lunedì 28 marzo 2011

SPRECHIAMO SOLO 300 MILIONI


300 milioni di euro, quindi 5 euro per ogni italiano vivente: è il costo del mancato accorpamento dei referendum alla data delle elezioni amministrative. La decisione, chiaramente presa nella speranza di non far raggiungere il quorum ai referendum, è di per sé scandalosa, ma lo è ancor di più se rapportata alle polemiche di questi giorni sul costo che avrebbe avuto la festa una-tantum del 17 marzo: polemiche che hanno avuto effetto, visto che per risparmiare ci hanno tolto un giorno di ferie.
Per la festa dell’Unità d’Italia, l’Italia non ha un soldo (lo hanno detto la Lega e la Confindustria) e la festa è gentilmente finanziata dai lavoratori. Invece, per evitare l’Election Day, l’Italia è ricca, tanto ricca da poter buttare dalla finestra 300 milioni di euro.
In attesa di prese di posizione di Lega e Confindustria anche su questo argomento, rimane una sola cosa da fare: ANDARE A VOTARE AI REFERENDUM e soprattutto invitare il maggior numero di persone a farlo, così da raggiungere il quorum e dare il chiaro messaggio agli imbroglioni che ci governano che non bastano questi mezzucci per tacitare il popolo italiano.

venerdì 25 marzo 2011

Verbale 23 marzo

Il 23 marzo Giuseppe Astore, Domenico Bastino alle 23, Carla Benotti, Giuliano Carletti, Mario Dellacqua, Ignazio Drago, Giovanni Garabello, Lidia Fusaro, Michele Orlando, Ezio Pennano e Mario Vruna si sono incontrati all’angolo di via Roma 11.
Dove si è discussa una valutazione del convegno sulle biomasse a Vinovo, cui ha partecipato una folta delegazione di concittadini nonesi e di aderenti al Comitato centrale. Molto impegnativo per la levatura dei relatori, è risultato difficile ai più seguire il convegno con profitto. Alcuni avrebbero preferito riservare una parte della serata a sentire il pronunciamento dei parlamentari e dei consiglieri regionali e provinciali presenti: sono stati lasciati nella comoda posizione degli ascoltatori, mentre andavano indotti a esporsi in una chiara e impegnativa presa di posizione.
Sarà bene, però, rivisitarne i contenuti che potrebbero colpire la cittadinanza e interessarla, specie quelli inerenti le conseguenze dell’inalazione delle nanopolveri sulla salute.

Dove si è discusso anche del significato del rinvio della prima udienza sine die. Alcuni interpretano il rinvio come un vantaggio ottenuto dalla controparte, che pure ha avanzato un suo ricorso contro la stessa autorizzazione della Provincia al fine di rimuovere i vincoli sul teleriscaldamento. Occorre poi tenere conto che le imminenti restrizioni governative sugli incentivi alle fonti rinnovabili colpiranno con ogni probabilità anche le biomasse. Dunque, la controparte è nelle condizioni di dover valutare l’impatto sul progetto originario delle nuove determinazioni economico-finanziarie. Sarebbe stato preferibile, a giudizio di alcuni, respingere la richiesta di rinvio, chiedendo al Tar di procedere all’esame della controversia sulla base della documentazione agli atti, non sulla base di documentazione in ipotizzabile arrivo. Occorrerà, alla luce di questi avvenimenti, presentarsi all’incontro con il Comune del 31 marzo chiedendo di conoscere quali rapporti si sono stabiliti con la Provincia e con la Benarco a ridosso dell’udienza rinviata (prima o dopo).
Occorrerà sottolineare che l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale del 23 novembre 2010 vincola Sindaco e Giunta a respingere l’insediamento della centrale anche nella forma rinnovata e corretta di un suo ridimensionamento. Dunque, non ci sono margini che permettono all’amministrazione comunale di aprirsi a qualsivoglia mediazione. A meno che l’Amministrazione non convochi un nuovo Consiglio comunale che revochi l’ordine del giorno approvato e ottenga l’approvazione di un nuovo documento in totale rottura con i contenuti e le disposizioni del precedente. Va inoltre proposto all’amministrazione comunale di richiedere all’Arpa l’effettuazione di nuove rilevazioni sul territorio comunale di None per verificare la compatibilità con le disposizioni che impongono di non peggiorare la qualità dell’aria nelle zone già a rischio (dette “di piano”, come None) e di migliorarla nelle altre situazioni.

La campagna del lenzuolo sul balcone continuerà con le presenze di piazza e con la produzione di un manifesto che pubblicizza l’appello e la foto degli ex amministratori. Continua ad arrivare denaro (non dalla Lega), segno che a macchia di leopardo il nostro messaggio è arrivato a più famiglie.
Il solito verbalista cattivello

venerdì 18 marzo 2011

DA VIA DELLE AIE A VIA DE GASPERI: ACCELERARE RALLENTANDO

I soggetti attuatori del P.E.C. nell'area compresa fra via Castagnole e via Faunasco si erano impegnati ad eseguire le opere di urbanizzazione primaria. Si trattava di
realizzare la viabilità di collegamento tra Via Faunasco e Via Castagnole comprensiva di parcheggi pubblici, pista ciclabile, marciapiedi ed illuminazione pubblica;
sistemare a verde pubblico e parcheggio l’area di proprietà comunale costituente il raccordo stradale tra la nuova viabilità in progetto e l’esistente Via Turati;
realizzare un nuovo tratto di rete fognaria bianca e nera.

I lavori dovevano terminare entro il 15 gennaio 2011. Senonchè, i privati presentano una richiesta di proroga dei tempi di ultimazione delle opere, che risulterebbero, a detta dei soggeti attuatori, “pressoché ultimate, con eccezione per l’asfaltatura del tratto di strada realizzato come prolungamento di Via Faunasco (Via Melhab), il completamento dell’incrocio con Via Turati e la posa dei pali dell’illuminazione pubblica”. Responsabili dell'Ufficio Tecnico e Amministrazione comunale storcono il naso e non sembrano tanto convinti. Tuttavia, scrivono che “al di là delle giustificazioni piuttosto generiche addotte dai titolari del P.E.C., sussistono delle motivazioni tecniche tali da giustificare la concessione di una proroga”.

All'origine del “ritardo accumulato” sarebbe la “situazione generale di crisi economica che ha colpito il nostro paese ed in particolare il settore delle costruzioni edilizie”. Tradotto in italiano: molte abitazioni sono ancora invendute e “molti degli edifici previsti in progetto risultano tuttora in fase di costruzione”. Inoltre “il Comune non ha ancora avviato i lavori per la realizzazione della rotatoria su Via Castagnole di collegamento tra il nuovo tratto stradale previsto nell’ambito del P.E.C. e la Strada provinciale n.° 141”. D'altra parte sarebbe “inopportuno procedere in questo momento all’asfaltatura ed al completamento dei tratti stradali suddetti, in quanto gli stessi potrebbero venire danneggiati nell’ambito dei lavori di ultimazione delle costruzioni previste nel P.E.C. e di realizzazione della rotatoria succitata prevista nel corso del 2011”.
Morale della favola: crisi del mercato edilizio, mancata realizzazione della rotonda, possibilità di asfaltare e di veder rompere successivamente. Per evitare queste eventualità negative, il Comune concede una proroga di un anno “a partire dalla data del 15.11.2011”.

Tutto bene. Resta solo da chiarire come possa il Sindaco dichiarare al settimanale pinerolese che “nei prossimi mesi” gli sforzi finanziari della Giunta saranno diretti “sull'esecutivo di via delle Aie” e disegneranno “un anello comprendente Via De Gasperi, Via Faunasco, via Padre Angelico, Via Marconi e proprio vie delle Aie diventerà una vera e propria circonvallazione interna”.
Non dubitiamo dell'impegno della Giunta e delle difficoltà incontrate, ma il Sindaco parla con lingua biforcuta perchè promette da un lato un miglioramento della viabilità che dall'altro non potrà realizzare tanto presto, vista la proroga di un anno concessa ai proprietari delle abitazioni in costruzione tra via Faunasco e via Castagnole. Non si può schiacciare l'acceleratore per accontentare chi ha fretta e dall'altro allungare il brodo per accontentare chi ha l'opposto interesse a rallentare. La prima cittadina Simeone lo sa fare e tanti complimenti. Di via delle Aie si parla da un pezzo. Di vicolo Rho e della sua imminente pedonalizzazione, il ViceSindaco Stefano Rizzo parla dal 2008. Si tratta di una politica che mette l'annuncio al posto della realizzazione con il disinvolto obiettivo di attribuirsene il merito con largo anticipo. Tipo questa: alla Pancalera che chiedeva come spiegasse il largo margine del suo successo elettorale, la Simeone rispondeva nell'estate 2009 che le ragioni andavano ricercate nei “risultati raggiunti in questi anni, come la ristrutturazione dell'ex municipio che ha trasformato un edificio abbandonato in una "casa per la cultura ", una biblioteca che sarà tra le più moderne del territorio, ma anche per le scelte coraggiose come la realizzazione dell'argine del senso unico in Via Roma».

Nel 2009 veniva data per finita un'opera che ancora adesso non lo è. Se si esclude il caffè, la biblioteca non è ancora aperta e i muri sono già scrostati. Il Sindaco non è nuova a questa pratica che ha imparato dal peggio dell'attuale inquilino di Palazzo Chigi.
Giancarlo Bergia
Loredana Brussino
Mario Dellacqua

mercoledì 16 marzo 2011

22 MARZO Esperti ed amministratori locali del Piemonte si confrontano sulle centrali a Biomasse22 MARZO Esperti ed amministratori locali del Piemonte si confrontano sulle centrali a Biomasse

Il Cordinamento NO Biomasse Piemonte organizza il 22 Marzo a Vinovo una serata per affrontare insieme ad esperti e amministratori locali i rischi per la salute e le possibili soluzioni legati alla realizzazione di Centrali a Biomasse

Vinovo, Marzo 2011 –  Per bloccare la realizzazione indiscriminata di centrali a biomasse in Piemonte, il coordinamento No Biomassa organizza, il 22 Marzo ore 21 presso il Castello della Rovere a Vinovo, una serata dal titolo “Centrali a biomasse in Piemonte: problemi e proposte per una soluzione positiva” durante la quale medici, tecnici ed esperti illustreranno alle autorità ed agli amministratori locali presenti  i problemi legati a questi impianti e le possibili soluzioni in prospettiva della moratoria e della definizione delle linee guida regionali.

Presentazione del libro MILITANTI

Venerdì 18 marzo, ore 18  Teatro del Lavoro, via Chiappero 12.   Pinerolo

Presentazione del libro
MILITANTI. Un’antropologia politica del Novecento.

Punto Rosso Editore
di Franco Milanesi

ne discutono con l’autore

Luca Rastello, scrittore e giornalista
Andrea Ughetto, traduttore e libraio  

I militanti politici hanno percorso l’intera storia del XX secolo, impegnando pensiero, volontà e azione al fine di trasformare il mondo. Gran parte della politica novecentesca si è radicata sul terreno, al tempo stesso materiale e ideale, delle soggettività militanti e dei movimenti di massa che ne hanno accolto e articolato l’agire. Ripercorrere i tratti e il significato di questa diffusa figura antropologica significa interrogarsi sulle possibilità attuali del rifiuto, della ribellione, dell’alterità. 

Franco Milanesi (Torino, 1956) ha studiato il dissenso nel PCd’I e le espressioni del comunismo eretico europeo tra le due guerre. Si è addottorato in Studi Politici presso l’Università di Torino con una tesi sul Nazionalbolscevismo e la Rivoluzione Conservatrice. Collabora con alcune riviste storiche e filosofiche.

sabato 12 marzo 2011

Nelle centrali a biomasse c'è ben poco di bio

Ciao a Tutte/i


ho trovato il testo dell'articolo di ieri sul giornale LA STAMPA 

La Stampa 6 marzo 2011

Biomasse buone solo per gli affari
Tre mozioni bipartisan presentate in Regione: blocchiamo i progetti di tutti 
i nuovi impianti 

MASSIMILIANO PEGGIO

«Nelle centrali a biomasse c'è ben poco di bio. Soltanto bioaffari, grazie 
agliincentivi verdi». È una guerra di idee e di numeri quella dichiarata dai
comitati spontanei e dal coordinamento regionale «nobiomasse» contro il 
business ecologista delle fonti rinnovabili. «Questi impianti - dicono - 
inquinano,sprecano risorse e arricchiscono gli speculatori. Altro che 
energia pulita».
Un'illusione, sostengono.
Dicono no al proliferare di impianti per la produzione di energia elettrica e
riscaldamento ricavati dal legname o dal «cippato», scaglie di legno. La 
guerra è appena iniziata. «Il coordinamento - si legge sul sito degli 
attivisti - è riuscito, grazie al supporto di alcuni consiglieri della 
provincia di Torino, a far approvare due mozioni (presentate dai gruppi 
consiliari di maggioranza e della Lega) per chiedere al Consiglio Regionale 
di accogliere la richiesta di moratoria per le centrali a biomasse in fase 
di autorizzazione o già autorizzate ma non ancora entrate in funzione». In 
realtà ora le richieste di moratoria sono tre. Portano la firma di vari 
gruppi: dal Movimento 5 Stelle all'Udc, da Moderati a Pd. Saranno discusse 
nei prossimi giorni in Regione.

venerdì 11 marzo 2011

Convegno sulle Biomasse a Vinovo

Ex amministratori contro la centrale

“Siamo stati negli ultimi 40 anni Sindaci, ViceSindaci, assessori o consiglieri comunali. Spesso divisi dalla politica e dai programmi, ora siamo uniti nel dire NO alla centrale a biomasse a None.
Vogliamo fare tutto il possibile per tutelare la salute, l'aria, la terra, la casa, e il futuro di tutti, in un paese che sentiamo nostro o perchè  ci siamo nati o perchè ci siamo arrivati.
Invitiamo la cittadinanza nonese ad unirsi a quanti hanno già espresso il loro NO con un  lenzuolo sul balcone”. 

finora aderito all'appello
Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Francesco Cerchio, Mario Dellacqua, Vincenzo Galloro, Giovanni Garabello, Emanuele Giampietro, PierLuigi Guala, Aldo Sandullo, Giuseppe Viroglio.

Il Comitato Centrale e il ricorso al TAR rinviato: buone notizie?

Il 9 marzo Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Bianco di Giovanni, Paolo Cremi Lai, Crostatina di Mario, Mario Dellacqua, Giovanni Garabello, Mario Ruggieri e Mario Vruna verso le 21 si sono incontrati all'angolo di via Roma 11. Dove si è discusso dell'esito dell'incontro del tardo pomeriggio con l'avvocato Vincenzo Enrichens cui hanno preso parte il portavoce Nunzio Sorrentino, la consigliera Carla Benotti e il segretario Mario Dellacqua. Dove si è ricavata la notizia che con ogni probabilità la prima udienza davanti al TAR subirà un rinvio concordato tra le parti, specialmente su sollecitazione della Provincia nei cui uffici starebbe maturando la determinazione di rivedere e ridefinire l'autorizzazione onde poter sollevare il TAR dall'obbligo di un pronunciamento. E' possibile che si affacci l'ipotesi di un nuovo dimensionamento della centrale o di una sua diversa localizzazione. La prudenza è d'obbligo in queste circostanze e le interpretazioni le più disparate si sprecano. Tuttavia, il Comune ci deve delle spiegazioni e le chiederemo perchè non può non essere informato degli ultimi sviluppi. In ogni caso, non siamo disposti ad accettare alcun disegno di mediazioni, correzioni o revisioni del progetto originario, a maggior ragione se perseguite escludendo gli organismi che rappresentano larga parte della cittadinanza ed estromettendo il Comitato dalle sedi del confronto.

Centrale: prima udienza al TAR

Salve.

Vi informo che oggi si è svolta la prima udienza del ricorso al TAR
contro la centrale a biomasse.

Il procedimento è stato subito sospeso, in attesa degli esiti di una
nuova ridefinizione del progetto, annunciata dalla Provincia di
Torino: se non si giungerà ad un accordo, il TAR riavvierà il
procedimento.

Se invece l’accordo sarà raggiunto, e secondo la forma e i contenuti
che avrà, il TAR deciderà come procedere.

Intanto il Comitato sta predisponendo tutte le azioni utili per far
pesare in questa fase la volontà dei nonesi: è bene perciò mantenere
alta l’attenzione e la mobilitazione in corso.

Cordiali saluti.
Nunzio SORRENTINO

lunedì 7 marzo 2011

I meriti di B.

Se l'Eco non pubblica peggio per lui. Noi i pezzi validi non ce li lasciamo scappare. Diego


"Caro Direttore,
l'attuale presidente del consiglio non si deve dimettere perchè travolto da uno scandalo sessuale.
Deve andarsene perchè si è dimostrato incapace di guidare il Paese verso una condizione migliore (o anche solo non peggiore) di quella in cui l'aveva trovato.
Il governo da lui presieduto non è stato capace di investire sulla Scuola, sull'Università e sulla Ricerca partorendo una cosiddetta "riforma" avente come unico obiettivo quello di risparmiare quattrini.
Le mere esigenze di cassa sono state soddisfatte anche in tutti gli altri settori con tagli "lineari", come vengono definiti, indicativi dell'assoluta incapacità di fare delle scelte ed assumersene la responsabilità.
Non c'è traccia di una politica industriale in grado di incentivare investimenti strategici per il futuro.
Nell'ambito della sanità si tira a campare senza offrire ad operatori ed assistiti prospettive di miglioramento.
Non ci si è fatti carico del sistema della giustizia, con la sua cronica mancanza di risorse e le conseguenti inaccettabili lungaggini, badando piuttosto a difendersi da esso per motivi personali, abusando del proprio potere.
Si è appaltata alla Lega l'iniziativa federalista con il rischio di vedere nascere un sistema delle autonomie già vecchio perchè depauperato da ogni idealità e innervato da un approccio a dir poco meschino al governo del territorio.
Ed infine, quale ciliegina sulla torta, eccoci al fianco di dittatori come Moubarak, Gheddafi e Ben Ali in spregio delle legittime aspirazioni alla libertà dei popoli del nord-africa.
Ma che cosa ci sta succedendo?
Roberto Cerchio"

Berlusconi dimettiti

Presidente Berlusconi,
lei ha disonorato l’Italia agli occhi del mondo,
non ha più la credibilità per chiedere agli italiani un impegno per il cambiamento e con la sua incapacità a governare sta facendo fare al paese solo passi indietro. Lei dunque se ne deve andare via.

L’Italia ha bisogno di guardare oltre, per affrontare finalmente i suoi problemi: la crescita, il lavoro, un fisco giusto, una scuola che funzioni, una democrazia sana. Noi dobbiamo dare una prospettiva di futuro ai giovani. Con la sua incapacità a governare e con l’impaccio dei suoi interessi personali lei è diventato un ostacolo alla riscossa dell’Italia.

Per questo presidente Berlusconi lei si deve dimettere. L’Italia ce la può fare, dispone di energie e di risorse positive. È ora di unire tutti coloro che vogliono cambiare. È ora di lavorare tutti insieme per un futuro migliore.

Location:http://beta.partitodemocratico.it/raccoltafirme/berlusconidimettiti/default.aspx

venerdì 4 marzo 2011

ALL'ANGOLO BENIGNI E IL COMITATO CENTRALE

Il 1 marzo alle ore 21 Désirée e Giovanna Baffa, Donato Blonda, Mario Dellacqua, Domenico Demuro, Federica Fidale, Freisa, Alessandro Lambra, Giuseppe Migliore, Panettone Galup, Fabrizio Piscitello e Andrea Testa si sono incontrati all'angolo di via Roma 11. 
Dove si è discusso l'effetto che fa seguire il DVD di Benigni che recita il Canto V dell'Inferno con Paolo e Francesca nella splendida cornice di Santa Croce in Firenze. Dove si è discusso di come è dificile imparare a memoria. Dove Giovanna ha detto che facevano bene una volta a farci studiare a memoria le poesie che ancora adesso ricordiamo e possiamo recitare. Dove Giovanna ha recitato infatti Paolo e Francesca nel silenzio religioso degli astanti. Dove si è discusso che sarà difficile imparare a memoria, ma in Toscana molti contadini sanno a memoria la Divina Commedia da recitare tra le pecore e nelle stalle. Dove si è detto che creare versi è ancora più difficile che ripeterli. E dove Domenico Demuro ha però detto che sia al Nord, sia al Sud certi contadini amano sfidarsi a comporre le ottave con tanto di rime e di endecasillabi giusti. E dove pare che, con Roberto Benigni, altrettanto in gamba siano Umberto Eco e Francesco Guccini.

Il 2 marzo Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Mario Dellacqua, Ignazio Drago, Giovanni Garabello, Manzoni Bianco di Giovanni, Nunzio Sorrentino e Mario Vruna si sono incontrati allo stesso angolo.
Dove si è discusso un po' che le polemiche sull'intervista di Eika Faienza che tanto ci hanno agitato oggi sembrano avere poca importanza. Dove si è discusso che sarebbe utile sapere che cosa effettivamente il Consiglio dei Ministri sta decidendo in materia di incentivi alle fonti rinnovabili: le restrizioni colpiscono solo il fotovoltaico o anche le biomasse? Dove si è deciso di dare alle stampe i volantini e di far circolare l'appello degli ex amministratori. Anche se non tutti potranno o vorranno venire, si è deciso di confermare l'idea della foto di gruppo che avrebbe un ottimo effetto persuasivo a favore di nuove lenzuola dai balconi. Dove si è discusso che potrebbe andare bene una domenica mattina alle 11,30. Dove si è discusso che la prima udienza al TAR potrebbe essere più vicina del previsto. Dove il verbalista mette infine le mani avanti se ha dimenticato qualcosa.

giovedì 3 marzo 2011

Gramsci a San Remo

“L'indifferenza è il peso morto della storia... il male che si abbatte su tutti, avviene perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo l'ammutinamento potrà rovesciare (..)
Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva e la massa ignora, perchè non se ne preoccupa”.
ANTONIO GRAMSCI 1917