lunedì 16 aprile 2012

IL PIANO LOCALE GIOVANI: UN MISTERO DELLA FEDE


Il Presidente, riconosciuta legale l’adunanza, dichiara aperta la seduta. Una data storica il 29 marzo 2012, giacchè la Giunta comunale ha deliberato l'approvazione del Piano locale giovani.
Allo scopo di “favorire lo sviluppo locale delle politiche giovanili e la partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali” il Piano Locale Giovani “è lo strumento, promosso dagli Enti Locali, che rappresenta il processo di negoziazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni, soggetti collettivi al fine di armonizzare interventi diversi ed individuare obiettivi comuni per l’attuazione di politiche giovanili orientate allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali”. Io non ho capito niente.
Però proseguendo nella lettura si apprende che per il 2011 “i criteri per la progettazione operativa e istruzioni rivolte agli enti referenti della progettazione locale per la richiesta di contributi” prevedono finanziamenti della Regione “ripartiti nel seguente modo: € 1.000.897,00 per la realizzazione di progetti nell’ambito dei Sub Piani Locali Giovani a favore degli Enti referenti della progettazione locale ed € 147.000,00 per la realizzazione di progetti ed iniziative di interesse provinciale”.
Soldi che verranno spesi per far che? Per adesso un breve testo (il linguaggio è simile a quello impiegato per (non) spiegare “per emergere”) vaporosamente descrittivo della “grave crisi occupazionale” che “colpisce in modo particolare il mondo giovanile”. Si sentiva il grande bisogno di una delibera che spiegasse “che i giovani, residenti nel territorio provinciale, si collocano tra le fasce di popolazione più vulnerabili e a rischio di esclusione dal mondo del lavoro; appare opportuno che siano i giovani medesimi destinatari di interventi a carattere preventivo e di sostegno di attività tese a favorire l’occupabilità, nonché di azioni finalizzate a diffondere tra i giovani una diversa immagine culturale del lavoro anche legata alla tecnicità ed alla sapienza manuale, accanto ad una cultura imprenditoriale”. E abbiamo uno struggente bisogno di “una libera iniziativa delle autonomie locali di una zona omogenea per cultura, tradizione, struttura geografica, insediativa e produttiva, interessate ad attivare azioni a favore del mondo giovanile e a sensibilizzare la comunità verso un atteggiamento positivo e propositivo nei confronti di questa categoria di cittadini”. Era ora che si prevedesse “come per i precedenti anni, il coinvolgimento dei Comuni
facenti parte del CISA 12 Candiolo, Vinovo, None e Nichelino”. E meno male che “il Comune di Nichelino ha confermato la disponibilità ad assumere il ruolo di Ente capofila”. Speriamo che si proceda senza indugio alcuno “alla continuazione del Tavolo di lavoro e di confronto sulla proposta”. Anzi, è meglio “per l’avvio dei lavori, che ogni Comune interessato, data conferma della
propria adesione, individui un rappresentante che possa partecipare ai lavori del Tavolo di cui sopra, o in caso contrario esprima delega nei confronti del Comune capofila”.
Pertanto la delibera concretamente decide di “incaricare un dipendente comunale del settore Affari Generali – Servizi alla Persona per la partecipazione al Tavolo di lavoro e di confronto della proposta ampiamente illustrata in premessa”.
Questo si capisce, ma non si capisce in quali attività viene speso quel milione e più di euro di cui una quota è in arrivo dalle nostre parti. Ho bisogno di un mediatore culturale.

Mario Dellacqua

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