sabato 1 novembre 2008

Alla spasmodica ricerca del candidato sindaco

da "il mondo di none"

novembre 2008

Dove eravamo rimasti? "La Fassino" (ma perché non la si chiama con nome e cognome invece di metterla alle dipendenze del marito?) non si vuole più candidare. E' stanca. La scuola. La famiglia. Vuole tornare al suo paese. Strano. Eppure il vecchio Municipio. via Stazione, la succursale dell'Istituto Alberghiero, l'arrivo del finanziamento per la Scuola Materna, il progetto per l'Accademia del cioccolato. la raccolta differenziata ormai OK. il ponte di via Beinasco. la riduzione dell'ICI combinata con la lotta all'evasione fiscale. consentono un bilancio positivo per il suo quinquennio. Anzi. la Giunta Simeone è stata fortunata. Se con l'argine si è inimicata i contadini (ma quelli sono sempre stati dall'altra parte), nessuna alluvione ha travolto la prima cittadina con le sue inevitabili ondate di impopolarità. Strana dunque questa rinuncia. Invece poi si scopre che è una rinuncia provvisoria. D'altra parte, da quasi una ventina d'anni l'attuale Sindaco promette sempre (non si sa a chi) che la prossima volta non si candida più. Invece poi finisce regolarmente per cedere (non si sa a chi). Dice di no, ma solo per una forma di ritrosia che non giova alla chiarezza. Propone apertamente le proprie aspirazioni è sempre un po' inelegante. Ma tacere nella speranza di farsi pregare è un po' troppo.


Invece poi. come una molla compressa, scatta l'innocente ma non innocua ricerca del successore. Circolano i nomi di Giovanni Garabello, che sarebbe la soluzione più saggia, e di Stefano Rizzo che sarebbe la soluzione più audace. Anche loro non accettano, né rifiutano. Ci devono pensare. Si devono regolare. Vogliono vedere. Ma che cosa?


Invece poi trapela la voce che vedrebbe il Sindaco proiettata verso un seggio al Consiglio Provinciale. Ma i democratici hanno appena stipulato in questo Collegio un patto fra galantuomini per garantire la rielezione ali 'attuale Presidente del Consiglio provinciale: Sergio Vallero punta alla propria riconferma, ma dopo due mandati non può ricandidarsi con la vecchia ditta rifondarola, a causa delle norme statutarie vigenti nel suo (ex)partito.


Il castagnolese di Palazzo Cisterna non farebbe come Salvatore Buglio che nel 2006 è andato con i radicali, ma ottenebbe dai democratici l'impegno a non mettergli i bastoni tra le ruote con una candidatura nonese di rilievo. Dunque la porta della Provincia è chiusa per l'attuale Sindaco. Non resta che ripiegare sulla frontiera del Comune di None. in mancanza di meglio. "Tirie l'alita" (tira l'altra) direbbero alla bocciofila. Invece poi si presenta il piccolo problema,: ora che si fa sul serio, i birilli verranno ritirati frettolosamente dal gioco? Se la candidatura più saggia e la candidatura più audace verranno liquidate, prenderà quota una lista in contrasto con l’attuale sindaco e capeggiata dal ex-sindaco? Qui i conti non tornano. Se l’ex-sindaco voleva rompere, sarebbe rimasto per rompere le uova nel paniere tutte le volte che che se ne presentava l’occasione. Invece se n’è andato senza troppo clamore, mentre altri ex-sindaci non hanno esitato a frantumare la sinistra per pur di fare la guerra ai loro successori. Il segretario democratico ci ammonisce. Sonda, colloquia, confabula, consulta, convoca, telefona. Attenzione. il nemico è alle porte, volete far vincere il centrodestra?


Nel frattempo. il centrodestra non sa bene che fare. La tromba della Filarmonica ormai spera solo nel gratta e vinci: forse qualche scontento del centro sinistra farà il salto della quaglia nel centrodestra e ridarà fiato alla sua squadra che da tempo non si vede nemmeno agli allenamenti. Il geometra piscinese di via Buniva potrebbe provare a Piscina, tanto per non smentire la stessa concezione bocciofila della politica che nutre la prima cittadina nonese.

Nel frattempo, le riunioni di maggioranza si consumano in un nulla di fatto. Nessuno scopre le sue carte e ciascuno aspetta al varco chi farà la prima mossa, sperando di ricavare qualche vantaggio dal gioco di rimessa. Sono che si chiedono con il naso all'insù se il sindaco "si mette". E loro, se e come "si mettono"? Idea geniale: rimandiamo a gennaio. Dopo la Befana, il Sindaco annuncerà che vuole candidarsi? Per ora dice che non sa se si candiderà, dopo aver detto che non voleva ricandidarsi e che lasciava volentieri a Garabello o a Rizzo. Un po' un pasticcio. Comunque, dopo la Befana. il Sindaco parlerà. Scioglierà il nodo e legherà. Ci attende un Natale carico di suspence.

Non so quanto interessi a questo sgarrupato laboratorio di candidature l'unica cosa che interessa a me: discutere, istruirsi, acquisire competenze, costruire capacità di aggregazione e momenti allegri di solidarietà sociale. Mi sembra che da queste parti la politica sia scomparsa. sommersa dal trionfo postfascista del buon senso in nome del quale non conterebbe il partito, ma la persona. La sicurezza e le buche nelle strade non sarebbero di destra o di sinistra, perchè l'importante è fare il belle del paese. Fuori la politica, insomma, e dentro lo spirito degli amministratori di condominio. In tutte queste amenità c'è l'atroce vittoria postuma di chi faceva affiggere nelle sedi del Partito Nazionale Fascista la scritta: qui non si fa politica, qui si lavora. E' esattamente contro questa schifosissima ipocrisia che io mi sono ribellato dall'età di 17 anni. Posso buttare ora dalla torre gli eccessi di molti miei comportamenti trascorsi, ma non quella salutare intuizione che mi ha indotto a stare da questa parte.

Da qualche tempo mi sono scelto un ruolo senza pretese: qualche convegno come pretesto per far circolare letture e saperi, una festainrosso per raccogliere fondi a sostegno della solidarietà sociale, qualche viaggio di istruzione, “Il mondo di None” come palestra per discutere di ciò che pensiamo, facciamo, vediamo e leggiamo (finche direttore e lettori lo permetteranno), gruppi i acquisto popolare di prodotti equosolidali. In prospettiva di una scuola di italiano per stranieri e la loro integrazione con i ragazzi di None. Per questi obiettivi collaborerei con chiunque: socialisti, cattolici, comunisti, ambientalisti, libertari, idraulici ed elettricisti. Se avanzano un po’ di tempo, dopo aver visto “chi si mette”.

Mario Dellacqua.