venerdì 3 aprile 2009

Verbale della riunione di venerdì 3 aprile

Prendo l’accetta e faccio il verbale. Erano presenti Giuseppe Astore, Giovanna Baffa, Domenico Bastino, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Ferruccio, Aurora Flesia, Massimiliano Franco, Diego Goitre, Gianluigi Saccione, Nunzio Sorrentino, Spumante di Mario, The alla pesca di Diego, Teresa Vigliotta.

“La terza posizione, che prevedeva la rinuncia ad ogni mediazione e ad ogni iniziativa, è stata abbandonata da tutti, sia perché significherebbe lasciare gratis campo libero ad altri, sia perché priverebbe Giovanni della possibilità di completare il suo lavoro. Ho capito bene?”. Appunto, non ho capito bene. La frase virgolettata è infatti estratta dal verbale della riunione del 24 marzo che avete ricevuto. La riunione del 3 aprile si è aperta constatando la decisione finale di Giovanni di rinunciare ad ogni candidatura. Si è posta così fine ad un lungo tormento, capovolgendo le previsioni. Decisivo è stato scoprire che la formazione della lista era già completa e che non era possibile nessun inserimento oltre a quello di Giovanni e Teresa, che in quel contesto si sarebbero trovati isolati e privi di ogni ragionevole possibilità di incidere.

Beppe ha poi raccontato della riunione del Pd svoltasi la sera precedente. In quella sede è stata presentata la mediazione come un sacrificio del Pd che aveva subito la richiesta di un posto sicuro accordato, allo stato dei patti, solo a Giovanni e a Teresa, mentre tutti gli altri erano precari. Facile obiettare che se non voleva far stare come d’autunno sugli alberi le foglie i suoi uomini di fiducia, il segretario del Pd avrebbe potuto assicurare in anticipo il posto ad altri tre candidati dichiarandone in anticipo nome e cognome. Ma questa richiesta è stata respinta per “far decidere alla gente” e per non accedere alle pretese di chi aveva domandato le primarie.

La discussione si è successivamente sviluppate sulle prospettive della nostra azione. Ho proposto di prendere in considerazione l’idea delle dimissioni degli assessori in carica per rendere visibili le ragioni della nostra rinuncia. C’è il bilancio consuntivo e una delibera sul piano regolatore da approvare, dice Beppe, che però non ha alcun problema a dimettersi quando lo si decide. Teresa preferisce invece completare il suo mandato. Si è valutato la possibilità di dichiarare la rinuncia con un intervento al termine dell’ultimo Consiglio comunale.

Massimiliano ha suggerito di investire della questione anche Giovanni che sta attraversando un momento particolarmente difficile di drammatica e solitaria tensione: “non dobbiamo lasciarlo solo” ha detto Massimiliano. Molti dei convenuti insistevano sulla necessità di farsi sentire davanti alla popolazione, ormai incuriosita e molto attenta. “Non dobbiamo giocare di rimessa”, ha detto Nunzio Sorrentino. “Dobbiamo spiegare alla popolazione la nostra lotta per le primarie e il significato della nostra richiesta di una pubblicizzazione anticipata dei componenti della Giunta”, ha detto Diego. Anche Domenico dice che non dobbiamo stare zitti, anche se a questo punto è tramontata l’ipotesi della lista. “Non vogliamo prenderci la responsabilità di consegnare il paese in mano ai belusconiani – ha detto - ma non possiamo neppure tacere le critiche dure e costruttive che abbiamo da avanzare”.

Raccogliendo queste sollecitazioni, Beppe Astore redigerà la bozza di un comunicato il cui titolo sarà “le ragioni di una rinuncia”. Mentre la riunione volgeva al termine, abbiamo deciso che il comunicato sarà affisso nella bacheca di via Roma 11 e in piazza Cavour con un logo che Diego rielaborerà recante la scritta “Nonunomanoi”. Bisognerà trovare il modo di una diffusione più ampia.

Per Pasqua abbiamo deciso di riposarci e dedicarci ad altre via crucis. Per la prossima riunione ci faremo sentire.


Ciao Mario 5 aprile 2009


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