sabato 22 agosto 2009

CENTRALE A BIOMASSE A NONE: Quali benefici e quali rischi?

Come fa il Sindaco a dirsi subito favorevole e a garantire la “natura assolutamente ecocompatibile dell’impianto” se la Conferenza dei Servizi dell’11 giugno ha chiesto di chiarire le modalità di stima delle ricadute al suolo di biossido di azoto?


Il Sindaco dichiara che questo impianto “è poco più di una caldaia”. Ma la “caldaia” ha bisogno di un camino alto 30 metri ed è progettata per bruciare ogni anno 50mila tonnellate di legna (sperando che sia solo legna). Perché non si insedia questa “caldaia” nel centro abitato, visto che il teleriscaldamento (presentato come un vantaggio) comporterebbe una spesa di 700-800 mila euro al chilometro per allacciarsi a scuole e edifici pubblici?


Con quali finanziamenti si prevede di realizzare l’opera? Come mai la società Benarco, che preleva legna a Mondovì, non ha trovato sulla strada una località più vicina per poterla bruciare con profitto senza doverla trasportare su gomma fino a None?


Come mai analoghi interventi ad Airasca, a Poirino, a Villafranca hanno sollevato la resistenza della popolazione e alla fine sono stati respinti?


LA QUESTIONE NON VA AFFRONTATA CON SUPERFICIALITÀ

LA POPOLAZIONE VA COINVOLTA


Secondo Armand, Giovanna Baffa, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia,

Massimo Bonifazio, Loredana Brussino, Mario Dellacqua, Diego Goitre, Simona Sola.



13 commenti:

  1. Riporto questa lettera alla redazione sanremese del Secolo XIX a proposito della costruenda centrale a biomasse di Bevera.
    "Ma come ci insegna il Giulio nazionale ..........a pensar male si commette peccato , ma difficilmente si sbaglia !
    Io mi trovo in una situazine grottesca, ho già presentato una serie di esposti, tutti fondati.
    In Comune continuano ad andare avanti nell'illegalità e nella menzogna.
    Le Procure sono oberate di lavoro e probabilmente prenderanno in mano la pratica Biomasse piu' in la'.
    Cosa devo fare di piu' , io Cittadino impegnato per il bene pubblico ?
    Se negli Uffici trovo una resistenza al mio agire sistematica e ben orchestrata ,cosa mi resta da fare?
    E la sola frase che il costruttore dell'impianto Sig.Tebaldi proferi' nel corso della famosa riunione del 18 febbraio scorso :
    « non importa se non volete la centrale a Bevera, il Sig.Pastorino continuerà a portare il Suo legno cippato alle porte di Torino. La' oramai siamo già partiti e, anche se avveleniamo mezza Citta', oramai non ci ferma piu' nessuno. », non era sufficiente essa stessa a mettere la parola fine a questa vergognosa vicenda ?
    E il Sig.Pastorino ed i Suoi boschi miracolosi che sputano legno a tutto spiano, tanto che stà costruendo a Poirino, in provincia di Torino, un'altra centrale a biomasse, dove non ci sono biomasse disponibili,a parte un ridicolo bosco privato di trenta ettari, che razza di Uomo è ?
    Se riesce a moltiplicare il legname come quell'Altro fece coi pani e coi pesci, non sarà meglio utilizzarne le Sue doti Divine per opere a maggior valore aggiunto ?
    Mi auguro che vogliate dare a questi documenti ed alla mia lettera un po' di spazio sul vostro importante giornale.
    Per quanto riguarda le dichiarazioni spumeggianti del Sig.Pastorino, se me ne darete l'occasione, ve le contestero' dettagliatamente una per una.
    Questa centrale a mio parere è un crimine ambientale e fà parte di un pacchetto regalo che la nostra classe politica a voluto fare alle ecomafie.
    Al Sig.Pastorino ed il Suo Gruppo, tanto di cappello !
    Hanno saputo cogliere al volo questa ‘svista legislativa' che fa' di una truffa ai danni dei consumatori italiani, di un crimine ambientale ed uno sberleffo agli impegni presi dallo Stato Italiano con la ratifica del Protocollo di Kyoto, una ghiotta occasione di far soldi facili".

    Cordiali saluti Marco Ballestra www.alzalatesta.net

    RispondiElimina
  2. Scritto da oggianni il 20 febbraio 2008 in Dati, Rassegna stampa, Rifiuti
    I pericoli e le potenzialità degli impianti a biomassa e’ stato l’argomento di discussione di un incontro pubblico che ieri sera (18 febbraio) ha riempito la sala consigliare di Ventimiglia, con un folto gruppo di cittadini (soprattutto abitanti di Bevera, dove sorgerà la centrale), davanti a un parterre di amministratori, esperti e costruttori dell’impianto. A mettere in guardia la cittadinanza e gli amministratori sui potenziali rischi dell’impianto e’ stato il chimico Federico Valerio dell’istituto di ricerca sul cancro di Genova.

    Valerio ha posto l’attenzione sui pericoli dati dalle emissioni di polveri e di ceneri che potrebbero comportare dissesti a livello di standard di qualità dell’aria. In particolare ha puntato il dito sull’attuale cava bergamasca, la cui attivita’ (spesso legata all’esplosione di mine), potrebbe aver già provocato cambiamenti nella salubrità dell’aria. ma non è tutto. Si e’ parlato anche di teleriscaldamento e di possibili ripercussioni dei cosiddetti “policiclici aromatici” sulla catena alimentare.

    Il professore ha, in particolare, evidenziato il rischio che questo genere di sostanze, sprigionate dalla combustione del legno, possano andare a depositarsi sulle olive, con il rischio di inquinare l’olio. Presente all’incontro anche il presidente di Energy Green (la ditta costruttrice dell’impianto), Adolfo Pastorino.

    Fonte Riviera24

    RispondiElimina
  3. Leggo solo ora le notizie ed il comunicato.
    Confesso molta ignoranza in materia, ma tutte le domande poste mi sembrano logiche e legittime.
    Ciao a tutti,
    Giuseppe Astore

    RispondiElimina
  4. Vorrei solo segnalare la scarsa sensibilità energetica e ambientale di quanti hanno esaminato positivamente la richiesta. L'impianto proposto ha un rendimento "elettrico" (dichiarato dai richiedenti) del 21% (ventuno per cento) Il recupero termico per ottenere detto rendimento elettrico è praticamente inesistente. Lo stato di avanzamento dell'arte consente di raggiungere rendimenti "elettrici" di oltre il 30 % (trento per cento) più un recupero termico del 40/50%, con un utilizzo del potere calorifico della legna pari 70/80%. Di conseguenza autorizzando un impianto come quello in questione si legittima lo spreco di una quantità enorme di combustibile nazionale che andrebbe tutelato da chi ci governa. Congratulazioni ai partecipanti alla conferenza dei servizi ed ai rappresentanti del comune interessato.....................................Circolo tematico in formazione etica energia ambiente. Quanto prima seguiranno altre informazioni. Per il momento scusate l'anonimato.

    RispondiElimina
  5. ci risiamo con l'anonimato? non lo scuso per niente. anche con questi metodi si inquina l'aria e ci meriteremo ancora peggio di una centrale a biomasse. scusate lo sdegno.
    mario

    RispondiElimina
  6. Biomasse : un ritorno alle origini !
    Ventimiglia 2 agosto 2008
    Guardate che sito notevole che hanno fatto gli Amici di Pieve di Teco a proposito della Centrale a Biomasse in costruzione.

    ( foto sotto: attiviste beverasche in azione!)
    www.pievediteco.com
    Il Sig. Napoli Alberto ha raccolto le vicende che riguardano la storia della centrale e la distorsione di mercato causata dalla negoziazione dei certificati verdi in modo molto interessante ( leggi l'articolo )

    A Ventimiglia, per realizzare la Centrale di Bevera, non hanno chiesto fondi pubblici .
    Comunque, le "perplessità" che colgono chi esamina attentamente la pratica autorizzativa, ottenuta in Conferenza dei Servizi, sono quasi identiche.
    Per alcuni cose, leggendo il dossier presentato dai Carminati,all'atto della richiesta di autorizzazione, viene da chiedersi se i membri della Conf. dei Serv. abbiano letto la pratica o si siano semplicemente limitati a firmarla!
    A tempo debito, pubblichero' il risultato del nostro studio.
    Questa una lista 'datata' degli impianti a biomasse esistenti in Italia.
    ( vedi il documento )

    Se qualcuno me ne invia una aggiornata..........fa' un grosso piacere a me', ed a tutti quelli interessati a saperne di piu' su questa "fumosa" vicenda dove ci raccontano di tutto ed il contrario di tutto!
    Una cosa che vorrei trovare è , una tabella con gli inquinanti rilasciati dalla combustione delle singole biomasse es: castagno , abete, faggio, pioppo, leccio etc.
    Da quel che ho potuto capire,inoltre, la quantità di inquinanti rilasciati dalle singole essenze forestali, varia a seconda delle temperature e delle tecniche di combustione usate.
    Anche a riguardo sarebbe importante che io avessi i risultati di approfondite ricerche e, attraverso le pagine di questo sito, renderle disponibili a tutti.
    Chi mi invia del materiale, dovrebbe indicare se ha piacere o meno che io ne indichi le Sue generalità.


    Questo articolo tratto da il venerdi' di Repubblica parla di Biomasse Giuste e di Biomasse Deviate.
    Da allora, sono passati quattro anni e......gli impianti che vengono presentati, come quello di Poirino (AT)
    dagli stessi Signori di Bevera di Ventimiglia......Tebaldi la Mente & Pastorino il Boscaiolo si moltiplicano!
    Nella relazione della Ditta, si evince che Poirino, come Airasca (TO) sono in mezzo ad una foresta impenetrabile dalle biomasse infinite.
    Andate a cercare su Google Earth..........e rendetevi conto della realtà.........tutti seminativi!
    Come mai in Regione, sia in Piemonte che in Liguria , anzichè' ridergli in faccia, gli danno credito?

    RispondiElimina
  7. Ciao a tutti, Abito a none e ho 22 anni.
    Sono essenzialmente d'accordo con voi e fermamete in disaccordo con questa follia della Biomassa.
    Invece che investire sulle energie Rinnovabili (e non assimilate che è diverso), investono su questo tipo di energia, che oltre ad esser finaziata con i soldi pubblici (quindi i nostri soldi), a mio avviso è di estrema pericolosità per la popolazione Nonese (a livello di polveri sottili rilasciate nell'aria).
    Che senso ha tagliare alberi, portarli fino a None e poi bruciarli per produrre "Energia"? L'energia sprecata e i soldi investiti in questo processo assurdo, sarebbero sicuramente di piu rispetto a quelli prodotti con l'energia ricavata dalla combustione. Senza contare l'impatto ambientale fortissimo che avrebbe la nostra zona.
    Non sarebbe piu semplice puntare al Solare, all'Eolico, o al Rinnovabile? Questa fregatura, che ci vogliono far sotto il naso solo perchè magari dietro alle assimilate ci sono troppi interessi..
    Il discorso fatto sopra è fatto tenedo in conto che si bruci solo legna. (Si pensi se invece di bruciare legna venissero bruciati ad esempio rifiuti.. una follia vera e propria, un delirio)
    Saluti
    A.

    RispondiElimina
  8. con un post così non potevo esimermi dall'invitarvi alla serata informativa sul progetto benarco.
    http://blog.piasco.net/dblog/articolo.asp?articolo=324

    RispondiElimina
  9. abito a None da 38 anni e non ho mai visto nulla di concreto realizzato per i cittadini ....

    RispondiElimina
  10. Capisco l'esasperazione, ma questo giudizio mi sembra davvero troppo severo. Ci sono molte cose che non vanno. Secondo me, ad esempio sarebbe meglio fare le nostre critiche tranquillamente a viso aperto. Noi non potremo mai fare qualcosa di concreto se non ci vediamo, se non ci associamo e se non collaboriamo per fare andare meglio quello che non va.
    ciao mario

    RispondiElimina
  11. Sono sicuro che è tutto ormai deciso,si deve evitare questa follia.

    RispondiElimina
  12. avete visto come va' a fanire con queste fantomatiche centrali a biomasse??
    vedasi "centrale a biomasse a pavia" della riso scotti energia insegna...dobbiamo opporci a questa follia!!!

    RispondiElimina
  13. VEDERE:

    http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2013/05/04/APMfOKRF-antimafia_sequestra_centrale.shtml

    RispondiElimina