sabato 10 ottobre 2009

BIOMASSE E MINORANZA ALL’ANGOLO NON OTTUSO

Il 7 ottobre alle ore 21 all’Angolo non ottuso di via Roma 11 Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Bonarda di Domenico, Mario Dellacqua, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Fernanda Mazzoni, Armando Nicola, Nunzio Sorrentino e Mario Vruna si sono incontrati con una delegazione del gruppo consiliare di minoranza composta da Nadia Biscola e Renzo Dagna.
Prendo un pettine e tento il verbale.
Dopo la recente assemblea dell’associazione ecologista, il gruppo Nonunomanoi trasforma il punto interrogativo (“Centrale a biomasse a None?”) in affermazione sempre più consapevolmente contraria alla realizzazione dell’impianto. Analogo orientamento sembra maturare anche nel gruppo di “Alternativa per None”.
Le ragioni di questa opposizione sono state riepilogate durante l’incontro. Esse nascono dalla constatazione che i benefici assicurati ad altri impianti come quello di Villafranca (fornitura di teleriscaldamento ad aziende locali e contropartita economica per il Comune mediante una convenzione vantaggiosa) non sono trasferibili a None per l’alto costo degli allacciamenti. Prevalgono invece gli aspetti tecnici negativi: il basso rendimento elettrico, le difficoltà di approvvigionamento del legname entro il raggio prescritto di 70 km, le difficoltà di monitorare e disciplinare le forniture controllando la provenienza del legname, l’assenza di informazioni sul tipo di impianto che dovrebbe avere doti di flessibilità perchè utilizzerà il teleriscaldamento solo nel periodo invernale, la mancata individuazione a tutt’oggi di misure di sicurezza che riducano i pericoli di peggioramento della qualità dell’aria e abbattano la concentrazione di sostanze inquinanti.
I presenti si sono poi trovati concordi nel rilevare un deficit nella conduzione democratica della vicenda: Conferenza dei Servizi l’11 giugno senza alcun coinvolgimento della popolazione e nemmeno del Consiglio comunale, intervista-annuncio rassicurante in luglio e poi, dopo i comunicati di nonunomanoi, “titubanza” e “perplessità”. Il Sindaco (gli altri amministratori tacciono) preferirebbe allontanare ogni contrasto con i critici della centrale, ma non vorrebbe neppure dire di no agli imprenditori richiedenti. Finora ha reperito esclusivamente alla loro fonte le informazioni diffuse sulla centrale. Agli uni e agli altri vorrebbe dire che la decisione è nelle mani della Provincia e, suo malgrado, l’Amministrazione ha dovuto subirla. Troppe cose contraddittorie in una. Titolare della decisione e del dovere di rispondere è il Comune, sia per la sicurezza ambientale, sia per la regolarità urbanistica (è necessaria una variante al piano regolatore), sia per la determinazione dei contenuti dell’eventuale convenzione. Senza il parere favorevole del Comune di None su questi tre temi, la centrale non si fa.
I presenti concordano sull’utilità di ricorrere a tutti gli strumenti democratici disponibili per sollecitare un chiaro pronunciamento del Consiglio comunale e un adeguato coinvolgimento della popolazione.
La serata si è conclusa con una discussione sul Patto di Stabilità. Le restrizioni imposte aggravano le già pesanti difficoltà di avviare o portare a termine due importanti opere come la Scuola Materna e la nuova Biblioteca nel vecchio municipio. Per la prima, i finanziamenti disponibili non permettono un dimensionamento sufficiente, obbligano a vendere via Diodata Saluzzo e a conservare per altro tempo i due plessi. Per la seconda, si devono prevedere costi notevoli per l’arredamento e per la gestione.

P.S. Invito i partecipanti alla serata ad intervenire sul blog per correggere, integrare o emendare il presente verbale. L’ho fatto con l’unico intendimento di rispettare e valorizzare ciò che si è detto e non è detto che ci sia riuscito. Non rinuncio a caldeggiare riunioni in cui si parla uno per volta, non si interrompe chi sta parlando e non si parlotta mentre un altro sta parlando. Hanno diritto di parlare anche quelli che non si sanno imporre – o scelgono di non imporsi - alzando la voce. Anzi, soprattutto loro. Invece, mi vanno benissimo le bottiglie e non è un mistero.
Saluti cordiali a tutti.
Mario

4 commenti:

  1. CENTRALE A BIOMASSE – NONESITIAMO
    La riunione di giovedì 1 ottobre organizzata a None da un’associazione ambientalista è stata molto interessante. Da essa ci si poteva aspettare un attacco ecologico all’insediamento della centrale a biomasse , la qual cosa sarebbe stata scontata e quindi di poco impatto sui neutrali e sui favorevoli al progetto, mentre ha posto l’accento su evidenti limiti tecnico/economici che è bene tenere in evidenza tanto quanto quelli ambientalistici.
    • Non vi è alcun rapporto logico tra le richieste d’insediamento e la disponibilità di legno. (non basterebbe quello dell’intera regione per il solo programma provinciale)
    • Il rendimento di dette centrali , ammesso che sia bivalente, è bassissimo in termini di elettricità, per alzare detto rendimento si avrebbero ben altri dimensionamenti di struttura e quantità di calore difficilmente collocabile per intero.
    • Non vi è alcuna convenienza economica alla trasformazione della cultura del mais alle biomasse.
    • Vi è una corsa alle autorizzazioni per il fiorente mercato che ne è sorto.
    A margine di queste considerazioni, non certo marginali, è stato interessante osservare le posizioni della parte “politica” dei convenuti.
    • Il sindaco di None ha lanciato un appello alla Provincia per avere delle direttive precise sul come affrontare la questione.
    • Il sindaco di Airasca ha sintetizzato la sua evanescente presenza in una sola frase: “Ho consigliato ai nonesi di non aderire al progetto”
    • La rappresentante della Provincia ha raccolto l’appello del nostro sindaco promettendo delle “direttive di massima” sull’argomento. Dall’alto del suo atteggiamento disincantato ha però detto quasi con “rassegnazione fatalistica”:” questa è la legge, inutile opporsi perché anche un ricorso al TAR non avrebbe prospettive di successo”.
    La sensazione che se ne ricava è che sussistano tutti i presupposti per un futuro scarica barile:
    La provincia dirà che la gestione è stata dei comuni. I comuni diranno che l’autorizzazione l’ha data la provincia.
    In un contesto così nebuloso le certezze sono poche e di segno negativo. Allora è bene ancorarsi ad alcuni punti fermi:
    • Si può valutare positivamente l’insediamento di una centrale a biomasse in un territorio non raggiunto dalla metanizzazione per eventuale completa sostituzione di una produzione da fossil/gasolio.
    • Si può accettare un giudizio di compatibilità ambientale là dove non vi è un palese problema di concentrazione (Airasca siamo noi), tenendo sempre conto della generosità della legge circa la rilevazione delle polveri più sottili che ai fini della legge stessa non sono prese in considerazione. Queste sono le più dannose e meglio sfuggono ai sistemi di filtraggio.

    L’Europa spinge per la ricerca di fonti rinnovabili, ma esse non sono solo le biomasse. Il loro collocamento può trovare ragionevole locazione in ben altri siti, come quelli montani, non raggiunti dal metano, con strutture adeguate all’ambiente e con la certezza del combustile a chilometri zero.
    E’ chiaro che questo tipo di soluzione contrasta con la logica del massimo profitto imprenditoriale basata sul numero dei certificati verdi che si possono ottenere in relazione alla dimensione e al tipo di impianto e sua relativa remunerazione.

    Il malcontento nei paesi vicini è crescente e qualche amministrazione comunale comincia a defilarsi dalle posizioni possibilistiche assunte in ambito Conferenza dei Servizi. Speriamo di poter annoverare tra queste anche la nostra.
    E’ tempo di schierarsi e coordinarsi per una presa di posizione univoca nei confronti di chi concede le autorizzazioni e pensa di imporre piani di sviluppo incurante del pensiero dei cittadini.

    RispondiElimina
  2. Mario Somà IDV Circolo Etica Ambiente Energia. Condivido l'analisi sull'incontro del 1° ottebre. Quello che è sfuggito (solo in parte) è l'atteggiamento del Sindaco di None, atteggiamento che ricalca i precedenti comportamenti, tutti volti a favorire l'autorizzazione predeterminata alla costruzione della centrale senza tener conto delle osservazioni e delle riserve che via via stanno emergendo. Sul finire della riunione, infatti, nell'ultimo intervento ammesso, e non furono concesse repliche, il sindaco affermava che la centrale era stata definita ecocompatibile! (senza sapere nemmeno di cosa si tratta come dimostrerebbe l'intervista in cui disse che la centrale poteva essere paragonata ad una caldaia di riscaldamento di un condominio) etc A mio avviso occorrerebbe chiedere un incontro per entrare nel merito dell'intervento proposto, a fronte della comunicazione preventiva dei parametri che caratterizzerebbero l'intervento stesso. (Il piccolo condominio che si potrebbe scaldare con la caldaia della centrale potrebbe essere composto da 1600/2000 alloggi!). Resto a disposizione per esaminare congiuntamente il progetto della centrale,relativo teleriscaldamento e quant'altro proposto. Cordiali saluti. Mario Somà. 10 ottobre 2009.

    RispondiElimina
  3. Mettere il sindaco al centro della discussione è sbagliato.
    Se voglio avere un appoggio determinante a che non si faccia la centrale è necessario che anche l’amministrazione comunale si schieri in tal senso.
    Poiché a tutt’oggi vi sono state solo dichiarazioni generiche e non dichiarazioni ufficiali della maggioranza è bene sollecitarle con decisione ma non attaccando apertamente il sindaco. Perché così facendo:
    • Innesco una reazione istintiva e contraria di difesa che la porta a prendere decisioni opposte a quelle che mi auspico (ammesso che il resto della maggioranza la pensi come lei).
    • Il problema della centrale potrebbe essere letto come strumentale ad un attacco politico/personale .
    • Rinuncio alla forza delle mie idee per ridicolizzare gli atteggiamenti di quella che non è ancora la mia controparte .
    Quando gli schieramenti si stanno formando ed il confronto serve ad acquisire informazioni è bene che i toni siano bassi.
    Dopo,quando quella che oggi penso essere parte avversa , si dichiara effettivamente tale, non solo aumenterò il volume del dibattito ma cercherò il massimo del consenso tra la gente. Per ottenerlo è fondamentale aver rispettato il suddetto punto 2. La gente aderisce se pensa che io sia contro la centrale e non contro il sindaco.
    In ultima analisi è bene puntare alla sostanza ma senza dimenticare che la forma ha una spiccata valenza strategica.
    Mario Ruggieri
    Filciop@libero.it

    RispondiElimina
  4. mi va bene tutto! facciamo attenzione a dove mettiamo i piedi, ma andiamo avanti. del prossimo passo propongo di discutere mercoledì alla solita riunione delle 21. mario

    RispondiElimina