domenica 4 ottobre 2009


5 commenti:

  1. CENTRALE DI BIOMASSE A NONE – DUBBIO AMLETICO
    TUBI O NON TUBI – THIS IS THE QUESTION

    Il profano accoglie ogni cambiamento con naturale comprensibile diffidenza, ma , non volendo avere pregiudizi, dà corpo ai suoi dubbi istintivi trasformandoli in precise domande.
    In particolare, quando trattasi di materia complessa, le risposte le aspetta da chi ne ha scienza e potere per darle.
    Se tali risposte sono precise e credibili, egli si apre alla novità. In caso contrario l’iniziale diffidenza diventa aperta contrarietà.
    Ecco perché mi chiedo:
    1. La richiesta di questo nuovo insediamento rientra in un piano pubblico regionale/provinciale/comunale o nasce dall’iniziativa di un’azienda privata.?
    2. Nell’uno o nell’altro caso quali sono state le ricerche o gli studi e conseguenti motivazioni che hanno portato alla scelta di None ?
    3. La geografia di None e le sue caratteristiche climatiche di bassa pianura con forte ristagno dell’aria amplificano le conseguenze di eventuali fattori inquinanti. La ripercussione di detti fattori ricade anche nella filiera alimentare per lo spiccato carattere agricolo della sua economia. Sono state fatte queste considerazioni ?
    4. Nelle valutazioni preliminari si è tenuto conto dell’esperienza dei comuni limitrofi che già ospitano tale tipo d’insediamento. ?
    5. Cosa brucerà l’impianto ?
    6. In futuro il gestore potrà avere convenienza ad ampliarlo e a diversificare il materiale bruciato, magari utilizzando rifiuti. Quali sono gli eventuali vincoli in tal senso ?
    7. Se la resa in termini di elettricità è del 30% con un recupero del calore termico del 45%. Si può affermare che 1/3 del potere calorico del legno viene sprecato ?
    8. Quanto dell’energia prodotta sarà destinata al territorio comunale e quanto all’”esportazione” ?
    9. Quali e quanti sono gli utenti nel territorio eventualmente interessati ?
    10. Se vi è un costo base (700/800 mila euro al km) per la costruzione della rete distributiva. Quale sarà il suo costo complessivo a carico della collettività ?
    11. Quali saranno i benefici economici degli utenti ?
    12. La realtà agricola del territorio potrebbe essere interessata come “indotto”. Quale l’eventuale disponibilità in tal senso dei potenziali fornitori locali ?
    13. Come ogni nuovo insediamento nel territorio si valuta la ricaduta occupazionale. Esiste e qual è la sua consistenza ?
    14. Qual è il peso economico degli incentivi pubblici e chi sono i destinatari degli stessi. ?
    15. Il processo comporta emissioni gassose e solide come le polveri fini e le ceneri. Quali e quante sono dette emissioni ?
    16. Tenuto conto che la tossicità delle ceneri da biomasse è maggiormente tossica rispetto a quelle da combustione da carbone. Valutato che la combustione di 80 mila tonnellate di legno ne produce ben 400 tonnellate. Quali sono i sistemi di trattamento e smaltimento delle ceneri e quanto “sicuri” sono ?
    17. Per il trasporto di tale “combustibile” si può stimare una circolazione di 8.000 camion. E’ stato considerato il disagio ambientale che tale movimentazione comporta ?
    18. Tali centrali non aumentano la concentrazione di anidride carbonica nell’aria in quanto il legno bruciato rilascia quella che precedentemente aveva assorbito. Nel nostro caso ricorrono i presupposti perché ciò avvenga ?
    19. Mettendo in relazione i benefici economici globali e il complesso delle spese al netto dei contributi, in quanto tempo è prevedibile un loro ammortamento ?
    20. Si può affermare che il grado di inquinamento dell’aria ante e post insediamento dell’impianto, se non migliore, è quantomeno uguale all’attuale ?
    21. I differenziali di convenienza sia ecologica che economica sono stati valutati per altre soluzioni quale ad esempio il “solare”.
    22. Se sono stati valutati quali sono i fattori che fanno propendere per le biomasse ?

    Mario Ruggieri - None
    FILCIOP@LIBERO.IT

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  2. Rispondo sinteticamente ad alcuni quesiti, per quanto fino ad ora non si hanno informazioni da parte delle autorità sulle specifiche dell'impianto. Non ci sono tracce di studi che giustificano la collocazione a None della centrale(altrimenti avrebbero evidenziato che esiste un impianto ad Airasca che da solo assorbe la produzione di scarti di legno e/o agricoli nel raggio di almeno cinquanta km). Non ci sono studi preliminari nè indagini preventive (ovvero non sono stati esibiti da nessuno) che indicano un ipotesi di sviluppo e costo della rete di teleriscaldamento e numero utenze allacciabili. Da quel poco che si conosce dalla conferenza dei servizi si tratterebbe di un impianto a combustione diretta della biomassa, produzione vapore e utilizzo di turbine a vapore. Il rendimento elettrico (senza spillamenti di calore) sarebbe del 21% atteso, a queste condizioni il calore per il teleriscaldamento andrebbe prodotto a parte: quindi l'energia che verrebbe "sprecata" sarebbe del 79%. Con spillamenti di calore il rendimento peggiorerebbe per la parte elettrica con un modesto vantaggio per la parte termica. L'inquinamento atmosferico non migliorerà anche se si tende ad affermare che l'anidride carbonica che viene emessa in atmosfera è pari a quella che gli alberi a suo tempo hanno compensato con le loro foglie. Comunque fino a che non saranno fornite maggiori indicazioni da chi ha progettato l'intervento e da chi vorrebbe autorizzarlo (Comune di None. sindaco e .....) non si possono fornire risposte precise, per quanto per quello che mi sono sentito di affermare posso dire di essere stato prudente verso i dati negativi. Sicuramente l'impianto proposto ha un bassissimo rendimento elettrico rispetto ad altri impianti in cui si investirebbe più in tecnologia. Il raffronto sarebbe tra un 21% di rendimento elettrico contro un 33/35% ed uno spillamento di vapore, che andrebbe prodotto per la parte termica, contro un recupero termico effettivo del 35/40% nel caso si adottasse, al posto dell'impianto prospettato, un impianto più evoluto che investe in tecnologia e che avrebbe da trattare (depurare) una quantità d'aria pari max ad un sesto di quella da trattare con l'impianto a combustione diretta e vapore (circa 12.000 metricubi/ora?). Mario Somà coord. commissione energia Circolo Tematico I D V Pinerolo.

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  3. Le domande di Mario Ruggieri e le risposte di Mario Somà aiutano chi vuole sapere di più sulla centrale e ha il diritto di saperlo.Finora non sono arrivate, ma non potranno essere eluse per molto e i nodi verranno presto al pettine. Per adesso l'Amministrazione comunale tace o si dice dubbiosa, o nasconde la sua propensione ad autorizzare l'impianto dietro la scusa che sarebbe meglio sentire la campana dei favorevoli, cioè degli imprenditori richiedenti. Un atteggiamento che ha suscitato il disappunto del presidente dell'IPLA nell'incontro del 1 ottobre. Direi: non facciamo i furbi e non capovolgiamo le frittate. Chi dichiara che l'impianto è ecocompatibile finora ha solo sentito il parere dei soggetti imprenditoriali e se ne è fatto subito portavoce. La viva voce dei contrari l'hanno sentita solo il 1 ottobre. Sapevano tutto, sono favorevoli e non ci hanno fatto sapere niente. Però nei loro programmi elettorali parlavano di piscina e fibre ottiche.

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  4. Reduce dalla serata per Annibale, mi sembra che l'essenziale sia stato detto da Elvio Tron: il modo migliore di ricordare Annibale è di continuare il suo lavoro.Ciascuno saprà scegliere il come, il quanto e il come.

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  5. Un amico mi ha scritto via e mail che possiamo essere soddisfatti perchè la serata è andata molto bene e specialmente per il contributo tecnico dato da diego nel montaggio delle immagini e nella scelta delle musiche. Sì, va bene, ma teniamo conto che chi è venuto non era tanto interessato a sentire noi. è venuto per Annibale.
    mario

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