lunedì 13 febbraio 2012

UN PUGNO DI SOCIETÀ CONTROLLA IL MONDO


Sono come il nodo di una cravatta che, dettando le regole, strozza la concorrenza e gli Stati. Una rete di controllo di banche e multinazionali tiene sotto scacco i mercati influenzandone la stabilità. Secondo una ricerca dell'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo 147 imprese nel mondo sono in grado di controllare il 40% di tutto il potere finanziario.
Goldman Sachs, Barclays Bank e JPMorgan sono solo alcuni dei nomi delle corporation, quasi tutte finanziarie, che figurano ai primi 20 posti della "mappa del tesoro".

Gli autori dello studio (Stefania Vitali, James B. Glattfelder e Stefano Battiston) hanno precisato che, in una prima fase di crescita economica, i collegamenti tra le imprese possono risultare vantaggiosi per la stabilità dell'intero sistema. In tempi di crisi come quelli che stiamo attraversando, però, queste correlazioni potrebbero risultare molto pericolose perché, come in tutte le concentrazioni di potere, il collasso di una compagnia può avere ripercussioni disastrose sul resto dell'economia del pianeta.

"Quali sono le implicazioni per la stabilità mondiale?", si chiedono gli autori. "Si sa che le istituzioni costituiscono contratti finanziari, con diverse altre istituzioni. Questo permette loro di diversificare il rischio, ma, allo stesso tempo, li espone al contagio. In una situazione così interrelata, connotata da forti rapporti di proprietà, perciò il rischio di una contaminazione a catena è dietro l'angolo".

Per quanto riguarda l'Italia, oltre a Unicredito Italiano Spa tra i primi 50 gruppi di controllo, lo studio effettua uno screening della struttura del gruppo Benetton che mostra le diramazioni del controllo della capogruppo alle subsidiaries, alle consociate a livello internazionale.


L. ERMANI, Un pugno di società controlla il mondo, Repubblica, 2 gennaio 2012.

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