domenica 9 agosto 2009

UNA VITA SPERICOLATA PER LA COMMISSIONE EDILIZIA

NON È UN POSTRANO ISTITUIRE UNA COMMISSIONE E PENSARE DI ABOLIRLA?

In accordo con i Comuni di Castagnole, None e Virle, il Comune di Piobesi torinese ha pubblicato il 29 giugno 2009 un “avviso pubblico di selezione”. Esso invitava i professionisti locali a dichiarare, entro il 27 luglio, la loro disponibilità a far parte della Commissione per il paesaggio istituita dalla legge regionale 32/2008. Potevano presentare il loro curriculum tutti i cittadini in possesso di laurea attinente alla tutela del paesaggio, al restauro e al recupero dei beni architettonici, alla progettazione urbanistica e ambientale, alla pianificazione territoriale. Bastava un’esperienza professionale almeno triennale. Il nuovo organismo ha il compito di sovrintendere al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche delegate ai Comuni e supera l’art. 14 della legge regionale 20/1989 che inseriva nelle Commissioni edilizie membri nominati per le loro competenze di tipo ambientale.


Una domanda. Anzi tre.

1) Se le competenze ambientali sono state sottratte dalla legge alla Commissione Edilizia e d’ora in poi sono state invece conferite alla Commissione per il paesaggio, perché le stesse competenze sono state richiamate nel corso del Consiglio comunale del 15 luglio per spiegare la designazione nella Commissione Edilizia dell’arch. Carmelo Gianpietro? Abbiamo forti dubbi che queste dichiarazioni ufficiali servano per distogliere l’attenzione dei cittadini da altre motivazioni di “mera opportunità politica”, per usare lo stesso linguaggio del Sindaco.


2) Perché nel Consiglio comunale del 22 luglio si è completata la nomina della Commissione Edilizia, pur sapendo che la nuova Legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 ("Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica"), considera “facoltativa” l’istituzione di tale organismo? Quando l’assessore Patrizia Giarrusso comunica (vedi “L’Eco del Chisone”del 29 luglio) che “questo elemento sarà oggetto di valutazione da parte della Giunta” vuole forse anticipare l’intenzione di abolirla del tutto? E’ un po’ strano progettare di annullare una Commissione appena istituita, a meno che la maggioranza non voglia sbarazzarsi dei membri sgraditi designati dalla minoranza.


3) Se si motivasse con “il risparmio” la soppressione della Commissione Edilizia, allora perché si è istituita quella del Bilancio, che non ha mai funzionato nel Comune di None e ha compiti piuttosto vaghi?

Ci auguriamo che il Sindaco, qualche assessore o qualche amministratore trovino il modo e il tempo di rispondere.


Secondo Armand, Giuseppe Astore, Giovanna Baffa, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Loredana Brussino, Francesco Cerchio, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Aurora Flesia, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Fernanda Mazzoni, Cesare Micanti, Gialuigi Saccione.


1 commento:

  1. E INVECE C'ENTRA
    “Le vittorie di Berlusconi appaiono ormai la conseguenza e non la causa dell’indebolimento della presenza attiva dei cittadini nella vita pubblica. Non c’è nulla da fare, sento dire (..)Solo la pubblicità produce effetti (..)Siamo orfani di politica (..)Berlusconi durerà. Tutto questo non finirà con lui. Questo governo non è Berlusconi, è la visione organica della società che lui rappresenta (..)E’ stata una trasformazione molecolare. Dopo anni di partecipazione si è spenta nella mente del cittadino la dimensione pubblica. La democrazia si è fatta docile e apatica (..) Le ragazze che vanno a Palazzo Grazioli dal bagno del tiranno telefonano alla madre, contente. Cosa è successo tra quelle madri e queste figlie, tra noi e loro?(..)Quello che dà fastidio, poi, è questo continuo lamento (..)Anche attorno a noi nella vita è così. Lamentarsi è facile e non costa nulla, invece proporre una soluzione significa assumere una responsabilità, pagare il prezzo di una decisione..Lamentarsi, risentirsi, portare rancore: anche queste sono forme private di agire. La dimensione pubblica – quella di chi si attrezza ad unire le forze e costruire insieme gli strumenti per cambiare le cose insieme – è svanita. I giovani sono figli di questo tempo. Tutto per loro è privato, totalmente privato”.
    Nadia Urbinati, L’Unità, 12 agosto 2009.

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