giovedì 13 ottobre 2011

forse non ho capito niente

Mercoledì 5 ottobre dopo lunga e penosa estate si sono incontrati all'angolo di via Roma 11 Domenico Bastino, Gennaro Baffa, Renato Beccaria, Carla Benotti, Bianco Vidisè di Ruggieri, Nadia Biscola, Giuliano Carletti, Ciambella di Fernanda, Mario Dellacqua, Freisa dell'assente Mario Scaglia, Enzo Garrone, Rito Di Mario, Pasquale Mataluni, Fernanda Mazzoni, Passito dell'assente Mario Scaglia, Mario Ruggieri, Gianluigi Saccione, Nunzio Sorrentino, Mario Vruna.

Dove il portavoce Sorrentino ha riferito dell'incontro con l'avvocato Enrichens dal quale siamo usciti con moderato ottimismo giacchè il mancato inizio dei lavori comporterà la decadenza dell'autorizzazione se non motivato d a cause di forza maggiore. E i termini scadono alla fine di novembre. Dove si è sottolineato che occorre informare tutti i cittadini e i partecipanti alla manifestazione del 10 giugno che il TAR non si è ancora pronunciato e ogni esito è sempre possibile, ma il paese invece ha fatto sapere il suo deciso no e bisognerà farlo pesare. Dove si è approvata l'idea di Mario Ruggieri di promuovere l'affissione di un manifesto informativo, ma il verbalista insonnolito non ha ben capito con quali soldi e presso quale ditta procedere alla produzione. Dove da Enzo Garrone si è preso atto con moderata soddisfazione che in Municipio non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale e tutto appare fermo. Dove il portavoce Nunzio Sorrentino ha raccontato dell'imminente svolgimento dell'incontro con il Presidente della Provincia già previsto prima delle ferie. Dove si è chiarito che il Comitato (ma anche il Comune) sono controparti della Provincia, ma ci aspettiamo che mantenga fede all'impegno di resistere anche in Consiglio di Stato ove il TAR accogliesse il ricorso di Benarco, volto a rimuovere anche i vincoli ambientali stabiliti dalle linee guida della stessa Provincia. Dove Enzo Garrone ha ricordato di aver chiesto cosa pensa il Comitato del nucleare e ora chiede se c'è una posizione del Comitato su eventuali impianti a biogas. Dove per ora gli si è data una risposta col cavolo. Dove ad un certo punto la facondia oratoria ha prodotto il cedimento della resistenza civile, lo svuotamento delle bottiglie e il taglio della ciambella. Al termine della singolar tenzone un gruppo è stato rinvenuto esausto e sdraiato sulle panchine di piazza Vigo. Sopravvivono le due bottiglie di passito e una di bianco vidisè. Altro dirti non so e più non dimandare. Comunque nel 1943 era peggio, come dice mio suocero quando a tavola qualcosa non gli piace tanto.

Ancora anarchico lo scribacchino

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