martedì 10 luglio 2012

CHE FINE FARANNO GLI IMPIANTI SPORTIVI?


La Convenzione firmata con il CSI per la gestione degli impianti sportivi di via Faunasco aveva una durata prevista di sei anni e scadrà il prossimo 31 agosto 2012. Pertanto, si rende necessario provvedere all’indizione di nuova procedura al fine di dar corso all’affidamento per un nuovo periodo. Nel giugno 2006 il Consiglio Comunale scelse la via della concessione mediante convenzione con il Csi torinese, dovendo e volendo perseguire l’obiettivo di una conduzione tendente all’economicità e all’efficienza, anche a causa delle misure restrittive della spesa degli enti locali.
La Giunta ha adottato i provvedimenti necessari per dar corso alla nuova gara e prevede l’affidamento in via preferenziale, ad associazioni sportive, enti di promozione sportiva o società cooperative, aventi le caratteristiche della partecipazione popolare senza scopo di lucro (O.N.L.U.S.) operanti nel settore. Solo nel caso di esito negativo della procedura ad evidenza pubblica, l’individuazione potrà avvenire mediante trattativa privata.

La concessione avrà  una durata di sei anni e comporta l'approvazione di tariffe che saranno oggetto
dell’offerta economica (ribasso) da parte dei concorrenti, tariffe elaborate tenendo conto degli incrementi dei costi delle utenze e delle variazioni ISTAT intervenute dalla data della precedente Convenzione a tutt’oggi.
Ascoltata la relazione dell’Assessore Garrone, la Giunta ha ritenuto di approvare la bozza di Convenzione contenente le norme per la gestione in concessione degli Impianti Sportivi nel periodo compreso fra il primo settembre 2012 e il 31 agosto 2018.
Si procederà all’affidamento della concessione a mezzo di pubblica selezione da divulgare con apposito bando da parte del Responsabile del Servizio,  a favore dell’associazione o dell'ente che avrà presentato l’offerta complessivamente  più vantaggiosa.
Non si poteva divulgare prima il bando senza aspettare di arrivare un mese prima della scadenza della convenzione? Le domande vanno presentate entro il 23 luglio e la delibera risale al 7 giugno, ma è stata pubblicata solo il 3 luglio. Gli interessati a partecipare alla gara dovranno bruciare le tappe, se non sapevano nulla prima. I tempi sono dunque molto stretti per la presentazione dei progetti destinati a gestire un complesso sportivo per il quale diverse amministrazioni si sono impegnate con gran dispendio di energie economiche e di tensioni. Ora che c'è l'impianto sportivo, non c'è più la società di calcio che aveva fondato il suo futuro sulla fusione di due precedenti esperienze segnate da notevole rivalità sportiva e non solo. La fusione non ebbe successo e il gruppo dirigente, estenuato dalle polemiche, logorato da anni di fatiche e di lenti abbandoni non trovò forza interna e interlocutori pubblici in grado di conservare alla società nonese la gestione degli impianti, affidata ad apporti esterni perchè la preoccupazione prevalente, per non dire esclusiva, era quella di “sbolognare” fuori del bilancio comunale i costi di gestione. Una sconfitta per tutti, dalla quale non ci siamo ancora ripresi.
Abbiamo gli impianti ma le famiglie, i giovani, gli sportivi non sono in grado di esprimere il volontariato e l'imprenditorialità necessaria alla vita di una società sportiva che di questi tempi richiede crescenti disponibilità finanziarie e impone difficoltà gestionali sempre più pesanti. I genitori preferiscono meno grane e portano i loro figli a giocare “all'estero”: Castagnole o Airasca. E' molto forte il rischio che anche per i prossimi sei anni gli impianti sportivi dovranno importare da fuori un'équipe disposta a curarsene. Purtroppo, non si vede alcun fermento nella direzione opposta al declino in corso. E' partita una scuola calcio, ma i risultati sono ancora troppo timidi. Per arrivare a formare una società locale occorrono più solide risorse umane e economiche.
(m.d.)

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