mercoledì 20 febbraio 2013

domenica io voto...

Domenica prossima io voto la coalizione di centro-sinistra.
- perchè Bersani non sarà il massimo come segretario di partito ma è una persona seria ed è già stato un ministro attivo e competente con particolare riguardo all'economia reale.
- perchè Vendola a volte forse parla troppo ma certo è uno capace di guardare più in là della punta delle sue scarpe (e già questa, al giorno d'oggi nel panorama politico italiano, è merce rara) e, almeno secondo me, nella direzione giusta (quella di un cambiamento sostanziale) e poi la Puglia a quanto ne so in questi anni l'ha saputa governare.
- perchè Monti, al di là di una razionalizzazione della spesa pubblica (che purtroppo da anni coincide con una politica di tagli allo stato sociale e di mancati investimenti in scuola, ricerca e ambiente) non mi sembra in grado di garantire grosse novità in un mondo governato dalla finanza.
- perchè Berlusconi ha fatto quello che ha fatto e, anche al netto di schifezze varie escogitate allo scopo di garantire un vantaggio a se e ai suoi sodali, ha rischiato seriamente di farci affondare nel mare della crisi.
- perchè Maroni ha una visione miope, gretta e provinciale della politica, con la sua lega è stato corresponsabile delle politiche sciagurate del pdl e, sempre con la lega, è da tempo entrato nel club di coloro che che predicano bene (si fa per dire) e razzolano male (e certo di mele marce ce ne sono in tutti i partiti ma se tra le mele marce c'è anche il leader di una formazione politica, con tanto di familiari e accoliti, non ci sono ramazze che tengano: altro che Roma ladrona...).
- perchè Grillo la fa troppo facile e scade spesso nel qualunquismo (e poi a me i padri-padroni non sono mai piaciuti).
- perchè Ingroia non mi convince per niente e molte delle forze che lo sostengono mi paiono spesso a rischio di "benaltrismo" nel loro essere sempre alla ricerca di un "meglio" che rischia di diventare nemico del "bene".
Errare è umano ma perseverare è diabolico: speriamo bene...

Roberto Cerchio

5 commenti:

  1. Cari Tutti
    Elezioni del 2006, alla chiusura dei seggi, gli exit poll diedero il
    centrosinistra in vantaggio di almeno 5 punti. Come in realtà finì lo
    ricordiamo tutti. In molti si vergognarono di dichiarare di votare per il
    nazionalfarabutto, e dissero, fuori dalla cabina, di aver votato a sinistra.
    La sinistra in questo paese purtroppo vince solo quando dall'altra parte c'è
    lo sconforto che sfocia nell'astensionismo. Ora invece ci sono delle "belle
    proposte" in campo: la restituzione dell'imu, una stagione di condoni che
    permetterà di tirare su qualche soldino per andare avanti un po' di tempo.
    Poi si vedrà. Alla fine della fiera si troverà sempre un prodi o un monti
    disposto a prendersi un sacco di maledizioni, e in cambio metterà i conti
    abbastanza a posto per salvare il paese. Io preferisco di gran lunga un
    pallido centrosinistra piuttosto che rischiare di ritrovarmi tra i piedi il
    nazionalfarabutto, che dopo aver sdoganato fascisti, leghisti e ladri di
    tutte le dimensioni, ha di fatto legittimato un esercito di vecchi
    sporcaccioni che con l'aiuto del viagra non si vergognano di insidiare le
    ragazzine. Personalmente consiglio di votare Sel sia alla Camera che al
    Senato.
    Ferruccio Lozito

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  2. Votare il Movimento 5 Stelle non risolverà d’incanto tutti i nostri problemi, perché ci vorranno comunque anni, e perché siamo noi cittadini a doverlo fare ogni giorno, in tutti gli aspetti della vita; ma, come dice Dario Fo, è l’unico modo per cominciare a ricominciare, come dopo una guerra. Tutto il fumo sparso a piene mani in queste settimane, considerandoci pecore da riportare all’ovile, non può nascondere questa semplice verità.
    Vittorio B.

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  3. Il cosiddetto voto utile mi sembra un colossale imbroglio che la propaganda del Pd ha messo in atto come già nella passata tornata elettorale, forse proprio per continuare nella linea del far sparire dalle istituzioni tutto ciò che sta alla sua sinistra e che con proposte antiliberiste veramente diverse potrebbe mettere in discussione e in crisi i suoi elettori sulla linea di Bersani e company.

    Chiedere a Rivoluzione civile di rinunciare al proprio voto per favorire con la desistenza il PD e quindi impedirci di raggiungere forse e almeno da qualche parte l'8%, non fa altro che favorire Berlusconi che otterrebbe un numero maggiore di senatori, avendo meno concorrenti nella spartizione dei senatori nelle regioni in cui non vince . Mi sembra una scelta proprio sbagliata anche dal loro punto di vista (sempre che i sondaggi siano quelli che davano vincenti le forze del centrosinistra quasi ovunque).
    Io credo che sia fondamentale che queste elezioni vadano bene per Rivoluzione Civile sia alla Camera dove speriamo di superare al meglio lo sbarramento del 4%, ma anche al Senato, anche se non si raggiungerà la soglia dell'8%, proprio per rilanciare questo processo di costruzione di una sinistra plurale, comunista, ecologista, delle forze del volontariato e dell'associazionismo, ecc, che è nato male per i tempi ristretti delle elezioni e con modalità nelle scelte dei candidati poco condivise e democratiche. Se dovessimo nuovamente perdere come nel 2008 allora sì che la situazione sarebbe estremamente negativa non solo per noi forze politiche, ma anche e soprattutto per una vera sinistra di alternativa.

    Ciao Gianpaolo Cleri

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  4. Caro Mario mi fà molto piacere la tua riflessione, anche io la penso come te per il momento politico. Bersani e Vendola non sono la stessa cosa di Berlusconi e Maroni, però io voto anche alla Camera SEL perchè al momento ho molta paura che Grillo rosicchi molti voti al centrosinistra. Sarei stato molto contento se Bersani avesse accettato il dialogo con Ingroia, ma purtroppo è andata così e sappiamo che noi a sinistra siamo bravi a farci male da soli.
    Termino con un affettuoso saluto e un augurio che queste elezioni vadano al meglio sia per il centrosinistra sia per Rivoluzione Civile ciao Mimmo Pira

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  5. L'impressione dell'ondata che sta per travolgere con una sola spallata la muraglia della corruzione è forte. Ma la compattezza delle cinque stelle è ora garantita dal fatto che a parlare è un uomo solo al comando che scavalca ogni dialettica e ogni contraddittorio democratico preferendo una linea diretta con il pubblico che segue ai suoi spettacoli un artista da venerare e applaudire. Qui sta il fumo e non c'è bisogno di spargerlo, si vede a occhio nudo. La garanzia viene anche dal fatto che gli altri candidati sono vincolati a tacere altrimenti vengono sbattuti fuori. Ma prima o poi dovranno parlare se saranno uomini e donne libere e non marionette agli ordini del capo. Vedremo presto se le cinque stelle brilleranno ancora come ora alla luce e alle ombre della democrazia che obbliga a decidere a maggioranza quando nascono diversi punti di vista. La mia previsione è che il M5S riprodurrà al suo interno le stesse divisioni ora saccentemente negate fra destra e sinistra. Il castello della compattezza crollerà e forse potrà iniziare una opera di ricostruzione democratica senza dogmi papi e frontiere. Non credo alle scorciatoie.
    Mario Dellacqua

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