venerdì 17 febbraio 2012

In Germania niente code e rallentamenti sulla "Autostrada delle bici"

È il progetto "Radler B-1" che potrà essere presto cantierizzato a margine della A40, Dortmund - Duisburg. Inno tedesco alla mobilità sostenibile e "schiaffo morale" per molte città italiane.
La notizia stupisce e sorprende. Non a caso è stata ripresa con enfasi dai principali media italiani ed è stata additata a modello di eccellenza dai principali portali, gruppi ed associazioni ambientaliste del Belpaese. Nella civilissima Germania - dove il ritmo della quotidianità è sempre più scandito da quello della mobilità sostenibile - potrebbe essere presto cantierizzata una "autostrada ciclabile".
L'autostrada ciclabile prevista sarà asfaltata e completamente priva di incroci. Detta così può sembrare una contraddizione in termini; scorrendo, invece, le pagine del documento di progettazione, si chiarisce come il fondamento di "Radler B-1" (questo il nome provvisorio del rivoluzionario progetto ecosostenibile) di innovativo abbia ben poco, se non il coraggio e l'audacia di pensare "in grande". Si tratta, in sostanza, di una maxi- pista ciclabile lunga 60 chilometri e larga 5 metri.

Sarà completamente asfaltata e priva di incroci. Il nastro stradale dedicato alle due-ruote si srotolerà in una zona di pianura, senza pendenze o curve strette e correrà in modo parallelo all'autostrada A40, quella percorsa quotidianamente da milioni di autovetture. Insomma, una sorta di corsia preferenziale, senza più l'incubo di terribili code e rallentamenti che hanno fatto sì che l'A40 fosse ribattezzata "l'autostrada delle lumache".
Due milioni di persone dicono sì - "Radler B-1" collegherà Dortmund a Duisburg, due città (e relative pertinenze) della regione della Ruhr, zona ad alta densità di abitanti e con un'altissima percentuale di pendolari che quotidianamente - per studio o lavoro - si spostano più volte al giorno lungo quella direttrice. L'autostrada delle biciclette, come riportano agenzie tedesche ed i vertici della Regionalverband Ruhr, l'azienda che gestisce i trasporti della regione, è uno studio di collegamento tra le due città che è stato accolto con favore ed entusiasmo dai circa 2 milioni di abitanti che popolano la zona in questione. Secondo le previsioni, infatti, saranno in molti quelli che si voteranno al "bici-pendolarismo".
I fratelli tedeschi della grande famiglia Europa, dopotutto, sono ben allenati con i pedali: da tempo ormai - nonostante piogge, neve e freddo - si spostano abitualmente con la più salutare e veloce due ruote. Che la Germania (come altri paesi del nord-Europa), avesse uno stile di vita diverso dal nostro era risaputo. Di certo, saranno molte le città italiane che incasseranno dai teutonici lo schiaffo morale: quello di non riuscire a dotarsi di una pista ciclabile urbana che sia degna di questo nome o che non vedono né le opportunità, né l'utilità della mobilità sostenibile. Il progetto "Radler B-1", infatti, ridurrà considerevolmente le emissioni di CO2 presenti nell'aria, decongestionando il tratto stradale in termini di viabilità, migliorando nello stesso tempo la qualità della vita.
E in Italia? - Fortunatamente anche in Italia si distinguono "isole felici" cui ispirarsi e prendere esempio. E' il caso di Pesaro e della sua "Bicipolitana", ovvero una rete di piste ciclabili che permetterà ai cittadini di muoversi in città in sella alla propria bici, in tutta sicurezza. L'idea è quella di creare diverse linee, ognuna contraddistinta da un diverso colore, per unire le diverse zone della città. Proprio come succede per la metro. Il progetto è in fase di completamento.

Fonte: www.ambienteambienti.it.

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