sabato 19 settembre 2009

CHIESA DI SANT'ANNA E DINTORNI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Chiedo ospitalità perché ho l’impressione che anche questa volta il mio giornalaio, a questo punto non più tanto di fiducia, non l’abbia raccontata bene e tutta, forse per distrazione o forse perché…

Premetto che cerco quotidianamente notizie sul vostro blog e ne apprezzo lo spirito e l’impegno, riconoscendo grande capacità e competenza; c’è davvero da imparare. Voglio pensare sia lo stile del gruppo. Tanta effervescenza è un po’ come la frescura di questa notte dopo un lungo periodo di afa soffocante.

Durante l’ultimo consiglio com.le del 10/09/09, relativamente al Piano Esecutivo Com.le di Via Torino/Via Beinasco il mio capogruppo ha riferito alcuni pensieri, precedentemente elaborati e condivisi, che a parer mio non sono stati sufficientemente ben riferiti e che mi permetto di ripetere, con la speranza che alcuni non siano fraintesi come “sterile contrapposizione politica, fine a se stessa”, e soprattutto invocando il bene del paese. A costoro per intanto dico che è mio impegno astenermi da polemiche su aspetti formali ma è mio dovere partecipare per l’impegno assunto a scelte che mi sembrano viceversa assolutamente sostanziali.

Come ho fatto in consiglio, mi permetto di riportare – perché condivido - alcune delle osservazioni fatte da parte della Commissione Edilizia che ho letto nella premessa della delibera di approvazione delle controdeduzioni del PEC e che spero siano fedeli ed integrali: “l’edificio residenziale (per chi legge e non ha visto il progetto spiego che si prevede sostanzialmente la realizzazione di tre parallelepipedi di metri 64x31, 20x27 e 42x9 alto 13 all’imposta e 16 al colmo, circa, rispettivamente da destinare a centro commerciale-palestra/ristorante, ferramenta e fabbricato residenziale a 5 piani fuori terra di cui il piano terra per autorimesse e 4 per complessivi 24 alloggi oltre alla previsione di una struttura non meglio definita, che per il momento si fregia del termine “struttura per servizi socio-assistenziali”) presenta un’altezza eccessiva rispetto al contesto insediativo limitrofo soprattutto per quanto riguarda il lato est. Prevedere l’allineamento del marciapiede in progetto su via Torino con i tratti già esistenti nelle zone immediatamente adiacenti. La C.I.E. reputa comunque discutibili ed eccessivi i parametri urbanistici assegnati all’area in sede di variante al PRGC. La CIE in conclusione ritiene che un intervento di tale entità avrebbe richiesto un iter di valutazione meno sommario e veloce anche da parte degli uffici tecnici ed una conoscenza preventiva e/o condivisibile nelle scelte urbanistiche a monte della variante succitata.”

Non condivido il concetto per cui si conceda una simile cubatura perché così facendo mi corrispondano più dismissioni e/o monetizzazioni. (…è un po’ come dire: metto la scaletta sul balcone, poi ci salgo così quando cado mi faccio più male). Soprattutto, con quale criterio viene rilasciata una simile concessione ai parametri urbanistici alla vigilia della variante al PRGC (…è un po’ come se ad un banchetto qualcuno sedesse e cominciasse prima degli altri).

Non condivido la spiegazione di chi dice che tanto l’ultimo piano del fabbricato residenziale, (ripeto e sottolineo già a tre piani di abitazioni e sottostante piano autorimesse) in virtù della legge sul recupero dei sottotetti (che condivido e approvo) o della novella normativa nota come Piano Casa si sarebbe comunque realizzato, perché mi risulta (…ed il condizionale è d’obbligo per rispetto ai professori) che il tetto normalmente debba rientrare in una sagoma limite. Mi chiedo e domando: a cosa serva la norma riportata sul Piano Regolatore che giustamente auspica “…la continuità dei caratteri edilizi-morfologici prevalenti del tessuto edificato circostante.”?

Sono preoccupato e spero che il paese sappia che la variante al piano in corso consentirà inevitabilmente un’innalzamento del normale sky line oltre che situazioni di particolari ed imprevedibili concentrazioni di volumetrie in considerazione del risultato nascosto dietro al fenomeno di volumetrie che “decollano e atterrano” senza adeguate programmazioni e condivisioni.

In ultimo, ma non ultimo, mi chiedo quale sia il parere dei commercianti di None considerato che dovranno improvvisamente competere con le regole e le condizioni dei grandi magazzini e supermercati, pur condividendo la facoltà legittima e positiva di evoluzione di attività già esistenti piuttosto che di sviluppo e di progresso generale del paese.

…FACCIAMOCI VENIRE TANTI DUBBI, perché probabilmente i soggetti attuatori realizzeranno tutte le opere a progetto semplicemente con una DIA (che sappiamo essere esente da ulteriori pareri) e comunque prima che qualcuno abolisca la Commissione Edilizia (che per quanto non vincolante ritengo competano giudizi di ornato e di tipologia costruttiva oltre che di condivisione democratica di scelte che caratterizzeranno il paese e/o compromettono situazioni esistenti di privati concittadini).

Mi rendo conto che il periodo delle false partenze (…e non già solo di chi dice di andare al mare però poi di proposito passeggia al mercato) non sia finito. Certo, l’esperienza è quella che mi manca, ma mettiamoci al lavoro.

Vi ringrazio e non senza paura per aver fatto non pochi riferimenti, scendo velocemente dal palcoscenico salutando chi mi conosce e ha dedicato la propria attenzione alla lettura di questi miei pensieri. Giovedì diciassette settembre duemilanove (…per fortuna non è di venerdì).

Mario Scaglia

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