lunedì 8 febbraio 2010

L’ostensione della Sindrome.

Ho scoperto di avere la sindrome di Nimby (acronimo inglese per Not In My Back Yard, lett. "Non nel mio cortile"; ndr) e non lo sapevo.
A dir la verità, poiché  la sindrome si manifesta con l’essere contro la centrale a biomasse, vedendo che la grande maggioranza (e adesso anche la Maggioranza Grande) si dice contraria al progetto, mi chiedo se devo sentirmi in colpa per un eventuale epidemia, eppure io mi sono sempre ritenuto un portatore sano di tale virus.
Fermando trivelle, ruspe e inceneritori pensavo di dare una vita migliore  ai miei figli, se non migliore quantomeno una vita. Ora scopro che così ne uccido il futuro.
Da domani, anzi da adesso, per riscattare la mia figura di padre, sono favorevole alla centrale.
  • Che importa se qualcuno si appropria di quasi  60 milioni di denaro pubblico,
  • Che importa se quei soldi li paghiamo noi come aliquote nelle bollette,
  • Che importa se brucerà combustibile proveniente da chi sa dove,
  • Che importa se il comune ha già saggiamente  sviluppato la rete a metano ed è buon socio di Acea,
  • che importa se la società proponente spaccia per teleriscaldamento un tubo tirato fino alle porte del Municipio,
  • che importa se alla scadenza dei contributi, per continuare il progetto, si avrà bisogno di trasformarlo in inceneritore di rifiuti o dovrà cessare, perché da quel momento in perdita.
  • Che importa se chi abita nelle zone limitrofe, vedrà la perdita di valore del proprio immobile,
  • Che importa se con la centrale a biomasse a None non fermeremo il progetto atomico del governo,
Cosa non si farebbe per l’amore dei figli!
Ma a pensarci bene io non sono mai stato contro le centrali “a prescindere”, lo ero di questa per specifiche ragioni economiche. Allora diciamo che sono favorevole a patto che:
  • I contributi pubblici, a maggior ragione se a “fondo perduto”, abbiano la loro tipica specifica funzione di facilitare l’avvio di una struttura anche di pubblica utilità che però possa sopravvivere ad essi. Quindi il progetto finanziario deve presentare un proprio utile industriale autonomo dai sussidi.
  • Ci sia un elenco di fornitori in loco che abbiano la potenzialità produttiva necessaria e un preciso contratto di fornitura finalizzata all’impianto in questione.
  • Ci sia uno studio serio del territorio per stabilire la potenzialità del bacino domestico ai fini della fornitura del teleriscaldamento a tutto il paese. Che sia dimostrata la capacità produttiva termica per sostenere un progetto di teleriscaldamento serio. Che ci sia una fidejussione a garanzia dell’attuazione di tale progetto.
  • Ci sia l’impegno a finire la rete del teleriscaldamento prima della cessazione dei contributi per ammortizzare la perdita di questi con i ricavi della produzione termica e scongiurare la chiusura dell’impianto o la riconversione a rifiuti.
  • Che sia fissato uno sconto maggiore  per tutte le utenze delle unità immobiliari esistenti  in un certo raggio dalla centrale.
  • Che si mandi al ministro Scajola la foto dell’impianto con la scritta: “a None abbiamo già dato !"
Forse ho esagerato. Be diciamo che sono condizioni trattabili.
Cosa non si farebbe per il calore del Comune !
Non ci sono questioni ecologiche? Non ne parliamo altrimenti ritorniamo a essere ecologisti della prima ora e antiprogressisti. Non dimenticate la sindrome.
Però a pensarci bene, proprio nel momento in cui tutti sembrano essere d’accordo, proprio io  faccio il bastian contrario. Mi sembra di essere il giapponese che, salito su un albero, continuava la guerra ignaro della cessazione delle ostilità. E se proprio la Benarco, ignara del mio fuoco amico, fosse proprio lei a tagliare l’albero dove mi sono rifugiato?
No. Scusate ho cambiato idea. Ritorno a essere contrario alla centrale, meglio antiprogressista che fesso!
MARIO RUGGIERI

1 commento:

  1. In ogni caso le centralia biomassa vanno scartate, non ci sono punti a suo favore, centrale a biomassa è solo un bel modo per dire una brutta parola.
    Le risorse rinnovabili sono ben altre, dal punto di vista termico, elettrico e smaltimento rifiuti.
    Ad es. la trigenerazione di energia, è una delle ultime innovazioni in campo energetico, ed è consolidato il suo funzionamento e la sua rendita a livello economico ed ambientale.
    Sicuramente la diffusione di queste informazioni aiuterebbe anche i cittadini che non vogliono prendere atto di queste altre vie d'uscita.
    Anche se non è proprio questo il caso, ma era per rendere un idea.
    A mio avviso è sbagliato discutere su centrale si o centrale no, sarebbe da discutere su altri tipi di risorse su tutti i livelli.
    In ogni caso, sono anche io più o meno della vostra idea.
    Saluti.

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