venerdì 22 giugno 2012

Contratto di teleriscaldamento

None, 19/06/2012
 
Al Comune di None

     Sindaco, Maria Luigia SIMEONE
    Consiglieri comunali
    Segretario Comunale, Giuseppa DI RAIMONDO


Oggetto: Contratto preliminare di fornitura di energia termica da impianto a biogas

Con riferimento alla bozza di contratto allegata, ricevuta il 6 giugno 2012, e al progetto di teleriscaldamento allegato, ricevuto il 14 marzo 2012, il sottoscritto Nunzio SORRENTINO, a nome e per conto del Comitato “Energia, Ambiente e Territorio” comunica e richiede quanto segue:

1.     Ricordando che il teleriscaldamento è stato un aspetto qualificante in ordine alla decisione della Provincia di Torino di autorizzare la realizzazione e la gestione dell’impianto a biogas, costituendo una misura di mitigazione del suo impatto negativo, sia ambientale sia sul territorio.

Dato che la generazione di energia elettrica prevista comporterà ingenti proventi di denaro pubblico, stimabili in circa 25,4 milioni di euro in 15 anni (6.048.000 kWh * 0,28 €/kWh * 15 anni), a cui aggiungere eventuali altri contributi pubblici fino a un massimo del 40% dell’investimento, cioè circa 1,5 milioni di euro (40% * 3,78 milioni di euro), e altri eventuali contributi pubblici per il teleriscaldamento.

Si ritiene che l’Amministrazione comunale, tenuta a tutelare gli interessi della collettività, avrebbe dovuto sfruttare tutte le leve a sua disposizione per ottenere la fornitura di energia termica

a titolo completamente gratuito

comprendendo tutte le eventuali spese derivanti dalla totale o parziale carenza di calore fornito.

 
Come è peraltro previsto dal progetto Benarco, che ora, non dovendo più regalare l’energia termica per il Municipio, ha appena comunicato alla Provincia di Torino di essere ben contento di volerla fornire alla CEVA Logistics (vedi allegato, protocollo N.° 6529 del Comune di None del 24/05/2012)!

Si stigmatizza un modus operandi dell’Amministrazione comunale totalmente supino alle richieste e agli interessi della Cooperativa, invece di sfruttare al meglio le particolari circostanze obiettivamente presenti nel processo autorizzativo dell’impianto a biogas in questione per tutelare gli interessi della collettività.

2.    La bozza di contratto non stabilisce e non prevede chiaramente le responsabilità e gli oneri del fornitore in tutte le circostanze in cui il calore sarà insufficiente o completamente assente per qualsiasi motivo, col rischio di ulteriori oneri per il Comune.

Pertanto, dato che il fornitore si impegna a fornire calore per tutto l’anno e sostiene che la quantità di calore fornita sarà maggiore del necessario, si richiede che nel Contratto di fornitura sia prescritto chiaramente che il fornitore si farà carico di tutte le spese per sopperire alla carenza/assenza di calore fornito, in tutti i casi, per tutto il tempo necessario e senza eccezioni.

Invece, sorprendentemente e in un modo foriero di future contestazioni tra le parti, nel Contratto si legge al punto 6 dell’articolo 2, genericamente e senza alcuna restrizione contrattuale, che in caso di manutenzioni straordinarie i lavori saranno svolti al meglio, suggerendo implicitamente che i costi per il calore saranno a carico del Comune per un tempo che potrebbe anche essere illimitato!

3.    Qualora si recedesse dal Contratto, per il Comune sono previste delle penali in percentuale sul valore totale dell’investimento stabilito in € 500.000.

C’è perciò il rischio che nel giro di qualche anno il Contratto si dimostri così antieconomico da doverlo rescindere, se non fosse per il dover pagare ingenti penali?

Per quanto già indicato precedentemente, si ritiene che nessuna penale può essere addebitata al Comune, in quanto l’infrastruttura riguardante gli impianti del teleriscaldamento deve essere realizzata dalla Cooperativa come una misura di mitigazione dell’impatto dell’impianto a biogas, il cui costo è ampiamente sostenibile a fronte degli ingenti finanziamenti pubblici descritti prima, come si riscontra in casi analoghi ad esempio vedi il progetto Benarco.

Fermo restando il principio suddetto, in subordine, il Comitato ritiene che all’importo della penale andrebbero comunque  sottratti tutti i contributi pubblici eventualmente ricevuti dalla Cooperativa a fondo perduto (in conto capitale, in conto interessi, ecc.) per la realizzazione di tutto il sistema di teleriscaldamento (rete, impianti connessi, ecc.).

4.    Pur sostenendo il criterio della gratuità, in subordine, per quanto riguarda il prezzo di vendita dell’energia termica, il fornitore nel progetto di teleriscaldamento dichiara di essere “nella prospettiva di vendere il calore ad un prezzo di 4‑6 centesimi€/kWht” (elaborato “ENERGIA TERMICA E TELERISCALDAMENTO”, pag. 5).

Dato che per il 2010 il fornitore ha stimato i consumi termici comunali pari a 1.090.500 kWh, si deduce una spesa per il Comune tra 43.620 € e 65.430 €.

Per valutare la reale convenienza complessiva del teleriscaldamento, il Comitato richiede di conoscere tutti i costi stimati a carico del Comune, ad esempio:

·         per il mantenimento in efficienza degli attuali sistemi di generazione di energia termica per sopperire alle carenze di calore del teleriscaldamento;

·         per il consumo di metano durante la sospensione della fornitura del calore, ad esempio per le manutenzioni programmate dell’impianto a biogas e del teleriscaldamento.

Un altro aspetto importante da tenere presente per la valutazione della convenienza del teleriscaldamento è la previsione dei risparmi energetici che il Comune potrà ottenere grazie agli interventi in corso e a quelli futuri conseguenti all’adesione al “Patto dei Sindaci”.

Invece nella bozza di Contratto è illustrato un meccanismo di determinazione del prezzo su base forfettaria a prescindere dal calore effettivamente utilizzato dal Comune in futuro, vanificando così la convenienza economica degli auspicati interventi di risparmio energetico.

Potrà accadere il caso paradossale che il Comune debba continuare a pagare alla Cooperativa quanto pattuito forfettariamente anche nei mesi in cui non riceva il calore! - ad esempio durante i venti giorni previsti di manutenzione ordinaria, per tutte le volte e senza limitazioni temporali in occasione delle manutenzioni straordinarie, nei primi dieci giorni di ogni guasto, ecc.!

Il Comitato chiede all’Amministrazione comunale di far sapere all’opinione pubblica la valutazione svolta sulla congruità e la convenienza del Contratto, tenendo conto dei risparmi energetici previsti e di tutte le altre spese connesse al riscaldamento che dovrà sostenere.

5.    Il Comitato stigmatizza l’assenza, nella bozza di Contratto, della previsione della fornitura di energia termica alla erigenda nuova scuola dell’infanzia, nonostante questa fornitura fosse stata annunciata dall’Amministrazione comunale in tutti gli incontri e tramite organi di stampa.

6.    Infine, se veramente esiste una seppur minima convenienza del Comune ad usufruire del teleriscaldamento, il Comitato richiede di anticiparne notevolmente l’avvio della fornitura al tempo tecnicamente necessario dopo l’avvio dell’impianto a biogas, invece dei ben ventiquattro mesi previsti al massimo attualmente.

Distinti saluti.
Nunzio SORRENTINO 

      Comitato “Energia, Ambiente e Territorio”, Portavoce

      Via Roma, 11 - 10060 None

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