giovedì 28 giugno 2012

ECO MA NON TROPPO


Domenico Bastino e i suoi allievi stranieri
Egregio Direttore
chiediamo ospitalità per intervenire a proposito della querela contro Mario Dellacqua.
Ancora una volta l'attuale sindaco ha ecceduto in gesti ed atteggiamenti plateali; però stavolta ha dimostrato un atteggiamento di arroganza.
Infatti è la prima volta che nella vita politica nonese, che ha visto in passato scontri personali accesissimi tra personalità di notevole spessore e valore, si arriva alla querela.
Anche in questo caso l'attuale sindaco vuole distinguersi per eccesso!
Stavolta quindi ci obbliga ad uscire dal nostro riserbo per schierarci con convinzione e solidarietà al fianco di Mario Dellacqua, ma anche per esprimere pubblicamente queste opinioni:
  1. adesso diventano sempre più chiari i motivi per cui alcuni anni fa abbiamo lasciato questa Amministrazione e ci siamo fatti da parte, forse con eccessiva correttezza, per non compromettere la riuscita del centrosinistra. Non potevamo infatti sopportare e diventare complici di un'interpretazione così disinvolta del ruolo di Sindaco che si basa su una sempre più ramificata rete di rapporti confidenziali alimentata da facili promesse per tutti, ma poi difficili da mantenere, se non per pochi. E' evidente che tale comportamento porta ad essere troppo vicini alle richieste di molti e ciò rende più difficile esaminare e decidere in termini oggettivi le varie problematiche, specie quelle più complesse: così si alimentano, appunto, sospetti di favoritismi.
  2. vogliamo dimostrare che non ci lasciamo intimorire (nè noi e neanche chi altri non è d'accordo con tale modo di fare amministrazione ) dal ricorso alla magistratura alla quale, ci sembra evidente, si chiede di supplire ad una carenza determinata dal comportamento prima descritto: cioè la mancanza di autorevolezza personale.
Se così non fosse basterebbe il confronto politico, anche duro, per difendere il proprio operato.
Ringraziamo per l'attenzione e porgiamo cordiali saluti
Domenico Bastino – Giovanni Garabello – Giuseppe Astore

11 commenti:

  1. mi permetto di fare una semplice correzione non è la prima volta che si ricorre alla Magistratura :il Sindaco Bastino quando fu attaccato per la palestra ricorse alla denuncia.Tralascio il commento sulla correttezza in quanto dall'alto della vostra autorevolezza non sapete distinguere l'atteggiamento del traditore (Astore)e non riuscite a ricordare le parole dell'assessore Garabello che motivava la sua rinuncia alla candidatura con questa frase:sto ricevendo forti pressioni non solo a livello personale ,ma anche a livello familiare .Siccome sarà la prima ed ultima volta che vi rispondo sappiate le vostre calunnie e i vostri giudizi non mi toccano minimamente :orgogliosa di non avere il vostro spessore e la vostra autorevolezza porgo cordiali saluti.
    Maria Luisa

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  2. Trovo stupefacente il modo di fare politica (o dialettica politica) di certi soloni (o presunti tali) della "nomenklatura nonese". Più che fare politica mi sembra il metodo usato dagli organi di stampa del Cavaliere: buttiamo fango, tanto gli schizzi son difficili da pulire e quelli che rimangono si vedono di più. D'altronde fatto 100 il numero di persone che leggono i manifesti o i social network, 50 non ci danno peso mentre gli altri 50 cominciano a mormorare e, come insegna il mito della Fama, tutto si ingigantisce e che importa se poi non é vero. Si, perché da persone che sono al corrente di fatti penalmente perseguibili ci si aspetta che vadano da un avvocato ad esporre le proprie informazioni. Ma se chi viene accusato di essere quasi alla stregua di un mafioso reagisce per difendere il suo nome, lo stesso passa per infantile e per chi rifiuta il dibattito politico. Penso che il Sindaco abbia fatto bene ad adire a vie legali, non solo per difendere il suo nome ma, soprattutto per difendere il nome di None da certe figure che continuano a fare solo i propri interessi: alla faccia di tutti e di tutto.
    Cordiali saluti.
    Roberto Bori Marrucchi

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  3. con questo breve commento vorrei confermare la mia solidarietà a mario dellacqua, sperando che il sindaco non voglia davvero utilizzare l'azione della magistratura per difendersi da accuse che, voglio ricordarlo, sono squisitamente politiche (anche se molto dure). se non sbaglio la questione della palestra aveva, diversamente da quella delle assunzioni al nuovo supermercato, delle implicazioni di carattere penale ed il riferimento ad essa non mi pare dunque pertinente.
    dissento quindi fermamente dalla posizione sia del sindaco che dell'amico roberto bori.
    pur non volendo entrare, per non aver mai sentito entrambe le campane, nel dibattito sui dissidi creatisi nell'ambito della scorsa amministrazione, non posso negare una sensazione spiacevole in merito ad alcuni modi di fare (anche al di là di fatti specifici come ad esempio la gestione iniziale della vicenda benarco) di alcuni membri (sindaco in primis) dell'attuale maggioranza.
    saluti.

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  4. Vorrei chiarire che io sulla palestra sono andato a denunciare me stesso per fare chiarezza sulle voci di sospetti e di tangenti che erano state diffuse: Ho subito due interrogatori ed il tutto è stato archiviato.
    Domenico Bastino

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  5. "Io nun ce l'ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t'hanno buttato de sotto"
    frase attribuita a Petrolini

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  6. Proprio mentre la piu importante azienda del territorio decide di gettare sul lastrico 360 famiglie, leggere e venire a sapere certe cose fa male, pur ritenendo personalmente che non ci sia nulla di cui stupirsi.
    L'arroganza della signora simeone mi lascia basita, sarebbe bastato difendersi sui mezzi d'informazione locali , avere un normalissimo confronto politico e invece no, si preferisce querelare, come niente fosse...
    come lavoratrice o meglio dire ex lavoratrice Indesit sinceramente mi sento offesa ogni volta che questa signora si presenta davanti ai cancelli a stringere mani e sorridere all'ecclesiastico di turno o all'assessore al lavoro.
    Massima solidarietà quindi a Mario Dellacqua, spero che possa esserci un ritiro della querela nei suoi confronti...
    ...ma con tutta la buona volontà stento a credere che questo avverrà!

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  7. Gandhi diceva che prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci. Roberto Bori è arrivato al secondo stadio e non so se e quando noi arriveremo al quarto. Cominciamo con “gli interessi alla faccia di tutto e di tutti”. Verissimo: i miei interessi in effetti sono fortissimi e da 40 anni circa -non sono lungimirante- vorrei contribuire alla costruzione di una rete di militanti socialisti, comunisti, anarchici, cristiano sociali, ambientalisti e pacifisti. Alla faccia di tutto e di tutti: verissimo perchè non amo nascondere dietro l'anonimato le mie discutibili ragioni, e non calcolo prima i consensi che una battaglia giusta può portare o togliere. Ma quattro gatti no, questo è ingiusto. Non siamo quattro gatti. Siamo quattro asini dichiarati e rei confessi perchè, diffidando delle mezze misure del riformismo, dimostriamo di non aver capito niente delle grandi trasformazioni dell'economia, della produzione, della politica, della società e dei mass media. In attesa di capirci di più,mi sono faticosamente congedato dal mito delle narrazioni rivoluzionarie e, da una ventina d'anni con altri amici e compagni abbiamo destinato con la festainrosso più di 40mila euro ad opere di solidarietà: Auser, Mehlab, Amref, Medici senza Frontiere, Caritas. E' veramente poco. Ma chi non è Solone e neppure asino come noi può dire altrettanto?
    Mario Dellacqua

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    1. Quando vedo il simbolo di Solidarietà e Progresso, che abbiamo predisposto Giovanni ed io, sul manifesto dell'attuale maggioranza e leggo la parola "traditore" nello scritto dell'attuale sindaco, sento il dovere di denunciare con forza che i veri "traditi" siamo stati noi.
      Infatti sono state tradite le caratteristiche fondamentali su cui è sorta l'originaria Solidarietà e Progresso: sobrietà, oggettività, coraggio di opporsi ai forti, rifiuto del carrierismo politico.
      Domenico

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  8. In riferimento al primo commento.
    Penso che usare facili copia-incolla presi dalla cronaca dello “psicodramma comunale” risalente all’aprile 2009 per rispondere alla lettera in questione alimenti solo la confusione tra la gente e diventi un modo per non entrare nel merito dei problemi presenti oggi nel nostro paese.
    …."Infine è calato il sipario, l’ultimo ha chiuso la porta. Sul palco è rimasto il cadavere di Solidarietà e Progresso che, però, come l’araba fenice sembra già risorgere, più bella più forte di pria, senza i capi storici, ma con personaggi nuovi ed entusiasti". Così si concludeva lo “psicodramma” di allora!?
    Esprimo solo la mia amarezza nel vedere la fine che sta facendo “Solidarietà e Progresso”; irriconoscibile rispetto al progetto originale, depauperata nei suoi valori fondanti.

    In sostanza vorrei solo ricordare che quello che conta è quanto ho sottoscritto, anche come gruppo NONUNOMANOI, nel documento del maggio 2009 (che qui per completezza ripropongo). Questo è stato un nuovo punto di partenza e di impegno democratico per ridare gambe ad un modo di far politica in cui credo (crediamo) e per il quale mi sono sempre battuto.
    UNA RINUNCIA, MA ANCHE UN IMPEGNO
    1) Abbiamo chiesto con le primarie di offrire ai cittadini la possibilità di scegliere il candidato Sindaco.
    CI È STATO DETTO DI NO.
    2)Abbiamo chiesto di definire in anticipo una Giunta di soli quattro assessori per ridurre i costi della politica e per dare un segnale di trasparenza e di rinnovamento, non di gara per le preferenze.
    CI È STATO DETTO DI NO.
    Con questo doppio rifiuto, si è certificata la fine di SOLIDARIETÀ E PROGRESSO. Il progresso resiste, ma coincide con la gara delle preferenze tra gli aspiranti ad un posto di assessore.
    Scompare invece ogni traccia visibile di quella solidarietà che aveva dato origine a un’esperienza unitaria nata nel 1990 per le speranze di concittadini con idee socialiste, comuniste, cattolico-democratiche, laiche, ambientaliste, con o senza tessera di partito.
    Di questi tempi, se ti limiti ad argomentare le tue richieste, difficilmente la spunti. Invece, le mediazioni ad oltranza si cercano con chi fa la voce grossa e tiene tra le mani una qualche arma di ricatto. Noi non avevamo niente perché tali metodi non appartengono al nostro stile di azione politica.
    I nostri interlocutori di centrosinistra erano (sono):
    a) sicuri di vincere
    b) sicuri che non avremmo mai spinto il conflitto oltre il limite della rottura.
    Perciò i pesci in faccia ci sono arrivati con il sorriso sulla bocca.
    Non presentiamo un’altra lista e sappiamo metterci da parte perché il nostro impegno politico è guidato dal senso di responsabilità, non dal desiderio di rottura o dal bisogno di avere un posto a tutti i costi. Perciò accettiamo che siano altri ad andare avanti, anche se non ne condividiamo scelte o comportamenti.
    Continueremo la nostra opera, comunque vadano le elezioni del 7 giugno, per favorire il controllo democratico della vita amministrativa e per favorire la partecipazione consapevole dei cittadini: essi non vanno considerati come schede elettorali ambulanti, ma rispettati come soggetti degni di concorrere ogni giorno alle scelte politiche con il conflitto o la collaborazione, con l’approvazione o la critica.
    None, primo maggio 2009

    Cordialmente
    Giovanni Garabello

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  9. Vorrei fare notare a Bori che prima c'è stato "il mormorio", cioè molte e diversificate segnalazioni, poi il manifesto. Senza le segnalazioni il manifesto non avrebbe avuto alcun fondamento. Cordiali dissoluti. Mario Dellacqua

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  10. "D'altronde fatto 100 il numero di persone che leggono i manifesti o i social network, 50 non ci danno peso mentre gli altri 50 cominciano a mormorare e, come insegna il mito della Fama, tutto si ingigantisce e che importa se poi non é vero". Lo scrive Bori e ci sto pensando. Non posso certo negare manipolazioni, inganni, raggiri, partigianerie e deformazioni proprie ed altrui nel mondo nazionale e locale delle comunicazioni. Ma possibile che su cento lettori non se ne salvi uno capace di pensare con la propria testa? Possibile che Bori si senta circondato solo da uomini senza qualità? Troppo pessimista.

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