giovedì 25 novembre 2010

Arriva Benarco sulle rive del Chisola?

Tutto chiaro dietro l'unanimità del voto del 23 novembre contro la centrale a biomasse in via Aldo Moro? 
Da un lato c'è chi è determinato a fare appello a tutte le armi della legge e della mobilitazione democratica per tutelare la salute minacciata della sua comunità. Dall'altro c'è chi, pur dicendosi contrario, è da tempo rassegnato a percorrere la “autostrada” che porta all'arrivo delle ciminiere di Benarco.
E' probabile che i primi saranno sconfitti. I secondi no. Essi non saranno sconfitti.
Non rischia nessuna sconfitta chi rinuncia al combattimento democratico e si accontenta di annacquare gli ordini del giorno sostituendo qualche vocabolo troppo intransigente. Appunto: solo parole che costituiscono un monumento alla loro inutilità politica, certificata proprio ora, quando ci sarebbe bisogno di interpretare e sollecitare uno scatto di dignità collettiva. 
Dichiarandosi “impotente” mentre viaggia su quell'autostrada, l'assessore provinciale Ronco non fa che portare nuovi argomenti a sostegno dell'abolizione delle Province, i cui fautori hanno già molte frecce al loro arco. 
Camminando al fianco di Ronco, il capogruppo Enzo Garrone e l'assessore Patrizia Giarrusso ci hanno ammannito una stanca riproposizione dei suoi messaggi di smobilitazione. E' un ceto politico che, confortato dalle penne di Pavone e di Cucatto, serve solo se stesso, si sente disturbato dalle voci contrarie, vuole essere lasciato in pace mentre svolge il suo ruolo neutro di passacarte innocuo per i progetti affaristici delle grandi imprese.
In mezzo, la divertente condizione umana del Sindaco non perde occasione per dire di avere “la coscienza pulita” e di non avere “paura di niente e di nessuno”.
Negli ultimi tempi i giornalisti gliene hanno fatte di tutti i colori. 
Ora l'hanno intervistata pronta a gettarsi dal più alto palazzo di Roma per protestare contro Tremonti, ora l'hanno definita amica delle biomasse e complice della Benarco.
In Consiglio comunale si è ridotta a dire che i giornali scrivono solo per vendere copie.
Manipolano, deformano, interpretano a modo loro. Non bisogna farci caso. Fra un po', ci consiglierà di non leggerli e di non comprarli, tranne quando la dipingono come Sindaco “SalvaIndesit”. 
Come il Presidente del Consiglio. Sulle rive del Chisola, il Grande Frainteso ha un'allieva insospettata e alacre.
Mario Dellacqua

4 commenti:

  1. > Buongiorno a tutti,
    >
    > riassumo brevemente la serata di ieri sera. Una rappresentanza del
    > Comitato Luserna attiva era presente a None, presso il Comune, dove
    > hanno tenuto un ulteriore consiglio comunale aperto (la storia di None
    > dura già un anno).
    >
    > Innanzitutto era un consiglio comunale aperto, in cui la gente poteva
    > intervenire. Poche parole dei consiglieri, e poi spazio agli interventi.
    > Civilmente. Mi ha colpita molto la civiltà di tale concetto. Ricordate
    > il nostro consiglio comunale aperto?...
    >
    > Erano presenti rappresentanze del comitato di None, di Airasca e di
    > Vinovo e ci ritroveremo tutti insieme giovedì sera a Vinovo (ci saranno
    > anche altri comitati di altri paesi, perfino fuori provincia!). Allego
    > il volantino della serata e chiedo scusa a tutti coloro che l'hanno già
    > ricevuto.
    >
    > Hanno riassunto la vicenda di None, ben più travagliata della nostra
    > (nel loro caso si tratta di una centrale più grande e di un'azienda che
    > sembra proprio un po' professionista nel settore... i nostri proponenti
    > al confronto sono dilettanti, anche se si sono rivolti a progettisti
    > capaci). Erano presenti il dott. Cuccato e il dott. Pavone che hanno
    > esposto la loro situazione.
    >
    > Sostanzialmente la legge è dalla parte dei proponenti, e se la provincia
    > nega, c'è un rischio reale di ricorso al TAR, con conseguenti lungaggini
    > burocratiche e cambi di risultato. La provincia non si esprime, salvo
    > per errori o possibilità tecniche di diniego, poichè se lo fa come
    > vorrebbe andrebbe contro alla legge (teniamo presente che se per qualche
    > motivo abbiamo ottima probabilità che diranno "no alla centrale in
    > questa localizzazione", nessuno vieta ai proponenti di fare un nuovo
    > progetto in un'altra localizzazione magari meno attaccabile...).
    >
    > L'idea che si svilupperà giovedì sera, per questo vi scrivo (e insisto)
    > e per questo vi invito anche se non fate parte del comitato, anche se
    > avete operato poco fin'ora per questa causa, è di fare una proposta di
    > legge popolare (occorrono almeno 50.000 firme, ma senza errori e
    > pasticci!) che impedisca in tutta la provincia la costruzione di
    > centrali a biomasse (oppure le regolamenti così tanto da renderle di
    > fatto ridotte ai minimi).
    >
    > Siete tutti invitati, anche se avrete poco tempo poi per aiutare, ma
    > avere consapevolezza di quel che altri stanno facendo è già meglio di
    > niente.
    > Sempre lasciando a casa i toni polemici e la voglia di esser
    > protagonisti o affermare la propria opinione sopra le altre. Ovviamente
    > più si è, e più è difficile mettersi d'accordo. Ma è bello partecipare
    > all'iniziativa dall'inizio e soprattutto sentire le informazioni di
    > prima mano, per poterle poi spiegare correttamente ai vostri
    > amici/conoscenti per la raccolta firme!
    >
    > Da Luserna andremo con parecchie auto: chi è da solo, chi non è
    > automunito, chi ha posto in macchina, chi vuole lasciare la macchina a
    > casa, ecc.. insomma scrivetemi e vediamo di trovare il modo di
    > ottimizzare i mezzi (oppure aggregatevi autonomamente da soli!).
    >
    > grazie
    >
    > ciao a tutti
    >
    > paola
    >
    >
    > ps. chiedo scusa agli amici di airasca e vinovo... metto in copia anche
    > voi, così mi correggete se scrivo affermazioni non corrette!

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  2. sbagliate i mezzi di comunicazione e d'informazione.
    anche se sono daccordo con voi su tutto, ma così non si mette in gioco nessuno, sono cose da vecchi, cose per pochi, roba dei soliti 4.

    buona fortuna!

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  3. se hai un po' di generosità di riserva, potresti aiutarci a superare i nostri errori nella comunicazione e nell'informazione? in effeti questo è un problema che mi assilla, non so gli altri.
    il vecchio e solito zio mario

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  4. Buongiorno,

    volevo segnalare una situazione della quale probabilmente siete già a conoscenza.

    (vedi anche la trasmissione di report del 30 novembre “ rai.report biomasse”)



    Alcuni fatti:

    - Nella sola provincia di Torino ci sono 10 richieste per nuove centrali a Biomassa legnosa

    - Nella sola regione Piemonte ci sono oltre 60 richieste per nuove centrali a Biomassa legnosa

    - Già ora l’Italia è il maggiore importatore dall’estero di biomassa legnosa (fonte Report)

    - Dove per estero si intende anche il Sud America (fonte Report)

    - Ho avuto modo recentemente di assistere ad un incontro nel Comune di None, con il presidente della provincia di Torino, il quale asserisce che (quasi a voler dimostrare l’inutilità a battersi contro queste centrali):

    o la legge nazionale prevede delle “autostrade legislative” alle quali né le provincie, né le regioni, né i comuni hanno strumenti per opporsi.

    o La biomassa può provenire da qualsiasi paese europeo (ma sappiamo che nessuna normativa impedisce che arrivi anche da extra europea), per il principio della libera circolazione delle merci

    o Il prezzo della biomassa di provenienza estera è di circa 40 euro/Ton, contro le 80 Euro/Ton della biomassa legnosa nazionale (a causa della scarsità in Italia e della complessità di andarla a ricercare in zone montagnose,….e aggiungerei io per il fatto che ancora rispettiamo un certo numero di leggi sul lavoro ed altro,…… per fortuna)





    In pratica stiamo subendo la chiusura del cerchio perfetta e perversa per la quale:



    1. Soggetti privati, sfruttando gli incentivi statali dati dai certificati verdi, hanno una grande convenienza economica a fare questo tipo di centrale (ad esempio per 1 centrale da 1 MW elettrico, un privato riceve 30 milioni di euro di soldi pubblici in 10 anni che vengono così sottratti ad investimenti per l’ambiente che potrebbero essere ben più virtuosi, come il risparmio energetico o il fotovoltaico)

    2. La Biomassa viene prelevata (visto che la legge per di più lo consente….), evidentemente dove costa meno,…..quindi SudAmerica, con il risultato di: creare una quantità di CO2 per prelievo/trasporto/movimentazione, probabilmente pari a quella che teoricamente si vorrebbe evitare di bruciare in termini di combustibile fossile ( bruciando in sua vece un combustibile da fonte rinnovabile), ma alla fine dell’operazione la CO2 prodotta è doppia!: quella da fonti primarie per il taglio/trasporto/mainipolazione + quella prodotta dalla biomassa stessa;

    3. Vengono disboscate foreste vergini (verranno poi ripiantate???)

    4. Si crea un inquinamento locale assai elevato (il legno produce 60 volte di più di sostanze inquinanti, rispetto al metano, a parità di calorie: fonte: dati ufficiali della regione Piemonte



    Messa così sembra un vergognoso scempio, purtroppo è la pura realtà, e non sembra neanche scandalizzare più di un tanto gli amministratori pubblici (ci sono interessi milionari comunque dietro,……..)





    Cosa si può fare per contrastare tutto questo?

    I comuni , le provincie, e le regioni, sembrano avere pochi strumenti rispetto alle leggi nazionali (almeno così dicono ma è anche un comodo paravento,….), ma la situazione sta realmente degenerando.



    Nel comune di None, vittima di una di queste richieste, è nato un anno fa un comitato cittadino per opporsi,….ma la battaglia è dura,….

    Occorrerebbero delle azioni congiunte tra i vari comuni e forse un campagna di sensibilizzazione a livello nazionale.

    Grazie per consigli,……………



    Luca Baldo

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