lunedì 20 febbraio 2012

IL DESTINO DEL MANIFESTO


Pieno di gente che dice di non volersi far abbindolare dalle manipolazioni  dei mass media, a None le copie del Manifesto che si vendono si possono contare sulle dita di una mano. Il mio non è un merito, neppure una virtù: è una condizione nella quale mi trovo.
E se sono arrivato in questa condizione è anche perchè ho cominciato a leggere il Manifesto nella primavera del 1971 guardando in basso di sera il mondo che luccicava da una stanza del sanatorio di Pra Catinat. In fondo sono solo 40 anni. Ora leggo anche gli altri giornali. Ma non starei meglio se la voce del Manifesto si spegnesse e così spero di te. Perchè non lo compri anche tu? Non è necessario essere d'accordo, basta avere a cuore la libertà, che è sempre la libertà di chi pensa diversamente. Un modo fra tanti per essere liberi e ribelli.


Ciao a tutti. Mario Dellacqua

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