martedì 13 dicembre 2011

energia nell'agricoltura?

Il 7 dicembre Gigi Andriolo, Gennaro Baffa, Carla Benotti, Nadia Biscola, Paolo Cremi Lai, Mario Dellacqua, Pasquale Mataluni, il portavoce Nunzio Sorrentino (con 60 anni appena compiuti sulla gobba) e Mario Vruna si sono incontrati all'angolo senza bere un bicchier d'acqua.

BIOMASSE BENARCO. Dove il portavoce ha raccontato che Benarco ha chiesto alla Provincia e ottenuto, come prevedibile, la proroga dei termini utili per l'inizio dei lavori. Il portavoce ha prontamente chiesto alla Provincia di avere accesso agli atti nei quali la Provincia ha rilasciato la proroga. Dunque, gli ottimismi sul “tramonto” delle biomasse a None si sono rivelati infondati. Dove si è detto che bisognerà attendere la sentenza del TAR, di cui non compare ancora la data di convocazione. Dove si è detto: stiamo all'erta. Dove si è detto che, nel frattempo, i lavori non devono
cominciare e se ciò dovesse avvenire deve essere immediata la richiesta di sospensione inoltrata al TAR dal Comune.

BIOMASSE IN REGIONE. Dove il portavoce ha informato i presenti degli sviluppi dell'intensa opera di consultazione con i gruppi consiliari alla Regione Piemonte nella fase preparatoria di una legge regionale che introduca una regolamentazione incisiva dell'intera materia. L'opera di costante confronto è dovuta alla tenacia del Coordinamento piemontese dei Comitati che, riunitosi a None sabato 3 dicembre, ha raccolto utili convergenze con i gruppi sia di maggioranza, sia di opposizione. In particolare, il Coordinamento è interessato ad ottenere una normativa che esca dalla genericità delle raccomandazioni e degli auspici per approdare invece ad indicazioni vincolanti sulla tutela delle aree agricole, forestali, paesaggistiche e di piano (tra le quali None è inclusa). La misurazione dell'impatto ambientale deve essere severa e deve assicurare un saldo finale positivo riservando alla presenza di azoto e alle polveri sottili l'attenzione che la loro pericolosità merita, inasprimento delle sanzioni compreso. Se invece si galleggia come al solito sul vago e sul paludoso, le imprese ignorano le raccomandazioni e evitano di affrontare spese rilevanti per impiegare le tecnologie più sicure e più efficaci nella protezione dell'ambiente.

BIOGAS A NONE. Allo stato attuale, il Comitato sta ancora valutando il ruolo che potrà svolgere l'opera proposta dal team di agricoltori locali e l'esame non ha ancora prodotto un giudizio conclusivo e ponderato. Resta aperto il problema della cogenerazione, cioè dell'impiego del calore prodotto in eccedenza, cioè della realizzabilità della rete di teleriscaldamento che già è all'origine del contrasto con la società Benarco. La vicenda conferma la condizione di disorientamento nella quale oscilla il Comune che non mostra alcuna idea sull'energia e sull'uso del territorio, ma si limita a rispondere alle domande di volta in volta emergenti accontentandosi di elaborare negoziati compensativi con progetti elaborati da altri soggetti. Il Comitato nota che la proposta è anche un segno di una seconda difficoltà: il mondo agricolo cerca una via d'uscita dalle incertezze in cui versa abbandonando lentamente la sua vocazione originaria e trasformando gli imprenditori agricoli in produttori di energia.

Ancora lo scribacchino anarchico

3 commenti:

  1. Senza volere entrare nella discussione ideologia, che detto per inciso mi vede d'accordo con le posizioni assunte dal comitato contro il progetto Benarco, senza voler entrare nelle scelte dell'Amministrazione relativa al tornaconto, derivante dalla realizzazione dei due progetti. Le domande che sottopongo all'attenzione del Comitato sono:
    -Secondo le mie informazioni l'impianto a Biogas necessita di turbine per la ventilazione h24, la rumorosità prodotta sembra sia udibile 500/600 metri.
    - la puzza prodotta dal letame a None sappiamo già in particolare quando tira vento.
    - la scelta di installarlo a poche centinai di metri dalle case, vedi le ultime ancora in costruzione, non solo potrebbe procurare danno a queste ultime, ma condizionare anche lo sviluppo, guarda caso, la zona meno allagabile del paese.
    Ultimo un mio pensiero personale, stano che gli agricoltori erano polemici contro il nuovo depuratore che progettualmente viene collocato ai margini di None mentre tutti d'accordo a fare l'impianto a Biogas sulla strada principale?
    Scusa l'intrusione ma volevo partecipare. Buon Lavoro P.Marino

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  2. vi è un altro grosso neo (così, tanto per usare un eufemismo) nel progetto dell'impianto a biogas: il silomais.
    se ho capito bene esso costituirebbe parte tutt'altro che irrilevante della biomassa da cui ottenere il biogas.
    questo vorrebbe dire utilizzare dei terreni agricoli per la produzione di materiale destinato alla biogassificazione.
    una logica perversa che non ha obiettivi neanche indirettamente alimentari (come ad esempio la nutrizione di animali da allevamento) e neppure il fine di ottenere una materia prima di un certo "valore" quale ad esempio il legno di pioppo.
    secondo me non ci siamo proprio.

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  3. Capisco le ragioni che possono muovere la realtà contadina di NONE a questo tipo di centrale.

    Speriamo che veramente che finisca in tale centrale solo del prodotto di scarto e il 'liquame' degli aniamli. Speriamo appunto.
    Report ieri sera non era molto incoraggiante:
    ( guardare report in differita, per chi puo').
    Il problema qui è mondiale per le politiche di uso dei terreni agricoli, e non puo' essere ovviamente chiesto ai singoli contadini di farsi carico di questo tipo di oneri, ragionamenti e politiche. Andrebbe incoraggiata l'agricoltura in un altro modo che non con centrali a biogas.

    Rispetto alle linee guida della Regione che hanno tutta una loro complessità e numeri di difficile comprensione, sarebbe corretto sapere se NONE rientra in tutti quei parametri.

    P.S. Il paragone fatto in assemblea pubblica con Centrali a Biomasse, secondo me era dovuto per il fatto che le Centrali a BIOMASSE a NONE non hanno senso perche' a NONE tale materia prima non c'e'. La centrale a BIOGAS ha almeno un legame con il territorio sia come imprenditoria che come materia prima. I miei dubbi sono per i motivi legati a larga scala sull'economia del terrno cibo, terzo mondo, Cina ... dove il cibo manca, disboscamento per far spazio a terreni per il biogas ecc.. eccc.

    Laura Ferrari

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