domenica 18 dicembre 2011

tempo di guerra a none

Sabato 17 dicembre nella sala conferenze del Comune ha avuto luogo la presentazione del libro "Tempo di guerra, ricordi di Giuseppe Nicola".
Sono stati rievocati gli anni bui della seconda guerra mondiale e degli ultimi colpi di coda del fascismo: anni di crimini contro l'umanità ma anche anni di resistenza e di lotta per tempi migliori, più liberi e giusti.
Guerra di liberazione, guerra di classe e guerra civile si sono intrecciate spesso indissolubilmente con tutte le contraddizioni tipiche dell'umano agire, eppure nella stragrande maggioranza dei casi sono riuscite a rimanere dalla parte giusta, quella della libertà e della democrazia (che dall'altra stavano di sicuro il sopruso e  la tirannia).

E Giuseppe Nicola ci racconta None e i suoi dintorni (ma anche un pezzetto di Torino) alle prese, nel loro piccolo, con tutto questo.
La vita di paese tra bombardamenti alleati, oscuramento, occupazione tedesca e attività partigiana, riemerge dalla sua memoria con dovizia di particolari.
Fatti anche terribili come il combattimento della stazione ferroviaria dell'otto marzo del 1944 dove trovano la morte Carlo Emilio Camosso (studente torinese) e Angelo Cresti (operaio orbassanese) e che vede ferito mortalmente Alfredo Serra (commerciante torinese) e catturato, per poi essere deportato in Germania, Mattia Dealbera (contadino orbassanese), tutti appartenenti alla Banda Cattolica o Banda Geuna con base a Cumiana.
Un filo rosso sangue lega da quel giorno Orbassano, Cumiana e Torino al nostro paese.
Di Orbassano è Piercarlo Barberis mentre di Cumiana è Marco Comello, entrambi appassionati di storia locale, che ci hanno aiutato a commentare quel piccolo grande tesoro che è "Tempo di guerra".
Di Torino è Diego Novelli, attuale presidente provinciale dell'A.N.P.I. a cui una brutta influenza ha impedito di partecipare al nostro incontro.
La nostra gratitudine di promotori dell'iniziativa va in primo luogo all'autore che ha accettato di raccogliere in un libro e di condividere con quanti vorranno le sue memorie.
Un grazie va poi a Mario Dellacqua e Giovanni Garabello che ne hanno curato la revisione delle bozze e la stampa, e alla Fondazione Orso che ci ha messo il denaro necessario.
Un grazie infine a tutti coloro che hanno risposto al nostro invito ed in particolare alla partigiana Renata Novarese, di Volvera, che ha voluto farci dono della sua presenza e della sua preziosa testimonianza.

Per l'A.N.P.I. di None, sezione "Michele Ghio",
Roberto Cerchio

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