lunedì 23 aprile 2012

PER QUATTRO CONFERENZE IL COMUNE SPENDE DUEMILA EURO


Il 27 dicembre 2011 il Comando della Polizia Municipale ha stanziato 3.200 euro per consolidare l'opera da tempo intrapresa per contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione;
Attraverso “la consolidata collaborazione con l’Associazione Granello di Senape”, l'intervento di una mediatrice culturale “nella maggior parte delle situazioni affianca gli operatori di Polizia Municipale del Comando, sia nelle azioni su strada che in quelle di accompagnamento delle vittime verso gli istituti” . Risultano così più elevate le possibilità di dialogo con le vittime del traffico malavitoso che possono in tal modo iniziare un percorso assistito di reinserimento civile.

Il 28 dicembre, attuando un progetto del Gruppo Abele, sono stati impegnati altri 2000 euro per la “messa in rete delle conoscenze e delle esperienze rispetto alle buone prassi ed all’andamento del fenomeno della tratta ed all’appoggio allo sportello giuridico per le necessità che si presentino sulla specifica materia”.
Saliamo a 5.200 euro. Tuttavia, quando questi provvedimenti sono adottati per difendere la legalità e la sicurezza collettiva nel rispetto della persona umana, evitando le scorciatoie esclusive della repressione, ci sentiamo di dover condividere questo impegno generoso richiesto alla collettività.
Ma quando, il 27 dicembre 2011, si versa al Gruppo Abele la somma di altri 2.000 euro per quattro serate sul tema della violenza con la partecipazione di criminologo, operatore sociale, psicologo e moderatore, ci sentiamo in dovere di dire forte e chiaro che siamo in presenza di una spesa eccessiva e inaccettabile. Specie se confrontata, ad esempio, con i duemila euro versati alla Caritas di None nel 2011.
Insieme con “la necessità di sostenere temi di elevato contenuto professionale ed etico tramite formatori professionali, noti nello scenario nazionale“, la Giunta dovrebbe valutare meglio e dovrebbe sapere che la sensibilizzazione dei cittadini può essere ugualmente condotta ricorrendo al volontariato gratuito, non a quello pagato con denaro pubblico.
Di questi tempi, il denaro pubblico scarseggia e il poco che rimane dovrebbe essere investito in interventi più urgenti di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi economica.
(m.d.)

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