lunedì 28 febbraio 2011

Richiesta di rettifica

Spett. Eco del Chisone 
C.A. Egr. Dir. Resp.
Pietro Giovanni Trossero 
p.c. Spett. Redazione
C.A. Dott. Paolo Polastri
 
La sottoscritta, Erika Faienza, consigliere provinciale del Partito Democratico con la presente in riferimento all’articolo “Sul biomasse il Consiglio comunale è stato aggirato”, pubblicato sul numero del 23 febbraio dell’Eco del Chisone a pag. 31 a firma Federico Rabbia richiede, ai sensi dell’art. 8 della Legge 46 del 1948, di rettificare le seguenti affermazioni e precisare i seguenti concetti:
 
    1. In riferimento all’affermazione “È impensabile che nella scorsa legislatura il Consiglio comunale sia stato bypassato nell’esercizio della sua funzione principe, cioè quello di essere l’organo sovrano delle decisioni” preciso di non aver espresso questo concetto bensì il concetto che  “uno dei compiti del consiglio comunale è svolgere la funzione di controllo degli atti che fa l’amminsitrazione, che in consiglio sono sedute sia le forze di maggioranza che di opposizione e che è legittimo che l’opposizione faccia polemica, ma non si possono avere posizioni contrastanti; infatti, sugli ordini del giorno presentati in Provincia il gruppo della Pdl non ha partecipato al voto”.
    2. In riferimento all’affermazione  “se un’Amministrazione intende osservare il funzionamento di una determinata installazione lo decide di propria spontanea volontà, non certo su una sollecita richiesta di un soggetto privato” che mi è stata attribuita affermo di non averla mai fatta. Ribadisco che ho detto, anche in privato, agli amministratori che hanno partecipato alla visita in oggetto che, secondo il mio personalissimo giudizio, ritengo che fosse inopportuno, ma che credo alla loro buona fede. Non ho affermato quanto scritto ma che “un soggetto privato può fare qualunque richiesta all’amminsitrazione ancora di più se riguarda un territorio di proprietà privata, e che il Comune, come ha fatto e sta facendo adesso, può valutare se questo tipo di impianto sia o meno confacente alla realtà di riferimento”.
    3. Affermo di non aver mai detto “Se, ad esempio, in qualità di amministratore comunale avessi anche solo il minimo sentore che il mio sindaco o un gruppo ristretto, stia analizzando un discorso concreto con un privato all’insaputa del Consiglio comunale, denuncerei i miei timori da un magistrato”, ma  in risposta a Garabello ho detto che “se ravvisassi che un mio amministratore stia facendo qualcosa che non mi convince andrei da un magistrato per verificare se il comportamento sia corretto o meno ai sensi della normativa vigente”.
    4. In riferimento all’affermazione “Anche l’opposizione ha gravi colpe poiché venuta clamorosamente meno alla sua funzoine di controllo” preciso di aver detto invece che  “è normale che l’opposizione faccia polemica, ma che mi viene da chiedere dove fosse l’opposizione quando capitavano queste cose, visto che adesso fa della inutile polemica”.
    5. Per quanto riguarda Daniele Carità, smentisco di aver mai parlato di lui, che invece mi è stato citato dal giornalista telefonicamente, o di aver fatto riferimenti alla sua persona o ai suoi personali comportamenti. 

Confidando nella pubblicazione delle suddette rettifiche, come da normativa vigente, porgo distinti saluti
In fede
Erika Faienza

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