sabato 25 dicembre 2010

E’ uscito il 90 sulla ruota di…Pavone.

Così parlò Pastorino, ma non essendo Zarathustra non è depositario che della sua verità o meglio delle sue verità. Siamo solidali con lui se è stato oggetto di “infamanti critiche” personali, non certo da parte nostra. Non avendo avuto il comitato alcun contatto personale, per noi è e rimane a tutt’oggi un “famoso sconosciuto”. L’oggetto della nostra contestazione è soltanto il suo progetto e, ad essere più precisi, il suo progetto calato nella realtà di None.
E’ pur vero che la genesi dell’operazione risale al 2007, quindi possiamo condividere le sue osservazioni sui tempi , così come riteniamo sarebbe stato opportuno da parte del comune, valutato il disinteresse degli agricoltori locali, arrivare ad un rapido epilogo negativo della questione con relativa cessazione dei contatti.

Ma i tempi sono solo un aspetto formale mentre il progetto del signor Pastorino era e rimane di nessuna sostanza. In effetti la Benarco ha avanzato una pretesa legale su dei contributi pubblici con i quali successivamente disegnare a proprio piacimento un piano industriale. E’ l’antitesi della corretta operatività commerciale. E’ il capitale che è chiamato a premiare la solidità di buone idee. Difficilmente avviene il contrario, specialmente se il capitale è rappresentato da sovvenzioni statali.
Tali considerazioni possono sembrare di parte ma così non è. Esse trovano chiara conferma proprio nella presentazione del progetto fatta dal signor Pastorino in sede di Conferenza dei Servizi :
“può essere interesse di qualcuno installare ad esempio una lavanderia industriale……Si può fare anche un essiccatore conto terzi…..posso accogliere una persona che vuole aprire un’attività in cui serve il vapore, ad esempio fare marmellate, dove per sterilizzare i vasi serve il vapore….ma sono problemi che ci porremo in futuro, è mia premura far rendere i miei soldi”. Ci domandiamo e lasciamo alla vostra libera considerazione: può essere questo una valido progetto industriale per l’esercizio di una attività complessa, delicata ed importante come una centrale?. A nostro avviso non darebbe garanzie neanche per l’apertura di un negozio di frutta e verdura.
E’ di tutta evidenza che la Provincia non ha alcun elemento valido di giudizio perché neanche il proponente ha le idee chiare su cosa farà.

Per quanto riguarda la questione soldi è bene considerare che, come noto per tutte le attività della specie, si ha un completo ammortamento già nel primo quadriennio di attività. Se vogliamo poi spingere la nostra analisi alla rendicontazione economica del medio/lungo periodo, vediamo che il proponente contribuisce per un terzo del capitale rispetto al contributo pubblico. Egli in una normale società commerciale sarebbe un “socio di minoranza”, ben altro che il padrone assoluto.

Per quanto riguarda il teleriscaldamento, sempre per evitare il rischio denigrazione, è bene conoscere la sua originale visione dalle dirette parole del Pastorino:
“Per None abbiamo pensato di essiccare il legno perché ci sono in moltissimi comuni condomini che vanno a gasolio e possiamo fare del teleriscaldamento sostituendo la caldaia a gasolio e riscaldando con una caldaia a cippato, meglio se ci sono 2 o3 condomini nel vicinato così si fa un impianto unico. La legna essiccata va in alternativa al pellet …. non è molto distante dal rendimento del pellet e costa meno. … quindi possiamo aggredire il mercato con prezzi concorrenziali.”
Ancora più “ruspante” la sua idea di marketing a sostegno del teleriscaldamento:
“tutti si accorgono di potersi allacciare quando vedono il tubo nella via, a quel punto c’è il tam-tam,
se gli utenti sono soddisfatti altri lo richiederanno”.
In effetti il signor Pastorino, e di questo gli diamo merito, ha sempre detto e scritto che il suo impegno per il paese era circoscritto al riscaldamento del palazzo comunale e a condizioni agevolate di qualche impianto adiacente, prova ne sia che vi è stata anche una proposta sconsiderata di pagamento delle fatture relative a quelle utenze offrendo così una sbrigativa soluzione monetaria a soddisfazione dell’impegno.

Per quanto riguarda il traffico degli autotreni, il signor Pastorino non considera quello delle attività “eventuali”, e dichiarandolo circoscritto a tre trasporti giornalieri per 40mila tonnellate annue smentisce se stesso. In sede di Conferenza dei Servizi asseriva: “ma stiamo parlando di sei o sette camion nelle dieci ore giornaliere che portano 200 tonnellate e per trecento giorni sono 60.000 tonnellate annue”.
Veramente un mago eccezionale. E’ riuscito a far sparire quattro autocarri al giorno e ben 20mila tonnellate annue di combustibile.
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Per ultima, ma non ultima per importanza, la questione del bilancio ambientale. Il signor Pastorino per parlare di bilancio ambientale prima deve decidere cosa fare, poi deve valutare quelle che sono le incidenze negative e quelle positive. Se vuole convincerci deve presentare un calcolo realistico delle emissioni contro quello delle caldaie cessate. Cosa complessa nei progetti seri, impossibile nel nostro caso specifico.

Se nel logico ruolo delle parti, possiamo comprendere lo spirito imprenditoriale del signor Pastorino, consideriamo priva di adeguato fondamento tecnico/giuridico l’autorizzazione della Provincia. Essa, dopo un primo avviso di diniego ha concesso l’autorizzazione, e con esso l’accesso a cospicui finanziamenti pubblici, a sostegno di un disegno industriale probabilistico senza alcun bilancio ambientale. In una realtà come None, dalla stessa Provincia classificata come zona di piano e come tale suscettibile di pesanti ripercussioni ambientali al minimo ulteriore aggravio di esse, a prescindere dal fatto che le nuove emissioni possano essere entro i limiti di legge, la decisione è di particolare gravità.

Ci preme sottolineare che dopo il preannunciato diniego vi è stata la paventata richiesta di danni da parte della proponente. Da allora, come dichiarato dal responsabile del procedimento, la trattativa è continuata tra i legali della Provincia stessa e della Benarco, nonostante la Provincia avesse dichiarato esaustiva la documentazione a quel tempo presentata, escludendo di fatto il comune di None che per tre mesi ha atteso in “panchina” ignaro di quanto stesse accadendo.

Per quanto ovvio, la partita continua. Ci opporremo nelle dovute sedi a tale insediamento nel nostro Comune.

Location:Kerkheiseweg,Liempde,Paesi Bassi

2 commenti:

  1. Inoltre c’è poco da essere orgogliosi ad avere nel proprio
    territorio una centrale a biomasse dato che l’energia prodotta dalla
    combustione del legno non è pulita, anzi la combustione del legno
    presenta i livelli d’inquinamento più elevati in assoluto: ad esempio
    l’inquinante NOx prodotto dalla combustione della legna è più di 9
    volte quello del gasolio, e più di 18 volte quello del gas
    naturale/GPL; le famigerate polveri sottili prodotte sono 13 volte
    quelle del gasolio, e ben 43 volte quello del gas naturale/GPL (fonte:
    Regione Piemonte 2004)! …”.

    da un messaggio del portavoce del Comitato Nunzio Sorrentino

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  2. E menomale che la Provincia è di sinistra, compreso l'assessore all'Ambiente !
    Se era di destra, allora, avrebbero autorizzato la costruzione di una centrale nucleare ?

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