lunedì 23 marzo 2009

Verbale della riunione di venerdì 20 marzo

Erano presenti Beppe Astore, Jacopo Baffa, Domenico Bastino, Mario Dellacqua, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Fernanda Mazzoni, Gianluigi Saccione, Nunzio Sorrentino.

La discussione si è aperta sulle novità contrassegnate dall’incontro Codispoti-Dellacqua-Drago-Garabello-Simeone. Le rispettive posizioni non hanno subito alcuna variazione. Da parte nostra abbiamo motivato la necessità di dichiarare in anticipo la composizione della Giunta, limitata a quattro membri. I nostri interlocutori convengono sulla limitazione a quattro, ma ritengono che gli altri nomi, oltre a quelli di sindaco e vicesindaco potranno essere comunicati ad elezione avvenuta e scelti sulla base di competenza, disponibilità e consensi raccolti. Non avevamo alcun mandato per concordare modifiche alle posizioni collettivamente decise e pertanto ci siamo lasciati in un clima di preoccupata serenità. Ci siamo limitati ad osservare che parlare di competenza e disponibilità era un espediente linguistico per non dire che invece l’assessorato era affidabile al vincitore della gara delle preferenze, le uniche abilitate (“facciamo decidere la gente”) a compiere le scelte al posto di chi non vuol fare da solo alcun passo indietro. Ci è stato risposto che la nostra richiesta equivale a chiudere un conflitto da una parte per aprirne un altro da un’altra. Effettivamente i nostri interlocutori sono chiamati a scegliere senza scampo. Non possono accontentare tutti.

Si è discusso che cosa fare e tutti abbiamo convenuto che non si può continuare a discutere solo di posti da assegnare: la collaborazione in una Giunta i cui membri sono scelti dopo la gara delle preferenze risulta molto difficile, a causa dell’insufficiente riserva di generosità che esprimerebbe. Giovanni Garabello è stato interpellato da tutti i presenti per conoscere il suo orientamento, giacchè la decisione collettiva si sarebbe riverberata sul suo futuro impegnando ben poco tutti gli altri presenti. Garabello ha risposto che avrebbe comunicato al capogruppo la decisione di abbandonare la candidatura. Potremo reagire alla conclusione dell’esperienza di Solidarietà e progresso, impegnandoci in futuro per costruire una rete di buone relazioni sociali e politiche capaci di un non improvvisato controllo democratico e sociale della vita amministrativa. C’è chi, fra noi, pensa che questa scelta è tanto più efficace se accompagnata dalla decisione di lasciare libero il campo da ogni ipotesi di lista concorrente. C’è chi, invece, pur riconoscendo che la spaccatura a sinistra genererebbe una grave tensione, prende in considerazione la possibilità di formare una lista, specie se incoraggiato dalla circostanza di un’analoga rottura sul versante del centrodestra. Secondo questa tesi, sarebbe nostro dovere, prima civico e poi politico, presentare una proposta seria alla cittadinanza nonese anzichè subire il ricatto psicologico di chi considera l'amministrazione un'occasione di protagonismo, di carriera e di difesa del proprio seggio.

Abbiamo poi concordato a grandi linee la lettera di rettifica da spedire all’Eco del Chisone, per precisare che il nostro gruppo non può essere assimilato a Rifondazione, essendo composto da aderenti al Pd, a Rifondazione o a nessun partito.


Ripeto che questo verbale non è un verbale, ma la sintesi onestamente partigiana di una voce che nel dibattito non è stata neutrale. Pazienza se notate qualche intemperanza. Ciao

Mario 23 marzo 2009



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