lunedì 16 gennaio 2012

BUONE NOTIZIE DALLA CENTRALE DI LUSERNA?


Mercoledì 11 gennaio Giuseppe Astore, Nadia Biscola, Carla Benotti, Fausto Conrero, Paolo Cremi Lai, Mario Dellacqua, Valeria Perelli, Federico Rabbia, Mario Ruggieri, Nunzio Sorrentino e Mario Vruna erano in un angolo di via Roma 11. 



Dove si è discusso degli esiti della sentenza del Tar del Piemonte sulla centrale di Luserna San Giovanni, di impianto biogas e di che cosa fare sull'uno e sull'altro fronte.  
Dove una particolareggiata disamina della sentenza del Tar Piemonte, che considera illegittima la determinazione provinciale autorizzativa della centrale. permette di cogliere alcune analogie con il caso di None verosimilmente destinate a ripercuotersi sulle sorti dell'iter autorizzativo avviato da Benarco. Secondo il TAR sono fondate “le censure di violazione di legge e di eccesso di potere per carenza di istruttoria” perchè il progetto della rete di teleriscaldamento “non risultava elaborato neppure a livello definitivo come invece richiesto dalla legge” che lo esige come “parte integrante” dell'autorizzazione rilasciata e non si accontenta di un “piano di massima”. Inoltre l'autorizzazione provinciale è stata rilasciata sollevando di fatto il soggetto proponente dall'obbligo di fornire “una parte dei chiarimenti richiesti dal Comune” nella sede a ciò abilitata: solo la Conferenza dei servizi “opportunamente riconvocata” avrebbe dovuto pronunciarsi “sulla rilasciabilità o meno dell'autorizzazione conclusiva”.

Occorreva dare risposte puntuali e ponderate alle obiezioni sollevate dal Comune e anche dai  Comuni limitrofi, spiegando, sulla scorta di  motivazioni adeguate, perchè il loro dissenso fosse eventualmente respinto o superato. L'assenza di un progetto definitivo della rete di teleriscaldamento è dunque dirimente: d'altra parte, gli impegni internazionali di Kyoto e le direttive europee sollecitano l'ampia adozione delle fonti rinnovabili in quanto funzionali all'obiettivo principale della riduzione dell'inquinamento, conseguibile solo con impianti in possesso di bilancio energetico positivo.
Il Tar  stabilisce che “soltanto in presenza di un progetto definitivo dell’infrastruttura - peraltro imposto dalla legge - l’Amministrazione avrebbe potuto esprimersi fondatamente sull’idoneità o meno dell’impianto di cogenerazione ad assicurare un bilancio ambientale positivo”. Se teniamo conto che per il caso di None l'autorizzazione provinciale è stata accordata in presenza di un progetto preliminare, è ragionevole prevedere che la Provincia anche di fronte a Benarco non potrà esimersi dall'onere di “riconvocare la conferenza di servizi per consentire l’esame contestuale dei chiarimenti tecnici forniti dal proponente”.
In tal caso il Comitato solleciterà il Comune a chiedere:
-un progetto dettagliato e definitivo della rete di teleriscaldamento con un unico tracciato senza centrali sussidiarie.
-acquisizione comprovata di tutte le infrastrutture connesse all'opera (ferrovie dello Stato e viabilità).
-contratti preliminari con le aziende interessate.
-esclusione dell'utilizzo del calore per attività industriali aggiuntive estranee all'obiettivo dell'equilibrio energetico e ambientale.
-riduzione della potenza della centrale in caso di ridotta necessità di produzione di calore.
-acquisizione comprovata di contratti volti ad assicurare il raffreddamento estivo dell'impianto.
-costituzione di una commissione comunale mista per il controllo e il monitoraggio del funzionamento quotidiano della centrale.
-prolungamento del tracciato verso gli edifici comunali, sportivi e scolastici a titolo gratuito.
-prezzi agevolati per le utenze private.
-i benefit ambientali previsti dalla legge in caso di insediamenti in zone “di piano” a già elevata concentrazione di fattori inquinanti e a bassa idoneità come la nostra, potranno essere orientati a finanziare il raggiungimento degli obiettivi di risanamento ambientale e di risparmio energetico progettato dal Patto dei Sindaci.

Tuttavia scribacchino l'ancora anarchico

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