaci se non addirittura dannosi.

venerdì 1 marzo 2013

Chi non si rivede....L' impianto a biogas.

Qual è il suo punto di vista sulla convenzione da stipulare per il teleriscaldamento ?
Premesso che:

a prescindere da qualsiasi accordo con la cooperativa, il Comune dovrà provvedere alla migliore    coibentazione degli edifici pubblici in questione.
  1. tale operazione può essere assistita da un finanziamento della Regione fino all’80% della spesa, come da delibera della Giunta Regionale dello scorso dicembre.
  2. il risparmio energetico di tale intervento non sarebbe inferiore al 30%.
Risulta estremamente penalizzante per il comune definire il suo impegno finanziario sulla base di consumi precedenti, che ne rappresenta il picco più elevato, mantenendo fisso tale impegno per 13 anni e sterilizzando, in tal periodo, gli evidenti benefici della ristrutturazione.

Non ritiene dunque adeguato lo sconto promesso ?
Lo sconto promesso, valutate le spese per il mantenimento e l’uso del vecchio impianto, sarebbe lo stesso ottenibile dalla migliore coibentazione degli edifici.

Qual è la sua proposta ?
Il Comune deve fissare il suo impegno finanziario unicamente sulla base dell’ammortamento delle spese della cooperativa. In questo caso il risparmio sarebbe superiore a quello ottenuto nel contempo dalla ristrutturazione degli edifici.