mercoledì 2 dicembre 2009

CONSIGLIO COMUNALE APERTO SUL DEPURATORE

Brevi riflessioni.

Mi viene in mente la battuta del mio amico, anch’egli consigliere di minoranza, che dice: “... ma io il voto l’avevo chiesto per governare, mica per finire in minoranza”. C’è da ridere, ma nella pratica quale corresponsabilità ho per l’impegno politico assunto?

Premetto personali lodi al merito per chi prima d’ora si è interessato al problema “fognature e depuratore”, dando così inizio all’iter di programmazione e quindi di realizzazione di opere pubbliche di simile importanza per None, ma ritengo doveroso partecipare al seguito dei lavori, con impegno.

L’ha chiesto il gruppo di minoranza il consiglio aperto, me compreso (…ed è come se dicessi io davanti a tutti) e mi ha colto di sorpresa il fatto che alla vigilia non fosse disponibile alcun progetto né relazione ufficiale presso il Comune riguardante l’opera, quando viceversa durante il Consiglio è stato illustrato un discreto quadro economico di spesa, un disegno con l’esatta individuazione del sito e della conformazione dell’impianto, ma soprattutto è stata manifestata tanta difficoltà nell’instaurare un dibattito critico ed un’analisi sulle scelte fino a quel punto effettuate.

Mi è sembrato che quello che poteva essere poco più che un’idea, all’improvviso si sia trasformato in un progetto pressoché definitivo. Mi risulta che la normativa sui lavori pubblici auspichi che l’uniformazione alla pianificazione urbanistica mediante una variante al PRGC scaturisca non già da un progetto preliminare ma da un progetto definitivo dell’opera pubblica; questo, credo, allo scopo di consentire e favorire le migliori scelte progettuali (nella fattispecie una migliore allocazione sul territorio).

In Consiglio ho chiesto per quale motivo un simile impianto, ovvero un depuratore intercomunale a servizio del bacino pinerolese-pedemontano che dovrebbe riguardare 9 comuni e complessivi 40.000 abitanti equivalenti, non fosse da assoggettare ad una analisi relativamente l’impatto ambientale preliminare. Mi è stato risposto che l’Arpa ha ritenuto di poterne fare a meno. Tralascio, per obiettiva complessità della materia, ulteriori considerazioni sul grado di verifica piuttosto che di studio da fare sul progetto, per spiegare che queste valutazioni credo debbano in ogni caso precedere e condizionare le scelte che viceversa mi risulta essere state fatte su altri e diversi fattori. Ciò premesso, il giudizio, attraverso il voto che mi è stato chiesto in Consiglio, non può prescindere da una valutazione di carattere ambientale qualificata ed esplicita che viceversa, ripeto, ritengo assolutamente pregnante sull’argomento; mi riferisco al progetto globale, comprensivo quindi dell’impianto ma anche, o forse principalmente, riferito alle caratteristiche delle condotte di immissione a monte piuttosto che di quelle a valle, affrontando e descrivendo gli effetti diretti ed indiretti sull’uomo, la fauna, la flora, il suolo ed il sottosuolo, l’acqua, l’aria, il paesaggio e l’ambiente edificato circostante, compresa la descrizione dei prevedibili effetti positivi e negativi, diretti ed indiretti, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei; questo soprattutto in un ottica di pianificazione e programmazione, con obiettivo la tutela ambientale ed il benessere e la salute dell’uomo.

Tutto questo non c’è stato alla base della personale mia valutazione, mio malgrado. Conseguentemente si è degenerato in considerazioni e prese di posizione faziose e sterili, passando anche attraverso manifestazioni animate e mi riferisco alla singolare contrattazione sui metri necessari affinché ci fosse la complicità del gruppo di minoranza piuttosto che di presunti interessi personali di alcuni concittadini. Paradossalmente bastava dimostrare la conformità delle opere ai requisisti minimi di salvaguardia ambientale e di tutela della salute e del benessere, così come proposte, affinché non ci potesse essere contrasto e disaccordo o quanto meno sterile contrapposizione.

Altro spunto di riflessione mi è stato proposto dal diverso e contrapposto comportamento avuto da alcuni concittadini che maggiormente saranno coinvolti dall’opera; sicuramente colpito ed impressionato favorevolmente da parte di coloro i quali hanno lamentato di sopportare da ormai 35 anni l’attuale depuratore (per quanto residenti nelle vicinanze) e hanno chiesto, con composta determinazione, di allontanare il più possibile il nuovo depuratore, considerate, a mio avviso ben ponderate, influenze ed effetti non certo positivi.

In ultimo, ma non ultimo, si è riproposto il problema della non preliminare condivisione di scelte così importanti, problema di questi tempi su altri fronti assolutamente d’attualità, con riferimento alle considerazione espresse da alcuni autorevoli rappresentanti del mondo agricolo, che mi rendono molto cauto su prese di posizioni e scelte che non possono prescindere da competenze professionali e conoscenze del territorio tipiche.

Diversamente, si rischia di ricondurre il tutto a giochi e prese di posizione faziose.

Salute e serenità. Mario Scaglia.

2 commenti:

  1. Leggo nella prefazione di un programma elettorale: “None, entro il 2014, diventerà più bella, sarà la porta delle montagne olimpiche e si distinguerà per la qualità della vita e dell’ambiente.”
    A distanza di solo qualche mese si discute di centrali a biomasse e di un depuratore fognario per conto di un consistente numero di paesi del pinerolese.
    Non riesco a trovare la relazione tra le due cose perché la realtà dei fatti è in chiara antitesi alla premessa.
    Non io ma la storia recente ha dimostrato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che i paesi poveri per una ciotola di riso, se detentori di ricchezze naturali ne vengono saccheggiati, in caso contrario, sempre per la stessa ciotola di riso, diventano discariche.
    Siamo un paese da terzo mondo ? Per riscaldare qualche edificio pubblico o risistemare la propria rete fognaria None deve asservirsi agli interessi privati e pubblici di entità esterne vendendo i polmoni e le aspettative dei propri abitanti ?
    None non ha il mare ne la montagna, sorge su un ex terreno paludoso privo di correnti di aria che ne determina i ristagni nebbiosi nei periodi invernali ed il perdurare di generosi “salubri odori” di cascina che non nobilitano il suo biglietto da visita a chi suo malgrado ne è sporadico avventore. E’ come un bambino verso il quale madre natura non si può dire sia stata generosa. Proprio per questo non bisogna abbandonarlo e prevedere per lui delle energiche cure. Perché lo facciamo morire di Aspirina !
    Necessita un piano di sviluppo industriale e abitativo, sviluppato autonomamente, che lo connoti in positivo e lo salvi dalla scialba immagine di paese dormitorio ai margini della grande città. In mancanza di ciò, nel deserto di idee e di valide iniziative locali, crescono come cactus le proposte inique di terzi esterni, pubblici e privati, mossi da propri tornaconti che nulla hanno a vedere con il rilancio del nostro tessuto urbano. Non possiamo stare con il cappello in mano davanti a chicchessia, ben vengano le iniziative se in linea con lo sviluppo sostenibile che decideremo noi di darci, le altre, quelle che ci vogliono imporre, sono da rigettare con fermezza.
    Di ciò di cui si decide oggi non vi è traccia in alcun programma elettorale, per cui, nessuna parte politica ha mandato per rappresentare i cittadini in tale contesto. Se, inoltre, consideriamo la scarsa informazione e trasparenza con cui vengono trattati questi problemi, si comprende come si tratti di materia riservata ai soli addetti ai lavori, per lo più mestieranti della politica.
    Ma quando si parlava di fare di None un polo del cioccolato io pensavo a quello prodotto dalla Streglio non a quello importato dalle fogne dei paesi limitrofi ? Ma forse hanno ragione : pestare la cacca dicono che porti fortuna …. Per qualcuno, non per tutti -

    MARIO RUGGIERI

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  2. Non so se avete letto sull'ultimo numero del "Mondo di None" che a Roberto Bori Marrucchi danno fastidio i cartelli in piazza. Il dibattito nelle istituzioni va bene perchè lì ci si ascolta e poi si decide. Quello nei partiti già un po' meno perchè lì si esprime una politica ad uso e consumo degli iscritti. In televisione ancora meno perchè lì l'importante è apparire. I pannelli mobili in piazza, invece, sono merce sospetta perchè la gente li legge distrattamente e c'è il rischio che anche lì si scrivano inesattezze solo per apparire e si rischia di fare la brutta figura degli ignoranti nel senso di non conoscere i fatti.
    Il consigliere delegato alla comunicazione non si preoccupa di circostanziare e di dire chi, dove, quando, perchè e come, ma si limita a gettare il discredito preventivo sulla Lega, su Alternativa e Nonunomanoi.
    Comunque è giusto l'invito a fare attenzione a quello che scriviamo, specie se rivolto con il linguaggio paterno dell'omelia da chi è stato a suo tempo molto efficace nello scovare la parentela fra gli ossi di cane e le soluzioni trovate dall'Ufficio Tecnico di questo paese delle palle ai problemi della viabilità.
    Mario Dellacqua

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