mercoledì 25 aprile 2012

… scarsa, per usare un eufemismo


                                                          Dal ghetto di Varsavia alla Continassa?
Roberto Cerchio presidente ANPI None

Varsavia, gennaio 1943: insorti del ghetto ebraico si oppongono in armi alle operazioni di deportazione della popolazione ivi residente.La tragica battaglia finale avrà luogo tra l'aprile e il maggio dello stesso anno e porterà alla completa distruzione del ghetto e allo sterminio di tutti i suoi abitanti da parte delle forze armate tedesche. La partecipazione emotiva (se non attiva) alla strenua resistenza degli insorti, da parte della popolazione polacca non ebraica risulta, tanto per usare un eufemismo, scarsa.
"Nel comportamento della gente di Varsavia nei confronti del ghettoscrive Milosz, premio nobel polacco per la letteratura del 1980– cè stato odio, commiserazione, vergogna, antisemitismo. Ma su tutto ha troneggiato una sventata indifferenza. Quelle giostre piene di gente sorridente che volteggiava nel fumo del ghetto in fiamme accanto, non erano la dimostrazione di alcun antisemitismo, erano la completa indifferenza verso il destino dei propri vicini" (C. Milosz, Elegia, in "Polityka", 27 giugno 1987)
Forse è esagerato mettere in relazione lo sterminio degli ebrei polacchi ed alcuni (relativamente) recenti fatti di cronaca nera di casa nostra ma quello che è certo è che, ancora oggi, in un'altra Europa (e un'altra Italia) rispetto a quella degli anni quaranta del novecento, il seme dell'indifferenza (e quello dell'intolleranza)finisce per trovare, almeno qua e , terreno fertile.
Rosarno (Reggio Calabria), gennaio 2010: E' battaglia tra cittadini e immigrati. Sprangate, colpi di pistola, botte. Alcuni extracomunitari vengono feriti alle gambe con dei fucili a pallini, altri vengono colpiti con spranghe e bastoni. Altri, infine, sono vengono investiti da auto guidate da cittadini italiani in prossimità dei posti di blocco attuati dagli abitanti del posto. Comincia la "fuga" degli immigrati africani, presenti in massa a Rosarno fino a pochi giorni prima per lavorare negli uliveti e negli agrumeti della piana di Gioia Tauro. C'è sicuramente l'ombra della 'ndrangheta sugli scontri ma la solidarietà della popolazione locale si dimostra, tanto per usare un eufemismo, scarsa.
Torino, dicembre 2011: un vero e proprio pogrom ha come obiettivo gli abitanti del campo nomadi della Continassa. Sulla base di un'accusa di stupro ai danni di una ragazza italiana, che a breve si rivelerà falsa, le misere abitazioni delle famiglie accampate vengono date alle fiamme al grido di "Ripuliamo la Continassa". La solidarietà del resto della cittadinanza si rivela, tanto per usare un eufemismo, scarsa.

Ancora oggi resistere implica combattere, prima di tutto, contro l'indifferenza che alberga in noi e nei nostri simili.

Roberto Cerchio
Presidente dell'ANPI nonese - sezione “Michele Ghio”
(intervento introduttivo al pomeriggio del 25 aprile 2012)


1 commento:

  1. Anche quest'anno il nostro 25 aprile è stato molto bello, compresi gli incidenti, e per me molto gratificante e balsamico.
    Ringrazio tutti e chiedo scusa per la condizione di agitazione preventiva e talora risentita nella quale mi sono trovato.
    Per il futuro vorrei che crescesse sempre il clima di comprensione reciproca e di fraternità.
    Per le occasioni future dovremmo essere più attenti e più rigorosi quando stabiliamo chi fa cosa e quando e perchè e dove. Ciao a tutti Mario

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