sabato 28 marzo 2009

Verbale della riunione di venerdì 28 marzo

Erano presenti Giovanna Baffa, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Mario Dellacqua, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Fernanda Mazzoni, Cesare Micanti, Nunzio Sorrentino, Teresa Vigliotta.

La discussione si è aperta alla luce delle riflessioni che ciascuno aveva sviluppato per conto suo nel corso della settimana. Con il solito timore, provo a sintetizzare le posizioni emerse.

La prima è favorevole ad accettare la mediazione prospettata, anche se si limita ad accettare la riduzione a quattro del numero degli assessori, ma non la pubblicizzazione anticipata della Giunta. In effetti, come ha fatto rilevare Giovanna Baffa, a questo punto non ha senso alcuna preferenza, trattandosi in ogni caso di soggetti ugualmente interessati a partecipare alla gara e a lasciare il resto sullo sfondo. Inoltre, la presenza di Giovanni nella Giunta e di altri amici disposti a sostenerlo nella lista e nel prossimo Consiglio comunale, può aiutare e rafforzare l’azione sociale del gruppo di sostegno critico che abbiamo in animo di costituire.

La seconda posizione ritiene invece che occorra abbandonare il terreno della mediazione per imboccare la strada di una seconda lista, che avrebbe ragionevoli possibilità di successo per due ragioni. 1) Ciò che resterebbe del centrosinistra sarebbe indebolito e difficilmente in grado di costituire una lista competitiva e autorevole; 2) La quasi certa spaccatura del centrodestra ci solleverebbe dall’accusa di agevolare il successo del centrodestra. Secondo questa tesi, sarebbe nostro dovere, prima civico e poi politico, presentare una proposta seria alla cittadinanza nonese anzichè subire il ricatto psicologico di chi considera l'amministrazione un'occasione di protagonismo, di carriera e di difesa del proprio seggio. Inoltre, gli spazi di manovra all’interno di una Giunta nata nel contesto delle attuali discussioni sarebbero ridotti. Si rischierebbe ben presto di lavorare in un clima ingestibile a vantaggio di ipotesi che non condividiamo. Meglio, pertanto, ricostruire una squadra su basi nuove.

La terza posizione, che prevedeva la rinuncia ad ogni mediazione e ad ogni iniziativa, è stata abbandonata da tutti, sia perché significherebbe lasciare gratis campo libero ad altri, sia perché priverebbe Giovanni della possibilità di completare il suo lavoro. Ho capito bene?

Mi sembra di poter concludere che, comunque vadano le cose, tutti consideriamo fondamentale la futura attività del gruppo che si è spontaneamente costituito nel corso delle ultime settimane. Esso potrà svolgere un ruolo decisivo se saprà esercitare un controllo democratico delle attività amministrative e se saprà costruire attorno a sé buone e sempre più numerose relazioni sociali, sganciate da logiche di carriera e attente invece alla dimensione etica dell’impegno politico. I campi di intervento sui quali lavorare e raggiungere risultati concreti sono alla nostra portata: lettura dell’albo pretorio, incontri su temi locali di interesse collettivo (ad esempio: come gestire il municipio ristrutturato a centro civico? con quali costi, con quale personale? come gestire sant’Anna?), istruzione popolare di stranieri e ragazzi in difficoltà scolastica, fondo di solidarietà per i licenziati, letture collettive e convegni con esperti per una permanente formazione e autoeducazione collettiva, viaggi di istruzione, serate musicali e teatrali, rafforzamento del ruolo del mondo. Questa dovrebbe essere l’attività extraconsiliare del gruppo di “Solidarietà e progresso” che in questi anni è stata completamente abbandonata per responsabilità di tutti e dunque anche di ciascuno di noi. Questa è l’origine delle nostre attuali debolezze e dei nostri limiti. Urge mettersi in cammino per superarli. Lo possiamo fare allegramente e senza ossessioni o ridicoli calcoli egemonici: siamo liberi e uguali, con o senza tessera, non in una logica di partito, ma in una logica di rete. In prima persona e al plurale. Sarà l’esperienza del lavoro comune per obiettivi concreti ad unirci e a rafforzarci. Se manterremo elevata la tensione ideale, saremo anche un buon esempio e addirittura ci divertiremo senza estenuarci in una militanza ripetitiva e snervante.


A proposito di autoeducazione collettiva: secondo me, bisogna parlare uno per volta. Non bisogna interrompere chi parla per parlare al posto suo e magari non lasciarlo finire. Non bisogna parlare in due mentre un altro sta parlando. Secondo me, parlare è difficile e bisogna rispettare chi fa la fatica di parlare.


P.S. In coda alla riunione, Diego propone di mantenere e anzi meglio motivare la richiesta dei quattro assessori dichiarati in anticipo, non rivolta all’entourage del sindaco attuale, ma ai cittadini perché misurino la qualità delle proposte in campo.


Ciao Mario 29 marzo 2009


lunedì 23 marzo 2009

Verbale della riunione di venerdì 20 marzo

Erano presenti Beppe Astore, Jacopo Baffa, Domenico Bastino, Mario Dellacqua, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Fernanda Mazzoni, Gianluigi Saccione, Nunzio Sorrentino.

La discussione si è aperta sulle novità contrassegnate dall’incontro Codispoti-Dellacqua-Drago-Garabello-Simeone. Le rispettive posizioni non hanno subito alcuna variazione. Da parte nostra abbiamo motivato la necessità di dichiarare in anticipo la composizione della Giunta, limitata a quattro membri. I nostri interlocutori convengono sulla limitazione a quattro, ma ritengono che gli altri nomi, oltre a quelli di sindaco e vicesindaco potranno essere comunicati ad elezione avvenuta e scelti sulla base di competenza, disponibilità e consensi raccolti. Non avevamo alcun mandato per concordare modifiche alle posizioni collettivamente decise e pertanto ci siamo lasciati in un clima di preoccupata serenità. Ci siamo limitati ad osservare che parlare di competenza e disponibilità era un espediente linguistico per non dire che invece l’assessorato era affidabile al vincitore della gara delle preferenze, le uniche abilitate (“facciamo decidere la gente”) a compiere le scelte al posto di chi non vuol fare da solo alcun passo indietro. Ci è stato risposto che la nostra richiesta equivale a chiudere un conflitto da una parte per aprirne un altro da un’altra. Effettivamente i nostri interlocutori sono chiamati a scegliere senza scampo. Non possono accontentare tutti.

Si è discusso che cosa fare e tutti abbiamo convenuto che non si può continuare a discutere solo di posti da assegnare: la collaborazione in una Giunta i cui membri sono scelti dopo la gara delle preferenze risulta molto difficile, a causa dell’insufficiente riserva di generosità che esprimerebbe. Giovanni Garabello è stato interpellato da tutti i presenti per conoscere il suo orientamento, giacchè la decisione collettiva si sarebbe riverberata sul suo futuro impegnando ben poco tutti gli altri presenti. Garabello ha risposto che avrebbe comunicato al capogruppo la decisione di abbandonare la candidatura. Potremo reagire alla conclusione dell’esperienza di Solidarietà e progresso, impegnandoci in futuro per costruire una rete di buone relazioni sociali e politiche capaci di un non improvvisato controllo democratico e sociale della vita amministrativa. C’è chi, fra noi, pensa che questa scelta è tanto più efficace se accompagnata dalla decisione di lasciare libero il campo da ogni ipotesi di lista concorrente. C’è chi, invece, pur riconoscendo che la spaccatura a sinistra genererebbe una grave tensione, prende in considerazione la possibilità di formare una lista, specie se incoraggiato dalla circostanza di un’analoga rottura sul versante del centrodestra. Secondo questa tesi, sarebbe nostro dovere, prima civico e poi politico, presentare una proposta seria alla cittadinanza nonese anzichè subire il ricatto psicologico di chi considera l'amministrazione un'occasione di protagonismo, di carriera e di difesa del proprio seggio.

Abbiamo poi concordato a grandi linee la lettera di rettifica da spedire all’Eco del Chisone, per precisare che il nostro gruppo non può essere assimilato a Rifondazione, essendo composto da aderenti al Pd, a Rifondazione o a nessun partito.


Ripeto che questo verbale non è un verbale, ma la sintesi onestamente partigiana di una voce che nel dibattito non è stata neutrale. Pazienza se notate qualche intemperanza. Ciao

Mario 23 marzo 2009



sabato 14 marzo 2009

Verbale della riunione di sabato 14 marzo

Erano presenti Jacopo Baffa, Domenico Bastino, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Fernanda Mazzoni, Cesare Micanti, Nunzio Sorrentino.

La discussione si è aperta sulle novità: colloquio Giovanna Baffa-Stefano Rizzo, colloquio Stefano Rizzo-Mario Dellacqua, telefonata Simeone-Dellacqua (11 marzo), telefonata Drago-Dellacqua (12 marzo) per combinare un incontro ravvicinato non so di quale tipo Codispoti-Dellacqua- Drago-Garabello-Simeone ed esplorare le possibilità di un accordo. C’è chi auspica una ricomposizione, chi ne teme i rischi, chi ritiene di doverne constatare l’impossibilità. Si è anche discusso della composizione di questa delegazione “trattante”, suggerendo qualche integrazione, ma alla fine si è deciso di accettare la discussione sul terreno proposto. D’altra parte, Dellacqua e Garabello non intendono prendersi alcuna responsabilità di derogare dalle richieste illustrate nel comunicato a suo tempo diramato: Giunta di quattro con nomi predefiniti per evitare deleghe finte, dare segnali di riduzione dei costi della politica, promuovere un rinnovamento della compagine, nella quale qualcuno dovrà fare un passo indietro.

In ogni caso, al massimo si ascolta e poi si riferisce di eventuali controproposte, ma non si conclude nulla. Giovanni Garabello non è affatto convinto della necessità di presentarsi al colloquio, tanto più che dopo il burrascoso esito della seduta del gruppo consiliare del 9 marzo, nessuno tranne Stefano Rizzo, ha sentito il bisogno di contattare il vicesindaco per ricostituire un rapporto piuttosto compromesso.

Domenico Bastino raccomanda fermezza e vede ingigantito il rischio di cadere invischiati in una rete di patteggiamenti e ricatti. Siamo alla fine di un ciclo; o se ne riapre un altro su basi nuove oppure chi entrerà in tale ragnatela si prepara ad una vita difficile.

Come molto acutamente ci fa notare la stessa Laura, la recente telefonata del cittadino Drago a Laura Ferrari, per proporre il suo inserimento in lista dimostra che le nostre richieste al momento vengono scavalcate e non prese in seria considerazione: si pensa di poter procedere non a discussioni collettive, ma a reclutamenti individuali. Risentiamoci presto con aggiornamenti in tempo reale, giacchè ad oggi tutte le tre strade davanti a noi sono ancora aperte: ricomposizione unitaria, nuova lista, ritiro collettivo.

Chiedo scusa di eventuali ingiustizie per il carattere sommario e sbrigativo della sintesi.


venerdì 13 marzo 2009

RESPINTA LA SCELTA DEMOCRATICA DELLE PRIMARIE

il comunicato esposto il 13 marzo 2009


Di fronte all’emergere nell’ambito del centrosinistra di due candidature, quella del Sindaco uscente Maria Luisa Simeone e quella del ViceSindaco Giovanni Garabello, avevamo proposto la scelta democratica delle primarie.

Respingendola, il Pd e il gruppo consiliare di maggioranza hanno dimostrato di non tenere conto dell’apporto fornito sin dalla sua nascita nel 1990 a “Solidarietà e progresso” dall’ispirazione cristiano-sociale e dall’esperienza rifondarola: un apporto sempre unitario e responsabile anche quando si manifestava con la critica.

Si è temuto che la voce degli elettori – giudicati poco maturi per capire – potesse esprimersi liberamente e si è risvegliata la preoccupazione di proteggere la propria carriera politica, l’assessorato da conquistare o da conservare.

Si è così preferito decidere tutto senza alcuna consultazione pubblica. Si è evitato di promuovere qualsiasi forma di partecipazione democratica alla luce del sole. Ora si pretende che gli altri obbediscano accettando il fatto compiuto e si fa leva sul solito ricatto: “un’altra lista farebbe vincere gli altri”. Il Pd e il gruppo consiliare di maggioranza sanno che difficilmente assumeremmo la responsabilità di una rottura così grave perché ci conoscono e contano su questa nostra sperimentata preferenza unitaria. Ma quando la corda si spezza è tirata da due parti.

Avevamo pensato alle primarie come ad una competizione democratica, ad una giornata di festa e di fiducia nella partecipazione, nel protagonismo popolare e nella lealtà reciproca. Era chiaro che chi fosse risultato in minoranza si impegnava a sostenere il candidato che avesse ottenuto maggiori consensi. Si è invece stabilito di liberare i cittadini dal diritto-dovere di pensare e di concorrere alla scelta con il loro contributo consapevole.

Dopo questo strappo che dice no alla richiesta firmata in pochi giorni da 131 cittadini, sarà meno credibile convocarli poi a fare il tifo durante la campagna elettorale. Tuttavia, non reagiremo ad uno strappo aprendo una ferita ancora più grave. Non ci sentiamo obbligati a ripetere la liturgia delle scissioni distruttive che tanti danni ha fatto alla sinistra italiana. Alla lacerazione che abbiamo subito, rispondiamo invece con il disarmo unilaterale della riflessione collettiva e con la ricerca del dialogo.

Se persiste il rifiuto di percorrere la via democratica delle primarie, non vogliamo brandire l’arma povera della ritorsione. Non vogliamo essere costretti a cadere nella trappola della minaccia e del ricatto suicida della lista concorrente.

Vogliamo operare per tenere vivi i principi di solidarietà e di uguaglianza che ci hanno animato in questi anni. Vogliamo che essi siano rappresentati come meritano nella prossima Amministrazione comunale.

Perciò richiediamo adeguati impegni di discontinuità: una Giunta comunale di soli quattro assessori che affianchino il Sindaco e i cui nomi siano indicati chiaramente alla cittadinanza prima del voto, sia per abolire deleghe finte e prive di poteri effettivi, sia per dare alla cittadinanza segnali concreti di una volontà di ridurre i costi della politica, sia per promuovere con facce nuove il rinnovamento di cui la compagine ha bisogno.

Per favorire la preparazione del programma e una formazione democratica delle decisioni, ci stupisce che il gruppo consiliare di maggioranza abbia scartato le primarie senza ancora sentire il dovere di promuovere una consultazione pubblica: ci auguriamo che ciò avvenga presto.

Se anche queste richieste dovessero essere respinte, decideremo comunque di partecipare alla vita democratica. Lo faremo con l’impegno politico e civile. Con o senza un posto in Giunta. Con o senza una nuova lista. Con la collaborazione o con la critica. Offriremo e chiederemo partecipazione. Solleciteremo nelle donne e negli uomini di None di ogni mestiere, di ogni fede religiosa, di ogni partito, il “disturbo” maturo del pensiero, la fatica dell’azione collettiva, la gioia di incontrarsi e il cruccio dell’efficacia.

Giuseppe Astore, Giovanna Baffa, Domenico Bastino, Massimo Bonifazio, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Aurora Flesia, Massimiliano Franco, Diego Goitre, Anna Massa, Cesare Micanti.


martedì 10 marzo 2009

Il dialogo si stà spezzando

cari amici, come potete vedere le cose vanno male e il filo del dialogo si va spezzando. Giovanni è stato semiaggredito fisicamente e aggredito verbalmente. chiamato poveraccio dal cittadino ferrua, il cittadino cammuso ha invece detto con solennità che sono i voti di preferenza a contare per la definizione dei membri della giunta e l'espressione popolare va rispettata. l'incarico di assessore è così diventato non l'inizio di un impegno che richiede professionalità, competenza e esperienza politica, ma il premio da ricevere alla fine di una gara. temo di dover concordare con Domenico: in quell'ambiente non si può lavorare. Hanno respinto le primarie e aggirato ogni richiesta di dibattito perché unicamente preoccupati, in omaggio formale al dovere dell'unità, delle loro prospettive di carriera. Così il clima si è inquinato fino a suggerire l'opportunistico silenzio a chi trova conveniente aspettare di vedere chi prevale per schierarsi dalla parte giusta, cioè del più forte e in grado di assegnare posti. In assenza di beppe astore e di Teresa, Giovanni è stato circondato dal silenzio anche di chi ha partecipato alle nostre riunioni senza mai attenersi alle decisioni collegialmente assunte. non lasciamoci prendere dallo scoramento. ha ragione beppe quando dice che la palla passa al sindaco: è lei che a questo punto deve decidere e scegliere. la rinuncia alle primarie l'ha già praticamente incassata, se vuole cedere a chi minaccia un'altra lista solo per ottenere un posto, sprofonda nel ridicolo. con Giovanni avremmo concordato di far uscire il comunicato nell'ultima più rigida edizione, sempre che dal giro elettronico non arrivino indicazioni contrarie. badate però che il tempo stringe e dobbiamo mostrare determinazione e tempestività. detto in altri termini, funziona il silenzio assenso in questi casi di relativa urgenza. inviterei me stesso e tutti a tenere i nervi saldi e a non prendere decisioni singole. Mario


domenica 8 marzo 2009

riflessioni via mail 4

Più lo leggo più mi sembra leggibile in due modi differenti.

Dal nostro punto di vista di gente responsabile che, alle mancate richieste, gli stessi rispondono con coscienza e responsabilità cercando la via del dialogo.
Dal punto di vista di chi punta al cadreghino e a passà ‘a nottata (aggiungo che non credo che tutti coloro che hanno detto no alle primarie siano tra questi) può essere visto come una vittoria facile: è bastato dire no due volte e si trovano servito in bacheca un bel comunicato in stile veltroniano che annuncia loro che hanno a che fare con un opposizione morbida e che la grande paura delle due liste concorrenti ormai è passata.

Non so se la via che propone Domenico -" ci siano frasi troppo esplicite sul fatto che noi non rompiamo, , lo terrei proprio perché non sappiamo se si profilerà un accordo." - sia corretta o meno ma ho l'impressione che qualcuno la possa giudicare una resa.
Credo che solo la nostra continuità e coerenza a lungo termine ci possa dare ragione, ma per non pregiudicare le trattative di questi giorni credo che bisogni soppesare esattamente le parole e i tempi per non farci sembrare troppo deboli ma neanche troppo intransigenti. Mi affido a voi per sciogliere il mio dubbio.
Ciao a tutti
Diego


riflessioni via mail 3

ormai carissimi tutti,
invio in allegato la terza edizione. soppesate per favore la correzione che ho introdotto a proposito dei segnali necessari di discontinuità e di rinnovamento (leggi giunta di soli quattro per riduzione dei costi e facce nuove). mi dispiace di non conoscere il cognome di Aurora, ma lo metterei perché qui non siamo mogli o mariti di, ma persone individualmente titolari della responsabilità del proprio pensiero. chiedo ad Anna massa se posso aggiungere la sua firma, visto che ha contribuito in modo decisivo al decollo delle correzioni. Fernanda e Gianluigi si facciano vivi per favore per lo stesso motivo.
Ora sto molto meglio e ho molta fiducia nel futuro, anche perché Giovanna poche ore fa mi ha suggerito un'idea che mi toglie sonno e mi dà felicità. presto saprete. Beppe, non è quella di cui ti ho parlato. è ancora un'altra. naturalmente il gioco delle correzioni è ancora aperto. Giovanni suggerisce di non far uscire niente fino a lunedì. obbediamo.
ciao a tutti e buona domenica
vostro affettuosamente Mario

sabato 7 marzo 2009

riflessioni via mail 2

Anna Massa ha visto cose che noi non avevamo visto. il testo va corretto nel senso indicato. tra l'altro io rilevo ora che il comunicato non contiene alcun riferimento alla raccolta delle firme: che sciocchezza. le firme infatti vanno valorizzate come adesioni consapevoli proprio perchè raccolte tra ragionati e rispettabili altri punti di vista. quanto alla formula conclusiva: essa è volutamente aperta a tutte le possibilità e sbocchi che potranno maturare nelle prosime settimane: lotteremo come amministratori se ne ravviseremo le condizioni altrimenti come cittadini. adesso provo a riscrivere e poi invio a tutti il nuovo testo. ciao mario

riflessioni via mail 1

mi sembra di capire che così come stanno le cose non si collabori più con la squadra SP ma nello stesso tempo, giustamente,
continueremo ad operare per tenere vivi i principi di solidarietà e di uguaglianza che ci hanno animato in questi anni e per assicurare che essi siano rappresentati come meritano nel prossimo Consiglio comunale. Come cittadini o come potenziali amministratori?
Alzerei l'importanza del comunicato dando più enfasi al rifiuto dello strumento democratico delle primarie piuttosto che al gruppo dei 25 che ne ha impedito la realizzazione. Porrei l'attenzione sulla decisione e non direttamente su chi l'ha presa.
Un saluto
Anna

domenica 1 marzo 2009

verbale 2° riunione

Cari amici,
Adesso ho finito e mi rendo conto che questo verbale può apparire squinternato. Non riuscivo a dormire. Facciamo di difficoltà sgabello, come diceva Benedetto Croce. Addirittura meglio se lo integrerete con vostri interventi correttivi ed emendativi. Abbiamo concordato di rivederci all’angolo di via Roma 11 venerdì 6 marzo alle ore 21.


All’incontro di sabato 28 febbraio erano presenti Giovanna Baffa, Jacopo Baffa, Domenico Bastino, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Aurora e Diego Goitre, Anna Massa, Cesare Micanti, Thè all’ananas di Laura, Teresa Vigliotta.

Riassumo con la solita avvertenza: ho partecipato alla riunione e dunque esprimo nel resoconto una soggettività che può influenzare la mia interpretazione ingigantendo o rimpicciolendo alcuni punti di vista emersi. Il presente verbale non è dunque fatto con la pretesa di confezionare la verità e la fedeltà alle cose dette, ma è solo un primo passo per ricostruire un pensiero comune con il contributo di una pluralità di correzioni. Scrivere e leggere serve a rimettere in ordine le idee, a chiarirle e persino ragionevolmente a cambiarle.

1. Siamo sconcertati dalla scelta di alcuni nostri amici di aver votato a favore dell’ordine del giorno con cui il gruppo consiliare di SP ha respinto le primarie otto a tre. Da Mariella bisognava aspettarselo, dal momento che alla riunione scorsa aveva detto, in sostanza: se bisogna comunque trattare dopo le primarie, tanto vale trattare prima cercando di ottenere il massimo senza lacerazioni. Il negoziato veniva qui preferito e anteposto al passaggio democratico e noi siamo stufi di negoziati che prendono il posto della lotta politica e della dialettica democratica. Pare che Giordanengo, invece, abbia escluso le primarie perché esse sarebbero un modo per incastrare chi perde. A me sembra la solita contorsione cerchiobottista per tenere il piede in due scarpe: così si sfascia la botte e si va in giro zoppi, quando bisognerebbe camminare eretti e bere con parsimonia vino di qualità. L’assessore Cammuso ha chiesto le dimissioni di Giovanni e il Sindaco ha chiesto addirittura come ci siamo permessi di telefonare a casa delle gente per chiedere di firmare la petizione per le primarie.

2. Già, le firme. Secondo alcuni le firme non vanno consegnate perché darebbero un vantaggio al Sindaco. Secondo altri, le firme sono state raccolte per essere consegnate. Se il Sindaco risponde è nel suo diritto. Chi ha firmato non è coraggioso e neppure superficiale, tant’è vero che abbiamo ricevuto dei motivati e rispettabili dinieghi. Chi ha firmato si è avvalso della sua libertà e non dobbiamo comportarci come se vivessimo in una dittatura. Si è concordato di proseguire la raccolta di firme, di aggiornare continuamente in bacheca il numero delle adesioni man mano che arrivano, di riservarsi di consegnarle quando dovessimo decidere che la rottura è insanabile. Già, la rottura. Un gruppo di non più di 25 persone ha dimostrato di non tenere conto dell’apporto fornito sin dalla sua nascita nel 1990 a SP dall’ispirazione cristiano-sociale e dall’esperienza rifondarola: un apporto sempre unitario e responsabile anche quando si manifestava con la critica. Un gruppo di non più di 25 persone teme che la voce degli elettori – giudicati poco maturi per capire – si possa esprimere liberamente e dimostra di essere più interessato a proteggere la propria carriera politica, l’assessorato da conquistare o conservare. Un gruppo di non più di 25 persone preferisce decidere tutto da solo e pretende che gli altri si accodino e basta davanti al fatto compiuto, contando sul ricatto emotivo che “un’altra lista farebbe vincere gli altri”. Sanno che difficilmente ci prenderemmo quella responsabilità perché ci conoscono e inconsciamente lucrano su questa nostra collaudata responsabilità, ma quando la corda si spezza è tirata da due parti. Massimiliano avverte che non è affatto scontata la popolarità dell’attuale Sindaco. Domenico dice che potremmo valutare di presentare una nostra lista nell’eventualità di una simile spaccatura nel centrodestra, mentre “bisogna pensarci tre volte” se le liste dovessero essere due contro un centrodestra unito. Ma non è questa la fase in cui far precipitare le decisioni. Dobbiamo tenere alta l’attenzione con la raccolta di firme. Dobbiamo sollecitare un’assemblea pubblica di SP. Il segretario democratico ha detto che vuole una risposta per martedì perché “si è già perso troppo tempo” e da allora “comincia la campagna elettorale”.

3. Consultato Beppe dalla Cina, Laura fa sapere che i rapporti gli sembrano compromessi: forse bisogna attrezzarsi per costruire un’opposizione scontando la nostra assenza dal Consiglio comunale. Giovanni comunica che sono in corso pressioni a base di sms e di abbracci lacrimevoli per ricomporre la frattura di mercoledì e per fare insieme lista e giunta. Abbiamo deciso di esplorare questa strada che non rende definitiva la rottura, non la esclude per il futuro, ma tiene aperto un canale per il dialogo. Massimiliano suggerisce di chiedere una Giunta ridotta a quattro: bisogna dare in questi tempi di crisi un forte segnale di riduzione dei costi della politica e di discontinuità con le troppe persone legate alla poltrona. Si concorda di vincolare l’eventuale lista unitaria alla comunicazione pubblica preventiva dei nomi dei quattro assessori: sia per evitare trucchetti e cambi delle carte in tavola, sia perché è giusto di fronte agli elettori che vedono in ciò un elemento di coesione.


4. Ciò che ci manca non ce lo può dare la presenza nell’Amministrazione comunale, ma questa presenza ci può aiutare se ci dedichiamo alla solidarietà concreta e al mutuo soccorso con gli operai, i deboli e i disabili, all’inchiesta sulle condizioni degli operai nella fabbrica e nel posto di lavoro perduto, alla cooperazione internazionale e al commercio equosolidale, alla crescita dell’istruzione e alla formazione di competenze sull’urbanistica democratica e sull’ecologia, al giornalismo come inchiesta sulla vita quotidiana, all’emergenza educativa nella scuola e nella famiglia. Tutto ciò non progettando l’egemonia di un partito, ma come risultato dell’azione di una rete associativa di gente che agisce in prima persona e dove la pluralità di appartenenze non è un ostacolo o una competizione sotterranea, ma una condizione serenamente accettata. Se posso sintetizzare con uno slogan: col tempo, dal basso e con gli altri.


5. Adesso ho finito e mi rendo conto che questo verbale può apparire squinternato. Facciamo di difficoltà sgabello, come diceva Benedetto Croce. Addirittura meglio se lo integrerete con vostri interventi correttivi ed emendativi. Abbiamo concordato di rivederci all’angolo di via Roma 11 venerdì 6 marzo alle ore 21.