domenica 17 giugno 2012

FUORI I POLITICI DALLA GESTIONE DEI POSTI DI LAVORO


Indesit lunedì 11 giugno

La crisi economica si aggrava e con la chiusura di molte aziende (vedi Indesit) sono state presentate più di 600 domande per poche decine di posti di lavoro disponibili al supermercato di imminente apertura in via Beinasco.
I criteri per l'assegnazione dei posti di lavoro dovrebbero essere prima di tutto il reddito famigliare, poi i requisiti professionali e il grado di istruzione. Non certo la residenza, la conoscenza, la promessa o la raccomandazione accompagnata da frasi in circolazione tipo: non ti preoccupare che in qualche modo ti sistemiamo o “dalla a me la domanda, ma non dirlo a nessuno”.
Il rischio è che i politici gestiscano i posti di lavoro e aumentino il loro potere grazie al bisogno e alla precarietà crescente di giovani e disoccupati. Il rischio è molto elevato specie quando il Comune mette a disposizione i suoi locali e i suoi dipendenti per il rilascio e il ritiro dei moduli per le domande, addirittura per i colloqui: pratiche che sono di responsabilità dell'impresa o di competenza del Centro per l'Impiego.
I giovani cercano lavoro, non clientele e favoritismi. Non hanno bisogno di qualcuno che si prenota per essere ringraziato al momento buono della crocetta elettorale.
Giovani! Rifiutiamo questi metodi che non danno lavoro, ma tolgono la libertà e umiliano la dignità delle persone.

Il Circolo nonese di Rifondazione comunistaTeresa Noce
LIBERO CHI LEGGE

2 commenti:

  1. Affisso in più punti del paese, questo manifesto ha suscitato un mezzo putiferio. Su FaceBook(cerca "gli amici dell'angolo non ottuso")Stefano Rizzo è indignato perchè non fare i nomi è segno di vigliaccheria. Per Roberto Bori Marrucchi, delegato alla comunicazione con i cittadini, i rifondaroli sono squallidi perchè tirano la pietra e nascondono la mano. Per la stessa ragione, Massimo Tortone, l'altro delegato alla comunicazione dice che è "il solito qualunquismo all'italiana". La cosa interessante è che emergono però conferme serie. Anche chi come Rizzo condivide l'idea che i politici devono stare fuori dalla gestione dei posti di lavoro, riconosce che l'Amministrazione comunale ha chiesto ai dirigenti Dimar "attenzione ai residenti sul territorio". E come l'ha chiesto? Dove sta scritto? E questo non è un intervento politico nella gestione delle assunzioni indicando criteri diversi dal reddito famigliare in un campo di competenza del Centro per l'Impiego? Lo stesso vicesindaco conferma che dipendenti e locali comunali sono stati messi a disposizione dell'impresa che, poverina, deve fare tanta strada avendo sede in provincia di Cuneo. Ritiro delle domande e dei curricula, persino i colloqui. Ma tutto ciò al massimo è "inopportunità politica". Sulla base delle informazioni fornite dal vicesindaco, Domenico Demuro sottoscrive i contenuti del manifesto "incriminato". Quanto al coraggio di fare i nomi, curioso che i primi a scandalizzarsi e a fare l'indignata domanda siano quelli che conoscono per primi la risposta. Sveliamo il segreto di Pulcinella. Da una vita il Sindaco usa le espressioni riportate sul manifesto. Se avessero rilevanza penale, avremmo percorso altre strade. Abbiamo scelto invece il metodo della denuncia politica e confermiamo tutto, parole e fatti. Accettiamo non solo il rischio naturale di essere disapprovati, ma anche quello di essere insultati come vigliacchi, qualunquisti, squallidi. Mario Dellacqua

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  2. in ritardo (reduce da troppo brevi vacanze) e pur non essendo rifondarolo, sulla base delle informazioni fornite dal vice sindaco, mi unisco squallidamente a domenico demuro nel sottoscrivere una critica squisitamente politica alla gestione della vicenda assunzioni nel nuovo supermercato nonese da parte dell'amministrazione comunale. confido nella rinuncia da parte del sindaco all'utilizzo di inopportuni strumenti legali nella pur dura disputa in corso.

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