domenica 18 ottobre 2009

DOVE VA L’ASINISTRA?

Il 13 ottobre alle ore 21 all’Angolo non ottuso di via Roma 11 si sono incontrati Mario Dellacqua e Fabrizio Piscitello con Spumante della festa. Più tardi è passato di lì Diego Goitre.

Prendo una pastiglia e scrivo il verbale.

Si è discusso di produttività aziendale, di corruzione, di centrale a biomasse, di serata per Annibale e di prospettive per la sinistra.

Produttività aziendale: molti imprenditori sono convinti che la professionalità di un manager o di un responsabile di reparto si misura con l’efficienza raggiunta grazie alla riduzione dei costi della manodopera conseguita. Invece alla lunga ottiene risultati migliori l’azienda che responsabilizza il dipendente e ne ottiene la collaborazione responsabile quando dimostra di saper riconoscere le doti del lavoratore e ne valorizza le risorse considerandolo come persona. Oggi prevale l’usa e getta del precariato, ma così non si costruiscono aziende e professionalità competitive.

Centrale a biomasse: siamo abbastanza d’accordo di non adoperare l’opposizione alla centrale per puntellare una battaglia contro il Sindaco. Ciò non toglie che bisogni organizzare forme di pressione democratica perché l’Amministrazione comunale esca dalla neutralità in cui ancora oggi si trova.

Serata per Annibale: una serata utile e bisognerebbe farne altre simili. L’intervento di Nello Petrossi è stato lungo, ma utilissimo a tratteggiare le gerarchie contro le quali abbiamo combattuto con le armi di una militanza appassionata e totalizzante: odio o diffidenza per la politica, per i meridionali, per il comunismo, attaccamento egoistico alla proprietà e individualismo ottuso, religione come abitudine, ricatto, fedeltà o paura. E’ caduto il comunismo (ed è stato giusto, anche se doloroso per molti di noi) e sopravvive il peggio di tutto il resto. Nessuno ha nostalgia di una militanza frenetica, ma si sente la mancanza di quella appassionata. La sinistra è in sfacelo e sembra non rendersene conto perché aggrappata alle sue contese per la visibilità e l’occupazione del potere di gestire la rappresentanza dei malcontenti.

Prospettive per la sinistra: non ci fidiamo tanto del ceto politico ex o neo o post comunista che oggi resta in sella dopo averci condotto all’ultima sconfitta. Però ci siamo noi che senza pretese di guidare nessuno possiamo impegnarci a migliorare la qualità quotidiana della vita attraverso relazioni libere, plurali, responsabili, solidali e possibilmente serene anche nelle diversità e nei momenti di contrasto. Specialmente nel campo dell’istruzione e formazione permanente, del mutuo soccorso, del controllo democratico della vita amministrativa, del consumo equo e solidale.

Il 20 ottobre ci vediamo i cento passi di Peppino Impastato. Siamo in cerca del video su Enrico Berlinguer pubblicato con l’Unità per organizzare un’analoga serata.

1 commento:

  1. a proposito di efficienza nelle aziende, mi viene tra le mani il Sole 24 Ore del 25 settembre. Racconta di imprenditori - non so quanto minoritari - che riportano in azienda lavori esternalizzati, promuovono la formazione del personale "per ripartire ai primi segnali positivi" e addirittura autoriducono del 30 per cento lo stipendio dei manager "per essere credibili nei confronti dei dipendenti ai quali chiediamo sacrifici".

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